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Emilia Romagna, tra tragedia e "mala-gestione" tipicamente italiana: l'Irriverente commento di Simone Di Matteo

Le stime dei danni (e soprattutto delle responsabilità) sono ben lungi dall'essere terminate!

Emilia Romagna, tra tragedia e "mala-gestione" tipicamente italiana: l'Irriverente commento di Simone Di Matteo
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"Mala tempora currunt sed peiora parantur", ossia "corrono brutti tempi ma se ne preparano di peggiori", affermarono volgarmente i latini parecchi secoli fa, quasi a voler presagire il destino a cui sarebbe andato incontro quello che, una volta, è stato il più grande impero di tutti i tempi. Da fulcro centrale di un'impalcatura statale senza precedenti, l'Italia è divenuta il fiore all'occhiello della mala-gestione e, stando a quanto è sfortunatamente accaduto di recente anche in Emilia Romagna, non perde occasione di rammentarlo al mondo nonché alla sua stessa popolazione.

Alluvione in Emilia Romagna: catastrofe umana e (in)naturale

Al giorno d'oggi, purtroppo, viviamo in un Paese in cui si preferisce di gran lunga correre ai ripari quando ormai è troppo tardi piuttosto che prevenire per scongiurare, laddove è possibile, qualsivoglia tipo di calamità. Viviamo in un Paese dove si grida alla tragedia un minuto prima per poi, senza far nulla per evitarla (come attestano le parole di Gianni Mion, ex AD della holding dei Benetton Edizione, il quale ha confessato durante il processo di aver saputo ben 8 otto prima del crollo che il Ponte Morandi era a rischio collasso e di non essersi adoperato per scongiurarne la caduta o accertarne le problematiche strutturali), piangere eventuali vittime un secondo dopo.

Viviamo in un Paese in cui gente della risma di Luca Onestini, ex uomo dei reality le cui braccia sono solamente due delle innumerevoli levate all'agricoltura, che, invece di rimboccarsi seriamente le maniche per correre in aiuto della propria terra, passa il tempo a battersi il petto per le più nobili cause solo ed esclusivamente sui social network oppure a sponsorizzare la qualunque nella vana speranza di racimolare un follower (e magari pure fake) in più. Viviamo in un Paese dove la Presidente del Consiglio dei Ministri Io Sono Giorgia (Meloni) si reca al G7 in Giappone vantando l'orgoglio nazionale italiano e dimenticandosi della scia di vergogna che continua a lasciarsi alle spalle in patria. Insomma, per farvela breve, viviamo in un Paese in cui ogni scusa è buona pur di non doversi far carico delle proprie responsabilità!

Emilia Romagna

Un po' quello che accade con il cambiamento climatico e la crisi ambientale, emergenze trattate dai più alla stregua del complottismo, ma che stanno affliggendo concretamente ogni angolo del pianeta e di cui l'alluvione in Emilia Romagna è una chiara dimostrazione. Non a caso, dal primo al quattro maggio si sono abbattuti sulla regione ben oltre 200 millimetri di pioggia in sole 48 ore mentre altrettanti (se non di più) tra il 15 e il 17 maggio, causando l’esondazione di 21 fiumi, vastissimi allagamenti in 42 comuni, rovinose frane, numerosi sfollati, e moltissime vittime e dispersi il cui numero, però, rimane tutt'ora incerto. Un evento (in)naturale indubbiamente catastrofico, soprattutto se si pensa che dal 1961 non si vedevano piogge alluvionali di tale portata.

C'è da dire, tuttavia, secondo quel che riportano i rapporti dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), nonostante non sia un mistero per chiunque abbia un briciolo di senno, che circa la metà del suolo emiliano è da anni classificato dagli esperti, il cui parere viene solitamente ignorato in quest'epoca malevola, come area a rischio di dissesto idrogeologico. Eppure, molti edifici (in seguito crollati o danneggiati) sono stati costruiti in luoghi in cui l'edificabilità, sempre facendo riferimento a tali rapporti, non dovrebbe essere permessa per via dell'elevata probabilità di crolli e inondazioni. Per carità, sarà pure presto per parlare e non voglio di certo attribuire colpe a nessuno, men che meno agli ignari abitanti delle zone colpite, ma mio malgrado è innegabile che la speculazione edilizia, la mala-gestione tipicamente italiana, l'eccessiva cementificazione e l'avidità di chi pensa unicamente a sé, affiancati agli stravolgimenti attuali del clima, abbiano fatto la loro parte!

Della serie, ricordando uno degli ultimi insegnamenti di Sergio Mattarella, il nostro amato Presidente della Repubblica, che non vedeva l’ora di concedersi il lusso di una più che merita pensione, ma è dovuto riscendere in campo per risollevare per l'ennesima volta le sorti della nostra bella penisola, quando non si è utili, non si deve categoricamente essere d’intralcio. Anzi, visto che gli aiuti ai quali il Governo sta ricorrendo potrebbero risultare insufficienti, si farebbe bene a prendere spunto da persone del calibro di Laura Pausini, che ha deciso tenere un concerto il prossimo 5 agosto e di devolvere alla Regione l'intero ricavato.

O ancora meglio, a quelli che le eccelse menti benpensanti dello Stato chiamano "giovani fannulloni", gli stessi che "non hanno voglia di lavorare" ma che, al contrario della Meloni, immediatamente pronta a farsi immortalare (se non dalle telecamere dei giornalisti, dai telefonini del suo entourage) vicina ai cittadini in situazioni di difficoltà, giusto il tempo dello scatto sia chiaro, in queste ore si sono riuniti volontariamente per andare a spalare fango dove serve e a dare una mano a chi è già sul posto tra forze armate, Protezione Civile, Croce Rossa e autorità. In altre parole, da coloro su cui dovremmo puntare e scommettere per un futuro migliore, per un'Italia più bella e per far sì che un giorno, chissà, forse neanche troppo lontano, ci si possa finalmente e realmente vantare di essere italiani!

Se vi siete persi l'Irriverente missiva della scorsa settimana di Simone Di Matteo indirizzata a Papa Francesco, in merito al caso della mancata benedizione del cane di una donna, potete recuperarla QUI

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