Lo fermano per un controllo...e trovano un arsenale militare abusivo
Decine di pistole, fucili di vario tipo, una mitraglietta, dell’esplosivo e ben 60 carte d'identità rubate.
Durante un normale controllo stradale nel Veneziano, i Carabinieri hanno fermato un italiano alla guida di una BMW scura. Nel perquisire l’auto è stato rinvenuto un etto di cocaina, motivo per il quale gli investigatori hanno deciso di approfondire la questione attraverso una perquisizione nell'abitazione dell’indagato, convinti che avrebbero trovato altra droga. Mai e poi mai si sarebbero aspettati di trovarsi al cospetto di un vero e proprio arsenale militare abusivo: decine di pistole, fucili di vario tipo, una mitraglietta, dell’esplosivo e molto altro materiale fra cui carte d’identità oggetto di furto.
Fermato per un semplice controllo
Diego Simion, 58 anni, dipendente della municipalizzata Veritas è finito decisamente nei guai. Dopo aver rinvenuto cocaina nella sua auto, infatti, i Carabinieri che si sono recati a casa sua per una perquisizione, si aspettavano di trovare altra droga...non di certo un arsenale illecito capace di armare per un piccolo esercito.
L'elenco delle armi detenute illegalmente
Lascia veramente interdetti il corposo (e varigato) elenco delle armi rinvenute nell'abitazione di Simion. Nascoste in varie intercapedini della casa e nel doppio fondo della copertura di un ricovero per attrezzi del giardino c'erano: 11 pistole, di cui 3 con matricola abrasa e 2 a salve con il consueto tappo rosso; un fucile sovrapposto; un fucile a pompa; una mitraglietta Scorpion con silenziatore; due fucili ad aria compressa; oltre 500 munizioni di vario calibro e 2 panetti di esplosivo al plastico proveniente dall’est Europa per 626 grammi totali, con miccia e detonatore. Il tutto detenuto illegalmente.
Carte d’identità “in bianco” rubate e marche da bollo
Ci si chiede, inoltre, a cosa dovessero servire le 60 carte d’identità in bianco, risultate rubate dal Comune di Musile di Piave, trovate sempre nella casa del 58enne. Ciliegina sulla torta è stato il rinvenimento delle duemila marche da bollo, per un valore totale di 35mila euro. Al termine degli accertamenti, l'uomo è stato portato in carcere a Venezia.