Già fuggiti i migranti che non dovevano nemmeno arrivare in Piemonte
Per il governatore si tratta del “finale di un film già visto”. E lo ha pure scritto al Ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese.
C'è poco da dire, si rinfocolano le polemiche della scorsa settimana sui 76 migranti che secondo il governatore piemontese Alberto Cirio non dovevano nemmeno approdare in Piemonte.
Già, perché 9 di loro sono giù fuggiti dal centro d'accoglienza di Asti dov'erano ospitati, in barba al servizio di vigilanza h24 assicurato dalla Prefettura.
Già fuggiti i migranti appena arrivati in Piemonte
Per il presidente piemontese Alberto Cirio si tratta del “finale di un film già visto”. E lo ha pure scritto al Ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese.
Il Presidente sin da subito aveva manifestato la sua contrarietà per l’arrivo degli immigrati in Piemonte, appena saputo della fuga di altre persone dall’hub astigiano ha preso carta e penna e ha messo nero su bianco il suo disappunto:
“Nonostante il servizio di vigilanza h24 attivato dalla Prefettura e Questura di Asti, si sono già concretizzati, come temuto, episodi di fuga. Un fatto reso ancora più grave dalla promessa disattesa da parte del Governo di non procedere con nuovi invii che, come era stato già evidenziato, il Piemonte è nell’impossibilità di accogliere”.
Almeno non erano risultati positivi al coronavirus
Sono nove in tutto i tunisini fuggiti dall’hub di Castello di Annone, a pochi chilometri di Asti. Dopo il primo scappato mercoledì, nella notte successiva altri otto sono riusciti a uscire dal centro di accoglienza senza far più ritorno. Probabilmente tutti sono fuggiti attraverso un buco nella recinzione che costeggia il grande parco di circa 52 ettari della ex polveriera dell’aeronautica.
La Polizia di Aosta è riuscita, però, a rintracciarne già due. Gli immigrati scappati da Castello di Annone stavano viaggiando su un’automobile di un connazionale tunisino residente in Francia. Subito sono aumentati i controlli della Questura di Asti che è, ora, in stretto contatto con i colleghi frontalieri del confine francese.
Cirio si era già sfogato: “Presi in giro dal Governo”
Durante il sopralluogo di settimana scorsa del Presidente della Regione Alberto Cirio insieme ad alcuni assessori e al Questore e al prefetto di Asti, il governatore si era lamentato non solo di non essere stato avvertito dell’arrivo dei rifugiati, ma di essere stato precedentemente rassicurato dal Viminale che il Piemonte con già oltre 400 migranti nei suoi Cas non sarebbe stato chiamato ad ospitarne altri.
“Il Governo su questo ci ha preso in giro, noi avevamo un impegno da parte del Viminale di non inviare ulteriori persone sul territorio piemontese. E questo impegno è stato disatteso e io che faccio il Presidente della Regione lo apprendo con un’agenzia di stampa”.
La struttura, gestita dalla Croce Rossa, era già stata utilizzata in passato per accogliere i migranti.
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