L'intervista

Il gran cuore del poliziotto da Napoli per due settimane nella zona rossa

Angelo Mollica: "Siete un popolo da invidiare una cittadinanza dalla quale prendere esempio".

Il gran cuore del poliziotto da Napoli per due settimane nella zona rossa
Pubblicato:
Aggiornato:

Fra i tanti grazie che possiamo, anzi dobbiamo far uscire dalle nostre labbra ci sono anche loro. E' vero senza il pacifico ma altrettanto agguerrito "esercito" all'interno degli ospedali (medici, infermieri, oss, addetti alle pulizia, amministrativi, tecnici...) non andremmo da nessuna parte; va ricordato anche tutto il personale che lavora nei supermercati e che, esposto quotidianamente al pericolo del contagio, garantisce la nostra sopravvivenza; ma senza i rappresentanti delle Forze dell'ordine non sarebbe possibile mantenere la pubblica sicurezza in un momento in cui tutti gli schemi stanno saltando uno dopo l'altro e di certezze, purtroppo ce ne rimangono così poche.

Da Napoli alla zona rossa

Angelo Mollica è uno di loro. E' un poliziotto, ha 40 anni, e vive a Napoli con Autilia, sua moglie, e ha una figlia di 9 anni di nome Alessandra Nicole. E' assistente capo di Polizia e come molti colleghi in divisa ha volontariamente accettato di fare la valigia, quando è scoppiata l'emergenza a Codogno. Ha trascorso due settimane nella "zona rossa", condividendo coi lodigiani il loro dramma, e ora, tornato a casa, dovrà aspettare altre due settimane di isolamento precauzionale, prima di riabbracciare la sua bambina.

Un poliziotto dal gran cuore

In tanti a lui e ai suoi colleghi hanno portato caffè e dolci, anche durante i giorni passati sotto la pioggia vegliando l’intera area. A loro e per tutti gli altri "prigionieri della zona rossa" (gli abitanti di Codogno, Casalpusterlengo, Maleo, Fombio, Somaglia, Castiglione d’Adda, Bertonico, Castelgerundo, Terranova dei Passerini e San Fiorano), Angelo Mollica ha indirizzato un toccante messaggio:

"Lavorare li da voi mi ha dato modo di scoprire quanta dignità e quanta educazione hanno i vostri cittadini, avete vissuti molti disagi e non ho mai sentito uno di voi lamentarsi, dovevate aspettare anche un pacchetto di sigarette ma non vi siete dimenticati di portarci un caffè caldo, avreste avuto mille motivi per perdere la calma e invece siete stati sempre gentili cortesi e cordiali, siete un popolo da invidiare una cittadinanza dalla quale prendere esempio, la mia quarantena è ben spesa se il mio servizio vi ha potuto offrire un beneficio, una parola di conforto, un supporto in questa triste vicenda. Vi ringrazio per la lezione che avete dato a tutta l’Italia su come si ci debba comportare. Orgoglioso di essere stato al vostro servizio, felice di aver potuto aiutare qualche utente in difficoltà, lo rifarei sicuramente con tutti i rischi connessi. Forza Lodi e tutta la provincia".

E secondo voi qual è la prima cosa che avrebbe voluto fare tornato a casa?

CONTINUA: 1 - 2

Seguici sui nostri canali