Fase 2 e ristoranti: le regole per poter riaprire VIDEO
Ma gli operatori del settore mettono le mani avanti: "Con queste norme non si riapre, salveremo poco più del 10% dei coperti".
La provincia autonoma di Bolzano grazie al suo Statuto speciale (con buona pace della "diffidata" Calabria che intendeva fare altrettanto) ha già sperimentato da lunedì cosa significa riaprire bar e ristoranti. La questione non è semplice, entro la settimana dovrebbero giungere anche le attese linee guida del Governo per garantire la sicurezza del settore, ma intanto l'Inail ha diffuso un "Documento tecnico su ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive del contagio da SARS-CoV-2 nel settore della ristorazione", che vi proponiamo in questo articolo.
Le proteste da parte degli operatori del settore
Ma prima, si è parlato di sanificazioni frequenti, di barriere in plexiglass, ma soprattutto dell'ipotesi dei 4 metri di distanza fra i clienti (a meno di persone dello stesso nucleo famigliare) e le associazioni di categoria hanno a fronte di ciò già stimato una riduzione del 60% dei posti a tavola. Sono 50mila le imprese a rischio su 300 mila, 350mila i lavoratori su 1 milione e 200mila.
GUARDA IL VIDEOSERVIZIO:
I ristoranti italiani hanno in media una superficie di 90 metri quadrati e 62 posti a sedere.
Perndiamo l'esempio del locale di Alessandro Roscioli a Roma, protagonista del videoservizio, che di solito fa 280 coperti al giorno: con le nuove regole ha calcolato di poter salvare solo 35 coperti totali, ovvero il 12.5%. E teme di dover licenziare 20 dipendenti.
Stesso discorso per il noto ristorante Quadri in piazza San Marco, a Venezia, dove il patron Raffaele Alaimo parla di disparità rispetto ai mezzi pubblici, dove i tempi di rimanenza possono essere gli stessi e dove la differenza sta solo nel distanziamento fra una persona sì e una no.
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4 metri di distanziamento fisico per cliente
Ma veniamo al documenti preparato dall'Inail e vediamo in sintesi cosa prevede.
- La prima indicazione sarà quella di utilizzare (per chi può) spazi all'aperto in luogo a quelli chiusi.
- Il secondo passaggio sarà stabilire la capienza massima, dividendo la metratura del locale per i famosi (se saranno confermati) 4 metri quadrati di distanziamento fisico per ogni cliente (e due tra un tavolo e l’altro).
- Ancora, niente menu se non su fogli usa-e-getta, sì alle lavagne. E naturalmente sì ai pagamenti con carta contactless.
- E poi ventilazione dei locali, gel disinfettante, bagni igienizzati frequentemente. Niente mascherina per i commensali al tavolo, obbligatoria invece per tutto il personale.
Il documento integrale dell'Inail
Eccolo.
Misure organizzative, di prevenzione e protezione nel servizio di ristorazione
Premesse
L’attuale normativa sull’organizzazione dei locali addetti alla ristorazione non prevede norme specifiche sul distanziamento ma indicazioni molto flessibili, fino a uno spazio di superficie per cliente seduto pari a 1,20 metri quadrati, con eventuali specifiche disposizioni regionali.
Ne deriva che la questione del distanziamento sociale assume un aspetto di grande complessità, anche in considerazione che non è evidentemente possibile, durante il servizio, l’uso di mascherine da parte dei clienti e che lo stazionamento protratto possa anche contaminare, in caso di soggetti infetti da SARS-COV-2, superfici come, ad esempio, stoviglie e posate.
Altro aspetto di rilievo è il ricambio di aria naturale e la ventilazione dei locali confinati anche in relazione ai servizi igienici spesso privi di possibilità di areazione naturale. Le misure organizzative relative a gestione spazi e procedure come quelle di igiene individuale delle mani e degli ambienti sono quindi estremamente importanti.
Andrebbero, in primo luogo e soprattutto in una prima fase, favorite soprattutto soluzioni che privilegino l’uso di spazi all’aperto rispetto ai locali chiusi, anche attraverso soluzioni di sistema che favoriscano queste modalità.
