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Il lombardo Carlo Bonomi è il nuovo presidente di Confindustria: "Puntare a riaperture in sicurezza"

"Ci sarà bisogno dell’impegno di tutti. E insieme dovremo cambiare anche noi imprese, se vogliamo che cambi l’Italia”.

Il lombardo Carlo Bonomi è il nuovo presidente di Confindustria: "Puntare a riaperture in sicurezza"
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Oggi, giovedì 16 aprile 2020, il Consiglio Generale di Confindustria ha designato nuovo presidente il lombardo Carlo Bonomi (già ai vertici di Assolombarda) con 123 preferenze. Hanno votato tutti i 183 aventi diritto. Alla candidata concorrente Licia Mattioli sono andate 60 preferenze. Nessuna scheda bianca, nessuna nulla.

Nuovo presidente di Confindustria

Il risultato è stato validato dai Probiviri Sergio Arcioni, Luca Businaro, Gabriele Fava e Antonio Serena Monghini assistiti dal notaio Cesare Quaglia.

Il Consiglio generale si è svolto a distanza e alla presenza, nella sede di Confindustria, del presidente uscente Vincenzo Boccia, della Dg Marcella Panucci e dei due candidati.

La nomina dovrà avere il gradimento dell'assemblea dei delegati, convocata il 20 maggio, che di fatto eleggerà il 31° presidente di Confindustria.

Il 30 aprile il Consiglio generale dovrà esprimersi sulla squadra dei Vicepresidenti scelta dal presidente designato.

E' il lombardo Carlo Bonomi

“Sono onorato per l’indicazione espressa oggi dal Consiglio Generale di Confindustria – ha detto il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi - Ovviamente, non è tempo di gioire. La condizione in cui versa l’impresa italiana è tale da far passare in secondo piano qualunque considerazione, auspicio e programma manifestato in precedenza. A 11 anni dalla crisi del 2008, l’Italia era ancora lontana dall’aver recuperato il livello di Pil e produzione industriale del precrisi. Ora si apre una nuova voragine. E poiché eravamo già in stagnazione, anche questa volta il colpo per l’Italia sarà peggiore di quello dei nostri competitor”.

“Confindustria deve essere al centro del tavolo in cui la politica decide il metodo delle prossime riaperture delle attività economiche. Non abbiamo ancora dispositivi di protezione distribuiti in massa, non abbiamo tamponature a tappeto, non abbiamo indagini a cluster della popolazione sulla concentrazione dei contagi, né test sierologici sugli anticorpi, né tecnologie di contact tracing. Su queste basi abbiamo bisogno di una diagnostica precoce che ci consenta riaperture estese, sulla base di misure restrittive concentrate, invece, dove servono e dove sono giustificate”.

Carlo Bonomi

Questo è il modello di riapertura in sicurezza a cui dobbiamo puntare. Vanno benissimo i comitati di esperti. Ma la loro proliferazione senza chiare attribuzioni non può essere uno scudo dietro cui nascondersi per rinviare decisioni che devono essere assunte su basi chiare, e con tempi rapidissimi. Senza calendari diversi da regione a regione”.

“Il tempo è nostro nemico. Non solo nei settori del turismo e della ristorazione ma anche più in generale della domanda interna. Il tempo rischia di disattivare la nostra presenza nelle catene internazionali di fornitura e del valore. Il mondo ripartirà trainato da chi ne sarà protagonista”.

Serve dunque un calendario di ripresa in sicurezza metodologicamente chiaro, funzionale al raggiungimento di due obiettivi: riaprire la produzione perché solo essa dà reddito e lavoro, non certo lo Stato come molti vorrebbero dimenticando che non ha le risorse; e farlo evitando una seconda ondata di contagio, che ci porterebbe a nuove misure di chiusura a quel punto ancor più disastrose”.

“Gli anni di fronte a noi – ha concluso Bonomi – devono essere vissuti da parte nostra con la stessa dedizione e passione civile che le imprese portarono nella ricostruzione italiana. Per questo, ci sarà bisogno dell’impegno di tutti. E insieme dovremo cambiare anche noi imprese, se vogliamo che cambi l’Italia”.

L'augurio del governatore della Lombardia

Tra le prime reazioni, quella del governatore della Lombardia Fontana:

"Complimenti e in bocca al lupo a Carlo Bonomi, lo attende un impegno importante. Una grande sfida che, ne sono certo, con la sua esperienza e la sua professionalità, saprà vincere ottenendo risultati importanti. Il fatto poi di avere ai vertici di Confindustria un presidente della nostra regione è per tutti noi un motivo di soddisfazione in più, così come proprio l'importante esperienza maturata a Milano gli consentirà di ricoprire questo incarico con quella concretezza tipica dei lombardi".

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