Salgono i contagi

In Francia Green pass obbligatorio per poter accedere a bar e ristoranti

Anche il generale Figliuolo pronto a sposare la soluzione messa in campo dai cugini d'Oltralpe per contenere la variante Delta ormai fuori controllo.

In Francia Green pass obbligatorio per poter accedere a bar e ristoranti
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Chi è doppiamente vaccinato, così come chi è guarito, è relativamente sicuro. Chi ha fatto un tampone entro le 48 ore meno, ma il Green pass è una realtà e si va verso una sua sempre più intensiva applicazione in tutta Europa, dove ormai la variante Delta è fuori controllo e si avvia a giorni a diventare la forma di coronavirus dominante.

Green pass obbligatorio per bar e ristoranti

IL VIDEOSERVIZIO:


In Francia arriva l'obbligo del Green Pass per bar e ristoranti. Una soluzione introdotta dal presidente Emmanuel Macron per far fronte all'aumento dei contagi da Covid-19 a causa del dilagare della variante Delta. Tale provvedimento consiste nel presentare obbligatoriamente un pass sanitario che certifichi il completamento del ciclo vaccinale o la negatività ad un test per entrare nei caffè, nei ristoranti e nei centri commerciali. Il pass sarà obbligatorio anche per aerei, treni e bus a lunga percorrenza.

Il presidente francese corre ai ripari perché ormai, in Francia, la variante Delta rappresenta il 50% dei contagi. A partire da settembre sarà inoltre introdotto l'obbligo di vaccinazione per i sanitari: medici e paramedici avranno tempo fino al 15 settembre per ricevere la somministrazione del siero anti-Covid prima di incappare in sanzioni.

Queste le parole di Macron alla nazione:

"Al momento in cui vi parlo, c’è una forte ripresa dell’epidemia legata al coronavirus che riguarda tutte le nostre regioni. Se non agiamo da oggi il numero di casi continuerà ad aumentare fortemente e darà vita a ricoveri in aumento dal mese di agosto. Da inizio agosto il pass sanitario sarà richiesto in Francia per entrare nei ristoranti, nei bar, negli aerei, nei pullman e nei treni. Dal 21 luglio il pass sarà già richiesto per entrare nei cinema, nei teatri e in altri luoghi dello svago".

Figliuolo: "Green Pass come in Francia? Sarebbe una soluzione"

Il Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 in Italia, Francesco Figliuolo, è intervenuto sulla decisione in Francia di utilizzare il Green pass anche per ristoranti e trasporti:

"Quella di utilizzare il Green Pass per vari tipi di eventi, così come in Francia, potrebbe essere una soluzione per una spinta a convincere gli ultimi irriducibili del vaccino. Poi per chi non l'avrà c'è anche il tampone, bisogna comunque rispettare la Costituzione".

Nel frattempo, il generale Figliuolo ha voluto ribadire che l'Italia, complice il dilagare della variante Delta del Covid-19, sarebbe organizzata per un'eventuale terza dose a tutti al fine di ampliare la copertura vaccinale:

"Siamo attrezzati per la terza dose, ma credo che sia più un richiamo. Non si sa ancora della reale necessità, ma noi siamo attrezzati. Abbiamo aderito attraverso l'Ue per prenderne grossi quantitativi e avere anche una scorta. Per quella fase dovremo uscire dalla logica degli hub: utilizzare al massimo le capacità dei medici di base, pediatri e farmacisti. Si dovrà andare in una logica strutturale. Noi siamo organizzati per poter fare il richiamo a tutta la popolazione. In questo momento stiamo viaggiando quasi esclusivamente con vaccini mRna".

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Crisanti: "A rischio l'immunità di gregge"

E torna in auge in questi giorni anche Andrea Crisanti. Il professore ordinario di Microbiologia all'Università di Padova interviene sulla curva dei contagi in salita a causa del diffondersi della variante Delta e conclude: ci vorrebbe un tracciamento efficace. Banale, ma lapalissiano: eppure in questo momento non riusciamo a mappare l'evoluzione del virus.

"Non si può far finta che la variante Delta non sia un rischio per un Paese come l'Italia che ha protetto con due dosi meno della metà della popolazione. Se i dati israeliani sulla minore efficacia dei vaccini sono corretti non arriveremo all'immunità di gregge. Questo significa dover vaccinare tutti e preparare una terza dose aggiornata su cui la comunità scientifica è bene che inizi a discutere. È vero che la tecnologia sta dando i migliori risultati, ma c'è la possibilità che non sia adatta per ulteriori somministrazioni a causa di alcuni effetti collaterali infiammatori”.

Ma che fine ha fatto la app Immuni?

Grande assente di questa pandemia, la app per il tracciamento dei contagi, ormai di fatto inutile. Eppure ci vorrebbe poco per renderla uno strumento efficace per dar man forte al tracciamento, già che l'abbiamo messa in campo.

Al momento, come segnalato sul sito ufficiale dell'app, sono più di 11 milioni gli utenti che hanno scaricato Immuni, per un totale di 19.494 segnalazioni di utenti positivi e 99.587 notifiche inviate a seguito di rilevazioni di positività.

L'andamento dei download segue un trend in aumento, un segnale che sottolinea come conoscere se si è entrati in contatto con un soggetto risultato poi positivo tramite l'applicazione ti permette di agire di conseguenza con un tampone per capire effettivamente se si è a nostra volta positivi.

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