Man of the match

La favola di Manuel Locatelli, dal campetto dell'oratorio all'azzurro

Ora tutti gli occhi sono puntati su di lui: "Non so cosa aspettarmi per il futuro ma devo solo stare tranquillo, non fare viaggi mentali e godermi l’Europeo assieme a questo gruppo fantastico".

La favola di Manuel Locatelli, dal campetto dell'oratorio all'azzurro
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Il Man of the match, l'uomo-partita nel secondo match della nazionale azzurra agli Europei 2021, è un ragazzo di 23 anni di Galbiate, che ha tirato i primi calci al pallone sul campetto dell'oratorio, sotto la guida del papà allenatore, nella vicina Pescate, paesino vicino a Lecco, affacciato sull'Adda, proprio sulla sponda opposta ai luoghi narrati dal Manzoni nei Promessi sposi.

Manuel Locatelli ha messo a segno due dei tre gol grazie ai quali l'Italia ha sconfitto la Svizzera ieri sera, mercoledì 16 giugno 2021, qualificandosi in anticipo per gli Ottavi ancor prima di giocare l'ultima partita del girone eliminatorio con il Galles.

Cresciuto nelle giovanili dell'Atalanta, a soli 11 anni passa al Milan, con cui esordisce in Serie A poco più che maggiorenne. Ma è con il sorprendente Sassuolo (in prestito dal 2018) che la sua stella consolida il suo scintillio, tanto da meritarsi nel 2020 la convocazione da parte del ct della nazionale Roberto Mancini.

La favola di Manuel Locatelli in azzurro

"La pandemia in qualche modo mi ha aiutato perché l’anno scorso non credo che sarei potuto venire agli Europei che ho conquistato con il lavoro e la determinazione".

Come racconta Prima Lecco, tutta l’Italia sogna con Manuel Locatelli, un ragazzo di Galbiate di 23 anni che sa farsi trovare pronto all’appuntamento col destino. Manuel Locatelli è nato in provincia e lì è tornato grande, dopo le lacrime per l’addio al Milan, dove è cresciuto con la nomea del campione.

Nel 2016 il fantastico gol contro la Juve fulminando Buffon scatena la sua corsa pazza di gioia, la stessa che l’ha visto protagonista ieri sera, con i colori azzurri.

Prima disegna calcio, Manuel, con quel sinistro telecomandato verso l’amico Berardi, un altro ragazzo della provincia che ha rifiutato le lusinghe delle big; poi si lancia verso la porta sbucando solo nel cuore della difesa svizzera dove appoggia in rete il più facile dei gol raccogliendo l’assist dell’esterno del Sassuolo.

"E’ stata un’azione veramente bella, la dedico alla mia fidanzata e ai miei genitori a casa. Bellissimo, un’emozione veramente grande, dettata anche da un pizzico di follia. Di solito non seguo così l’azione, mi ha galvanizzato il lancio a Mimmo e ci ho creduto. Il secondo gol lo dedico a tutti gli italiani che stanno soffrendo e hanno sofferto, speriamo di regalare loro altre emozioni".

La corsa non si ferma più, mentre mostra la lettera T come omaggio alla fidanzata Thessa fino a quando non raggiunge l’abbraccio di tutta la panchina azzurra. E’ il 26’ del primo tempo, ne passeranno altrettanti per assistere alla sua consacrazione.

Il diagonale mancino, che scaglia da fuori area e che ricorda la mitica rete di Tardelli ai Mondiali dell’82, termina nell’angolino della porta svizzera. La sua incredulità slalomeggia fra gli azzurri, fino ad accasciarsi a terra per essere travolta dai compagni. Sarà Immobile a completare la festa di una Italia sempre più bella, avvincente, spettacolare: 3-0 alla Turchia nell’esordio, il bis contro i cugini svizzeri e qualificazione già in tasca in attesa di affrontare il Galles per stabilire chi è la più forte del nostro girone.

Il premio di Man of the match

Titolare al posto di Verratti, si prende la scena miscelando classe e umiltà. Perché, come fa meravigliosamente in campo, Manuel sa usare la testa anche fuori.

Ora tutti gli occhi sono puntati su di lui.

"Non so cosa aspettarmi per il futuro ma devo solo stare tranquillo, non fare viaggi mentali e godermi l’Europeo assieme a questo gruppo fantastico".

Il sindaco della piccola Pescate, con immenso orgoglio gli dedicato un post su Facebook:

 

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