Allerta in Lombardia

Frana o non frana: ci sarà un'onda anomala sul lago d'Iseo?

Dopo un mese concitato di studi e rilievi, si è finalmente tirato un sospiro di sollievo.

Frana o non frana: ci sarà un'onda anomala sul lago d'Iseo?
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Correva l'estate del 1970, il piccolo paese di Tavernola bergamasca, situato sulla sponda occidentale del Lago d'Iseo, balza agli onori delle cronache su tutti i quotidiani nazionali. La notizia è che, in località “Squadre”, alle spalle delle cementeria, si è aperto un enorme fronte di frana. L’allargamento improvviso di alcune fessure nel terreno fa temere il peggio. Vengono evacuate le strutture sorte in riva al lago a Montisola e nei paesi rivieraschi bresciani ad est dell’isola. Piovono accuse ai titolari di una cementeria di aver scavato senza badare alle conseguenze. Oggi, mezzo secolo dopo, esattamente come succede per i vulcani, la frana è tornata attiva e per un mese ha fatto temere un effetto "tsunami", nel caso dovesse riversarsi nel lago, con tanto di onda anomala.

La frana di Tavernola è attiva

Da Prima Brescia

Come succede per i vulcani, la frana è tornata “attiva”. Dal 1970 era rimasta pressoché ferma, fino alle scorse settimane. Secondo alcune versioni sarebbe stata una leggera scossa di terremoto a far “muovere” l’enorme massa che minaccia di riversarsi nel lago provocando quello che viene definito un tsunami sulla riva bresciana (con temuto ritorno su quella bergamasca dopo aver colpito la riva opposta). Secondo gli esperti sarebbe di 1 milione e mezzo il materiale che potrebbe “scivolare” nel lago.

Il parere degli esperti

Il professor Nicola Casagli, esperto del Centro per la Protezione Civile dell’Università di Firenze chiamato ad ispezionare la frana in corso a Tavernola Bergamasca, è specializzato in rischi geologici, instabilità del terreno e tecnologie di monitoraggio. Sabato 27 febbraio 2021 ha effettuato un sopralluogo sia in elicottero che sul posto per valutare le condizioni del Monte Saresano. Dalle sue parole è emersa l’attenzione sì, la precauzione anche, ma pure una grande dose di competenza e di realismo nel delineare gli scenari.

L’evento meno favorevole, e anche quello più improbabile, è che la frana subisca un’accelerazione continuando la sua discesa. La seconda opzione è che potrebbe proseguire nel suo movimento a velocità costante. Infine l’evento più favorevole, e il più probabile, è che la velocità del moto diminuisca, fino ad arrestarsi”.

Nei primi giorni di marzo l’effetto più temuto della frana, specialmente dagli abitanti di Montisola e della sponda bresciana del lago, era la cosiddetta onda anomala. Un evento che non si può escludere, ma su questo fronte Casagli tiene ha precisato:

“Se dovesse esserci un collasso generalizzato non è assolutamente detto che la frana finisca nel lago, anzi la cosa più probabile è che non ci finisca proprio, o che ci finisca solo in piccola parte”.

Escluso che "venga giù tutta"

Anche gli scenari elaborati dal team di esperti che per giorni ha lavorato sui modelli legati alla frana del monte Saresano a Tavernola Bergamasca sono tre, ma come sottolineato dal sindaco di Iseo, Marco Ghitti, “parrebbe del tutto escluso che venga giù tutta”. Il movimento della frana, a marzo, è infatti rallentato: il fronte da 2 milioni di metri cubi di materiale che affaccia sul lago d’Iseo a Tavernola Bergamasca, dopo l’accelerazione di fine febbraio, è tornato a muoversi a velocità costante e la velocità è scesa a 1-5 millimetri al giorno in decelerazione.

A confermarlo sono stati Giovanni Crosta, dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, che ha creato un modello della frana in attività, e Sergio Santambrogio, responsabile di Studio Geoter, una delle società incaricate del monitoraggio.

Sospiro di sollievo

Dopo un mese concitato di rilievi, evacuazioni e studi arriva finalmente l'agognato sospiro di sollievo. Da ieri, giovedì 18 maggio, si deve considerare terminata la fase di “attenzione”, ovvero di allerta gialla, come comunicato dall’Unità Infrastrutturale Strategico della Viabilità della Provincia di Bergamo.

"Preso atto dei valori indicati dall’aggiornamento del 18 marzo trasmesso in data odierna dalla società che sta effettuando il monitoraggio si segnala che, sulla base di quanto sopra, il monitoraggio con strumentazione Radar posta a controllo della frana del Monte Saresano evidenzia l’uscita dalla fase di attenzione", dice la nota.

 

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