Attimi di paura

Il video del furgone che cercava di seminare i Carabinieri a 150 chilometri orari tra le vie del paese

Alla caccia si sono unite diverse pattuglie dei Carabinieri.

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Quello che sembrava un semplice controllo a un furgone bianco, si è trasformato poi in un vero e proprio inseguimento tra le vie del veronese.

Folle inseguimento

Da Prima Verona

Erano da poco passate le 21 di giovedì 25 febbraio 2021 lungo Via Milani, una pattuglia della Stazione di Parona Valpolicella ha intimato l’alt ad un furgone Iveco a bordo del quale si trovavano due uomini.

Quando il Vice Brigadiere capo servizio si è avvicinato per procedere al controllo, l’Iveco è ripartito improvvisamente. L’autista del mezzo in fuga, subito inseguito dai Carabinieri, ha percorso le vie del quartiere a folle velocità, giudando anche a 150 km e senza rispettare alcuna regola del codice della strada. Poi, quando l’autovettura militare ha affiancato il furgone, l’altro ha tentato più volte di speronarla.

Alla caccia si sono unite diverse pattuglie dei Carabinieri che, vista la sconsiderata condotta dell’inseguito, hanno deciso di limitarsi a seguirlo, soprattutto per evitare di coinvolgere altri utenti della strada.

La folle corsa ha interessato anche i territori di Pescantina e Bussolengo e proprio lungo una rotabile al confine tra i due Comuni, nell’affrontare una curva, il furgone ha invaso il senso di marcia opposto, urtando una Honda Civic che sopraggiungeva. La vettura è uscita di strada, riportando molti danni. Per fortuna gli occupanti dell’automobile, prontamente soccorsi da uno degli equipaggi all’inseguimento, sono rimasti illesi.

E’ fuggito a piedi

Dopo circa un’ora, il fuggiasco ha commesso l’errore di lasciare Via Rosa di Pescantina per imboccare una strada bianca rivelatasi impercorribile. I due uomini hanno deciso di continuare la fuga a piedi e mentre il conducente è riuscito a far perdere le proprie tracce, il passeggero è stato arrestato dai Carabinieri.

Si tratta di un tunisino di 36 anni, senza una fissa dimora e con vari precedenti alle spalle. Dovrà rispondere di resistenza a pubblico ufficiale in concorso. Il veicolo utilizzato per la fuga non era oggetto di furto; a bordo, come anche sulla persona fermata, non è stato trovato nulla di compromettente.

Ora, le indagini sono volte a dare un nome al complice ed a comprendere il motivo della pericolosissima condotta da lui tenuta. In questo caso possiamo dire grazie al coprifuoco in atto per prevenire la pandemia da COVID-19, perche se ci fossero stati molti più veicoli in circolazione, l’evento di avrebbe potuto avere ben più gravi conseguenze.

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