Si alzano i toni dello scontro

La Russia ora agita lo spettro della Terza Guerra mondiale: oggi segretario Onu da Putin

Uno scenario drammatico delineato dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, il quale però ha escluso la possibilità di una guerra nucleare.

La Russia ora agita lo spettro della Terza Guerra mondiale: oggi segretario Onu da Putin
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A meno di clamorose ed improvvise svolte, giunti al 62esimo giorno di conflitto, nella guerra tra Russia ed Ucraina un punto di risoluzione finale sembrerebbe ancora lontano. Questo sia perché gli attacchi russi, con i missili e con l'esercito via terra, continuano a fare terra bruciata nel Sud del Paese ucraino, sia perché gli uomini di Zelensky non danno alcun segno di cedimento, proseguendo con la resistenza ad oltranza. Sullo sfondo la devastazione delle città, la morte dei civili e la fuga dai luoghi dell'orrore, mentre le delegazioni di Russia e Ucraina, con l'intermediazione di Paesi terzi, sono al lavoro per giungere ad un cessate il fuoco in complessi negoziati di pace e diplomazia.

La Russia ora agita lo spettro della Terza Guerra mondiale

Lo scenario del conflitto, tuttavia, si è fatto ancora più teso a seguito delle parole rilasciate, nel corso delle ultime ore, dal ministro degli Esteri Russo Sergei Lavrov che ha messo tutti in guardia sul reale pericolo di una terza guerra mondiale. Nel frattempo è pronto a scendere in campo con la sua iniziativa di pace anche il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres che oggi, martedì 26 aprile 2022, incontrerà a Mosca proprio il presidente russo Vladimir Putin.

LE ULTIME DICHIARAZIONI DEL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO LAVROV:


Dichiarazioni forti che lasciano tutti perplessi e sgomenti di fronte al drammatico scenario che potrebbe derivare dal conflitto tra Russia ed Ucraina, ancora parecchio distante dal trovare un punto di risoluzione finale. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, in un'intervista rilasciata a Bolshaya Igra (The Great Game) sul canale televisivo di stato Channel One, nel corso delle ultime ore ha alzato notevolmente i toni dello scontro anche a livello verbale accusando la Nato di entrare in una guerra per procura con Mosca attraverso la fornitura di armi all'Ucraina e minacciando il pericolo reale di una Terza guerra mondiale.

Nonostante ciò, per la Russia il rischio di una guerra nucleare è inaccettabile e anche lo stesso Lavrov ha ricordato che a gennaio i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu hanno rilasciato una dichiarazione sull'inammissibilità di una guerra di questo tipo:

"Questa è la nostra posizione di principio, - ha sottolineato - siamo guidati da questo, e ovviamente non vorrei vedere questi rischi gonfiati artificialmente ora, quando i rischi sono piuttosto significativi".

Lo scenario di un terzo conflitto mondiale, tuttavia, è stato infine temperato dalle dichiarazioni finali del ministro degli Esteri russo che ha annunciato la prosecuzione dei negoziati di pace con l'Ucraina, senza però risparmiarsi un'ultima frecciatina contro il presidente Zelensky:

"La buona volontà ha i suoi limiti. E se non è reciproca questo non contribuirà al processo negoziale, ma noi continueremo a portare avanti negoziati con la delegazione di Volodymir Zelensky, e i contatti proseguiranno. Zelensy però è un buon attore, se guardate e leggete attentamente quello che dice, lì troverete mille contraddizioni. Alla fine tutto terminerà certamente con la firma di un accordo, ma i parametri saranno definiti dallo stato delle conquiste sul campo".

Sul fronte proseguono gli scontri

Nel frattempo sul fronte di guerra, giunta al suo 62esimo giorno, proseguono gli scontri tra gli eserciti. La Russia avanza senza sosta nella sua offensiva in Ucraina ed esclude una tregua fino al raggiungimento dei suoi obiettivi militari, dal Donbass all'intera fascia meridionale. Raid missilistici sono continuati senza sosta su città e infrastrutture strategiche, aggravando il bilancio di migliaia di vittime civili denunciato da Kiev.

A testimonianza di ciò, dopo i terrificanti massacri di Bucha, una terza fossa comune è stata trovata fuori Mariupol, nel villaggio di Staryi Krym. A darne notizia è stato su Telegram il consiglio comunale di Mariupol:

"Una fossa comune è stata trovata nel villaggio di Staryi Krym -si legge nella nota -. Questo è il terzo luogo di sepoltura di massa vicino a Mariupol".

Le bombe di Mosca, al momento, paiono aver preso di mira la rete ferroviaria ucraina: attacchi missilistici hanno colpito cinque stazioni nell'Ucraina occidentale e centrale, provocando almeno 5 morti e 18 feriti. "I russi stanno provando a colpire le infrastrutture critiche", hanno accusato le autorità della regione centrale di Vinnytsia, spiegando che i treni previsti sono stati "cancellati o deviati". Mosca ha confermato i raid, rivendicando la distruzione di 6 linee ferroviarie e affermando che si trattava di obiettivi militari, perché "veicoli stranieri venivano trasportati" lungo le direttrici colpite.

Il martellamento prosegue anche sul Donbass e nella regione di Kharkiv, dove raid sul villaggio di Bezruky hanno provocato altre tre vittime tra la popolazione. Continua anche il dramma dei circa mille civili intrappolati nell'acciaieria assediata Azovstal a Mariupol, quasi tutti donne e bambini, bloccati con scorte di cibo e acqua ancora solo per 48 ore, insieme ai duemila combattenti del reggimento Azov e ai marines ucraini.

Nuovo fronte in Transinistria

Nel frattempo si fa sempre più consistente l'allarme per l'apertura di un nuovo fronte dalla Transnistria, la regione separatista filorussa della Moldavia, che i generali di Mosca hanno esplicitamente dichiarato come obiettivo da mettere al sicuro attraverso la conquista di tutta la fascia costiera dell'Ucraina.

Secondo le autorità locali la Transinistria è stata attaccata con "colpi di lanciagranate portatili anticarro" sparati contro l'edificio che ospita il ministero per la Sicurezza statale nell'autoproclamata capitale Tiraspol. Un attacco che non ha provocato vittime né feriti, probabilmente anche perché l'edificio era semivuoto per le festività della Pasqua ortodossa, e al momento senza rivendicazioni.

Oggi l'incontro tra il segretario dell'Onu e Putin

Tra i personaggi della diplomazia, ora, è pronto a scendere in campo anche il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres. Le Nazioni Unite, con un comunicato ufficiale, hanno annunciato la missione diplomatica che prevede un doppio incontro prima con il presidente russo Vladimir Putin e poi con quello ucraino Volodymyr Zelensky:

"Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres avrà un incontro con il ministro degli Affari esteri Dmytro Kuleba e sarà ricevuto dal presidente Volodymyr Zelensky il 28 aprile".

Il colloquio che Guterres avrà oggi, martedì 26 aprile 2022, con Putin, tuttavia, non è stato visto di buon grado dal Governo ucraino, il quale, si è espresso in merito tramite la voce di Igor Zhovka, vicecapo dello staff di Zelensky:

"Non è una buona idea andare a Mosca. Non capiamo la sua intenzione di viaggiare a Mosca e parlare col presidente Putin. Ogni colloquio di pace è buono se finisce con risultati. Dubito davvero che quei colloqui organizzati dal segretario generale dell’Onu finiranno con qualche risultato".

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