Il layout dei locali di ristorazione andrebbe quindi rivisto con una rimodulazione dei tavoli e dei posti a sedere, garantendo il distanziamento fra i tavoli – anche in considerazione dello spazio di movimento del personale – non inferiore a 2 metri e garantendo comunque tra i clienti durante il pasto (che necessariamente avviene senza mascherina), una distanza in grado di evitare la trasmissione di droplets e per contatto
tra persone, anche inclusa la trasmissione indiretta tramite stoviglie, posaterie, ecc.; anche mediante specifiche misure di contenimento e mitigazione.Le misure per i locali
Le sedute dovranno essere disposte in maniera da garantire un distanziamento fra i clienti adeguato, anche per le motivazioni in precedenza riportate e tenendo presente che non è possibile predeterminare l’appartenenza a nuclei in coabitazione.
In ogni caso, va definito un limite massimo di capienza predeterminato, prevedendo uno spazio che di norma dovrebbe essere non inferiore a 4 metri quadrati per ciascun cliente, fatto salvo la possibilità di adozioni di misure organizzative come, ad esempio, le barriere divisorie.
La turnazione nel servizio in maniera innovativa e con prenotazione preferibilmente obbligatoria può essere uno strumento organizzativo utile anche al fine della sostenibilità e della prevenzione di assembramenti di persone in attesa fuori dal locale.
Vanno eliminati modalità di servizio a buffet o similari.
Al fine di mitigare i rischi connessi con il contatto da superfici vanno introdotte soluzioni innovative, come di seguito rappresentate. È opportuno utilizzare format di presentazione del menù alternativi rispetto ai tradizionali (ad esempio menù scritti su lavagne, consultabili via app e siti, menù del giorno stampati su fogli monouso).
I clienti dovranno indossare la mascherina in attività propedeutiche o successive al pasto al tavolo (esempio pagamento cassa, spostamenti, utilizzo servizi igienici).
È opportuno privilegiare i pagamenti elettronici con contactless e possibilità di barriere separatorie nella zona cassa, ove sia necessaria.
È necessario rendere disponibili prodotti igienizzanti per clienti e personale anche in più punti in sala e, in particolare, per l’accesso ai servizi igienici che dovranno essere igienizzati frequentemente.
Al termine di ogni servizio al tavolo andranno previste tutte le consuete misure di igienizzazione, rispetto alle superfici evitando il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non igienizzati (saliere, oliere, acetiere, etc.)
Misure specifiche per i lavoratori
In coerenza con quanto riportato nel Protocollo Condiviso del 24 aprile e richiamato dal DPCM del 26 aprile nonché nel Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-COV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione in tema di specifiche misure organizzative, di prevenzione e protezione nonché di sorveglianza sanitaria, ove prevista, di seguito si riportano alcune indicazioni per i lavoratori.
In considerazione della tipologia di attività che prevede la presenza di personale addetto alle cucine e di personale addetto al servizio ai tavoli, oltre a quello dedicato ad attività amministrative se presente, è opportuno, oltre ad un’informazione di carattere generale sul rischio da SARS-CoV-2, impartire altresì un’informativa più mirata, anche in collaborazione con le figure della prevenzione di cui al D. Lgs 81/08 e s.m.i. con particolare riferimento a specifiche norme igieniche da rispettare nonché all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, ove previsti, anche per quanto concerne la vestizione/svestizione.
In particolare per il personale di cucina, in condivisione di spazi confinati, va indossata la mascherina chirurgica; dovranno essere utilizzati altresì guanti in nitrile in tutte le attività in cui ciò sia possibile. Per il personale addetto al servizio ai tavoli è necessario l’uso della mascherina chirurgica per tutto il turno di lavoro e ove possibile, l’utilizzo dei guanti in nitrile; questi ultimi sono comunque sempre da utilizzare durante le attività di igienizzazione poste in essere al termine di ogni servizio al tavolo.
Va, comunque, ribadita la necessità di una corretta e frequente igiene delle mani, anche attraverso la messa a disposizione in punti facilmente accessibili dei locali di apposti dispenser con soluzione idroalcolica.
Per quanto concerne il personale eventualmente dedicato ad attività amministrative, in presenza di spazi comuni con impossibilità di mantenimento del distanziamento di un metro, è necessario indossare la mascherina chirurgica; allo stesso modo, il personale addetto alla cassa dovrà indossare la mascherina chirurgica prevedendo altresì barriere di separazione (ad es., separatore in plexiglass).
Particolare attenzione dovrà essere posta ai locali spogliatoi ed ai servizi igienici, in particolare prevedendo un’adeguata attività di pulizia degli stessi.
L’areazione dei locali è di particolare importanza favorendo sempre ove possibile il ricambio di aria naturale tramite porte e finestre. Relativamente agli impianti di condizionamento si rimanda alle specifiche indicazione del documento Rapporto ISS COVID-19 n.5 del 21 aprile 2020.