Il giovane carabiniere sopravvissuto al corpo a corpo con un orso
Affronta l'animale frontalmente, gli prende le orecchie con le mani e riesce a bloccargli la testa spingendo verso il basso. Un coraggio davvero da leone.
Si chiama Diego Balasso, ha 24 anni ed è il giovane carabiniere salito alla ribalta negli ultimi giorni dopo essere sopravvissuto quasi per miracolo a un corpo a corpo con un orso. E' di Recoaro Terme, in provincia di Vicenza, ma di stanza in Trentino e sabato sera, 22 agosto 2020, si trovava sulle sponde del lago di Andalo in compagnia di un'amica, quando è stato aggredito: l'immagine della sua schiena martoriata dai graffi del plantigrado parla già da sola, ma la ricostruzione di quei terribili minuti impressiona se possibile ancora di più.
Sopravvissuto al corpo a corpo con un orso
Già perché anche il solo incipit dell'incontro ravvicinato atterrisce: immaginate due ragazzi che passeggiano tranquillamente, sentono il rumore di un ramo spezzato e vedono una figura scura risalire dalla riva verso il sentiero rendendosi conto di avere di fronte un orso. Ma non è un film, l'amica del militare si allontana, lui invece entra nel mirino dell'orso, che lo punta, gli si avvicina e comincia ad annusarlo: impossibile immaginare la paura, nonostante il sangue freddo che lo fa mantenere immobile, con quel bestione a due centimetri.
Ma a un tratto l'orso tenta di azzannare il ginocchio del carabiniere, che istintivamente si ritrae: è un attimo, l'animale gli si avventa contro e lo butta a terra. Ma non solo, poi lo afferra e comincia a trascinarlo via, forse verso la sua tana, come per "metterlo in dispensa".
Il carabiniere trascinato via per metri
E Balasso che fa, si arrende? Qualsiasi altro cristiano si sarebbe fatto il segno della croce e avrebbe perso ogni speranza, invece lui no: mentre viene trascinato per metri, trova anche la forza di accendere musica a tutto volume col telefonino per tentare di spaventare la bestia, poi esasperato gli tira anche il cellulare contro, poi il portafogli, ma quello non molla la presa...
A un certo punto l'orso lo infila sotto a una staccionata fra sentiero e lago ed è la fortuna del 24enne, che si aggrappa ai legni con tutta la sua forza e riesce a divincolarsi.
Lo affronta e lo afferra per le orecchie
A quel punto, quasi da non credere l'epilogo: finalmente libero il carabiniere affronta l'animale frontalmente, gli prende le orecchie con le mani e riesce a bloccargli la testa spingendo verso il basso. Un coraggio davvero da leone.
Poi il plantigrado si ribella e lo artiglia a una spalla, ma a quel punto sono arrivati in soccorso il fratello dell'amica del militare e altre persone: è il baccano a far desistere l'animale, che finalmente si allontana.
Il bilancio sono tagli e graffi su tutto il corpo, in particolare alla schiena, all’avambraccio sinistro, alle spalle e alla gamba sinistra dal ginocchio in giù, dove Balasso è stato arpionato per essere trascinato via.
"Un animale così è un pericolo per l'uomo"
Ma è possibile che uno che passeggia su un sentiero attorno a un lago di montagna frequentato dai turisti possa vivere un'esperienza del genere?
"Non sono né un animalista, né un esaltato per la caccia, ma sono per il quieto vivere con l’uomo e quello che mi è accaduto è una cosa ingiustificabile. Un animale così non può stare in circolazione. Sull’abbattimento non sono in grado di rispondere, ma un esemplare così è un pericolo per l’uomo".
Questa la reazione a caldo del 24enne, giovane, aitante e determinato: per un altro probabilmente il finale sarebbe stato un altro.
A un bimbo di dieci anni era andata meglio
La primavera scorsa, Alessandro, 10 anni si trovava in alta montagna e suo padre lo stava filmando col telefonino quando, all'improvviso, dai cespugli dietro di lui ha fatto capolino... l'orso Yogi.
E' successo sempre in Trentino, a Nova di Sporminore, a solo mezz'ora dal lago di Andalo, una zona nella quale forse non lo sapete ma vivono più di cento orsi!
E quindi, è indispensabile muoversi con cautela e cercare di non abbandonare i sentieri: in caso di incontri, niente urla, minacce o gesti scomposti, niente fuga; bisogna invece allontanarsi lentamente (di spalle o meno non importa, l'importante è non rischiare di cadere), parlando a voce alta, dimostrando di non avere paura e abbandonando il territorio di caccia dell'orso.
E così ha fatto il bimbo: guidato anche dalla voce calma e sicura del papà, passo dopo passo è riuscito ad allontanarsi dal plantigrado fino a mettersi a distanza di sicurezza.
ACCENDI L'AUDIO GUARDA IL SERVIZIO: