Il lockdown rianima i canali di Venezia: stavolta arrivano i cefali
Dopo le meduse e le piovre apparse tra i canali veneziani nel mese di aprile.
L'effetto lockdown si ripete. Dopo le meduse e le piovre apparse tra i canali veneziani nel mese di aprile, ora, arrivano i cefalotti. E le immagini diventano subito virali.
Effetto lockdown, banchi di cefalotti tra i canali di Venezia
L'acqua più pulita del solito, i canali meno trafficati del solito, e, un po' come è successo altrove (soprattutto nel primo lockdown), anche a Venezia la natura si riprende i propri spazi. Sta succedendo proprio tra le calli e i rii della laguna, presi letteralmente d'assalto da una fauna ittica davvero sorprendente. E' stato l'amministratore del gruppo Facebook "Venezia Pulita", Marco Capovilla, a filmare uno dei banchi di cefalotti in rio dei Ferali, ben visibile anche sotto il pelo dell'acqua, decisamente più limpida del solito.
Venezia non è nuova a fenomeni di questo tipo: nei mesi scorsi e anche nelle scorse settimane, altri banchi di pesci avevano invaso i canali. E anche in quell'occasione la stranezza non era passata inosservata, tanto che i video e le foto pubblicate sui social erano divenute, in breve tempo, virali.
Effetto Mose?
Forse è ancora presto per attribuire all'entrata in azione del Mose, la causa di questo sovraffollamento di cefalotti tra i canali. Senza alcun dubbio, però, il fenomeno è al vaglio degli esperti. Si pensa che gli episodi di questi giorni siano l'effetto di almeno due concause: da un lato, come si diceva, i lockdown che hanno ridotto la presenza di barche.
Dall'altro, poi, l'abbattimento dell'attività di pesca, che avrebbe favorito il ciclo riproduttivo degli animali. Ogni dicembre i cefalotti si spostano nei rii di Venezia in cerca di una dimora più sicura. Ma mai, prima di queste settimane, si erano visti tanti esemplari tutti insieme.
Meduse in piazza San Marco
L'episodio di questi giorni, però, ricorda da vicino un "caso" avvenuto in pieno lockdown. A causa della drastica riduzione del traffico acqueo e per effetto della chiusura generale, un biologo era riuscito a filmare una medusa non lontano da piazza San Marco, poco sotto il pelo dell’acqua. Ma le immagini subacquee avevano regalato anche altri scorci della vita sottomarina fra i canali. C’entrava, in quel caso, un po’ anche la bassa marea, non solo le restrizioni anti Covid-19.
Misteriosi avvistamenti nei fondali di Venezia
Era il 28 aprile e l'Italia stava vivendo il primo lockdown. Ma la natura aveva già iniziato a riconquistare spazi in precedenza occupati dall'uomo. Nel corso di quella settimana, erano state filmate delle meduse che si muovevano elegantemente tra i canali. La spiegazione di questo fenomeno è semplice da intuire: senza il traffico dei vaporetti e dei taxi, le specie che prima si nascondevano nei fondali o migravano verso le zone periferiche della laguna si erano riappropriate dei loro spazi.