tensione altissima

La gaffe di Joe Biden che fa infuriare la Russia, gli Usa e pure gli alleati

Dal Cremlino: "Non decide lui chi governa in Russia. Così la mediazione è difficile".

La gaffe di Joe Biden che fa infuriare la Russia, gli Usa e pure gli alleati
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Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden l'ha - come si suol dire in questi casi - "toccata piano". Ma la sua uscita non ha avuto certo l'effetto sperato. Non solo ha provocato la violenta reazione di Mosca, ma ha anche messo in imbarazzo la Casa Bianca e fatto tremendamente irritare gli alleati che stanno lavorando per trovare un accordo di pace. L'inquilino della Casa Bianca ha infatti definito Vladimir Putin "un macellaio che non può governare": parole forti, fuori luogo tra alti rappresentati di Stato, che hanno ulteriormente esacerbato il clima. Come se ce ne fosse bisogno...

Biden: "Putin è un macellaio"

Biden a margine degli incontri in Polonia ci è andato giù durissimo:

"Putin è un dittatore, non può restare al potere. E' un macellaio".

Immediata - e  comprensibile - la reazione russa. Dal Cremlino hanno fatto sapere che usando questi termini i margini delle trattative si restringono.  E hanno anche fatto notare che "non spetta certo a Biden decidere chi debba governare al Cremlino". 

Vyacheslav Volodin, presidente della Duma, ha risposto a tono:

"Bidn è debole, malato e infelice. I cittadini Usa dovrebbero vergognarsi del loro presidente.  Biden farebbe bene a  sottoporsi a un check-up medico"

L'imbarazzo degli Usa

Le parole del presidente hanno creato un certo imbarazzo negli Usa, tanto che poche ore più tardi la Casa Bianca ha rilasciato una nota con la quale ha rimarcato che Biden "non invocava un cambio di regime a Mosca".

Il segretario di Stato Antony Blinken ha provato in qualche modo a "correggere" il suo presidente:

“Credo che Biden abbia  affermato che, molto semplicemente, il presidente Putin non può essere autorizzato a scatenare una guerra o ad aggredire l’Ucraina o chiunque altro. Come sapete, e come ci avete sentito dire più volte, non abbiamo una strategia per un cambio di regime in Russia, o in qualunque altro posto”.

L'ex diplomatico Richard Haass  ha invece sottolineato come queste parole hanno reso "una situazione difficile più difficile e una situazione pericolosa più pericolosa".

L'Europa prende le distanze

Il primo a prendere le distanze è stato il presidente francese Emmanuel Macron, che ha fatto notare come la frase di Biden possa generare un'escalation difficile da frenare.

"Puntiamo a raggiungere un cessate il fuoco e poi il ritiro totale delle truppe russe con la diplomazia. Ma se vogliamo farlo  non possiamo intensificare né le parole né le azioni".

LE PAROLE DI MACRON:


In Gran Bretagna ha invece commentato il  segretario all'Istruzione, Nadhim Zahawi.

"Sta al popolo russo decidere da chi essere governato. Penso tuttavia   che la gente in Russia sia piuttosto stufa di quello che succede in Ucraina: l'invasione illegale, la distruzione delle loro stesse fonti di sostentamento. La loro economia sta collassando attorno a loro e credo quindi che i russi decideranno loro della sorte di Putin e dei suoi accoliti".

E l'Italia?

Dall'Italia al momento non ci sono state reazioni governative (qualche settimana fa il ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva definito Putin "peggio di un animale", e anche lì erano piovute critiche). A esporsi è stato l'ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che ci è andato giù duro, accusando anche il Governo:

"Il linguaggio di Biden, Draghi, Letta e Di Maio ci porta verso la terza guerra mondiale".

A ruota è arrivato anche Carlo Calenda:

"Mi pare che anche i più filo atlantici (come me) debbano ammettere che il modo in cui  Biden parla della Russia è pericoloso e irresponsible. Passa da una gaffe all’altra senza soluzione di continuità da prima dell’inizio del conflitto in Ucraina".

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