Polemiche

L'incredibile beffa dello sci "chiuso" a un passo dalla riapertura, Zaia: "Danno enorme, subito ristori"

Una decisione che ha spiazzato tutti. Riapertura degli impianti da sci rinviata al prossimo 5 marzo. Rabbia e polemiche. Il commento del Governatore.

L'incredibile beffa dello sci "chiuso" a un passo dalla riapertura, Zaia: "Danno enorme, subito ristori"
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Nuovo stop per la riapertura degli impianti da sci, prevista in Veneto mercoledì prossimo e regolata da un'apposita ordinanza. Tutto da rifare perché ieri, su indicazione del Cts, il ministro Speranza ha firmato il rinvio al 5 marzo. Rabbia e polemiche a non finire.

L'incredibile beffa dello sci "chiuso" a un passo dalla riapertura

"Prendiamo atto dell'ordinanza del ministro Speranza che fa slittare la chiusura impianti sci fino al 5 marzo. Pur considerando che la salute dei cittadini viene prima di tutto, è innegabile che questo provvedimento in zona Cesarini mette in crisi tutti gli impiantisti".

L'incredibile beffa dello sci "chiuso" a un passo dalla riapertura, Zaia: "Danno enorme, subito ristori"

E' il commento a caldo del presidente del Veneto, Luca Zaia, alla decisione del Governo - su sollecitazione del Cts - di posticipare la riapertura degli impianti da sci, oggetto proprio nei giorni di scorsi di un'ordinanza regionale che doveva regolarne l'attività in vista del via libera inizialmente previsto (in Veneto) per mercoledì prossimo.

"In Veneto, in particolare, io avevo firmato un'ordinanza che decretava il via dal 17. Per cui tutti gli operatori avevano già predisposto ogni cosa: erano state preparate le piste, i rifugi erano già pronti ad accogliere. E avevamo previsto di aprire al 30 per cento, rispettosi delle regole di salute pubblica ", sottolinea il Governatore.

"Certamente il provvedimento mette in difficoltà tutti coloro che si erano adoperati per una stagione che non è mai iniziata e che ora devono addirittura sobbarcarsi i costi di un riavvio che ormai non ci sarà fino al 5 marzo. Il danno è quindi ancora più pesante. Bisogna pertanto provvedere a ristorare ampiamente una economia fondamentale per le nostre zone montane, una economia che è fatta anche di stagionali e di persone che lavorano nel mondo ampio del settore dell'ospitalità".

QUI IL LINK AL TESTO DELL'ORDINANZA FIRMATA DA ZAIA

Cifre impietose

Il Governatore ha poi proseguito:

"Parliamo di un settore praticamente massacrato: su 65mila posti di lavoro persi, ben 35 mila sono del settore turistico. E il turismo è la prima industria del Veneto con 18 miliardi di fatturato. Prendo dunque atto - ripeto - di un provvedimento che arriva molto, troppo tardi, superando ampiamente anche i tempi supplementari", avverte.

"Bisogna dunque provvedere immediatamente ai ristori, ma anche indennizzi per il danno ricevuto. Siamo infatti tutti convinti che la salute sia un bene assolutamente primario: ma non possiamo continuare ad assistere a questo balletto di dichiarazioni, col Cts che prima dice che possono essere aperte le piste da sci e poi una dichiarazione mediana che esprime preoccupazione fino al niet finale. Così è impossibile programmare alcunché", conclude Zaia.

Le parole di Caner

Proprio in merito all'ordinanza regionale varata sabato scorso, 13 febbraio 2021, era arrivato il plauso dell'assessore regionale Caner. Parole che, alla luce del rinvio firmato ieri dal (neo)ministro Speranza, suonano come una vera e propria beffa.

“Si tratta di un segnale molto importante sotto il profilo della ripartenza. Un’iniezione di fiducia di cui il mondo del turismo e della ricettività hanno un gran bisogno e un’attenzione importante nei confronti delle maestranze che attendono di poter tornare a lavorare. Questa ordinanza è anche un atto di fiducia che facciamo nei confronti dei cittadini. Sciare sì, ma è necessario farlo con la testa perché il rischio di nuove chiusure è dietro l’angolo. Va chiarito fin da ora che se ci dovessero essere dei comportamenti non idonei o non in linea con il contrasto al virus ci sarà un nuovo stop senza se e senza ma”.

Questo appunto il commento dell’assessore al turismo della Regione Veneto, Federico Caner, all’ordinanza emessa dal Presidente del Veneto Luca Zaia, che sottolinea:

"E’ chiaro che ripartire il 17 febbraio per gli operatori della montagna significa aver già perso buona parte della stagione, l’auspicio è che al più presto possa finalmente essere emanato il decreto per ristorare queste attività e più il generale le imprese del settore turistico”.

Poi sappiamo com'è andata a finire.

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