E' nato il supermercato dove non si paga la spesa
La Caritas a chi è in difficoltà assegna una tessera: la possibilità di “spesa” è calibrata in base alla condizione economica e alla composizione del nucleo famigliare.
Chi non può, semplicemente, non paga. In questi tempi complicati, in cui la pandemia ha contribuito all'ampliamento della platea di "nuovi poveri", arriva una soluzione solidale per dare un concreto aiuto a coloro che faticano ad arrivare alla fine del mese.
Il supermarket dove chi non può non paga
Si tratta della Bottega della solidarietà che sta per aprire a Cernusco sul Naviglio, a due passi da Milano.
L’iniziativa, portata avanti dalla Caritas parrocchiale e dall’associazione Farsi prossimo, è rivolta alle famiglie in difficoltà economica, ma anche a tutte le altre.
Le prime sono quelle che, una volta che avranno contattato il Centro di ascolto, riceveranno una tessera per poter effettuare gli acquisti nel negozio. La possibilità di “spesa” è calibrata in base alla condizione economica e alla composizione del nucleo.
Le seconde sono quelle che saranno chiamate ad aiutare la Bottega, prestando servizio nell’esercizio oppure (o anche) impegnandosi per un anno a rifornirlo di un determinato prodotto.
Insomma, una straordinaria evoluzione rispetto al sistema dei pacchi alimentari: il concetto è lo stesso, ma non è il pacco a raggiungere il bisognoso, ma quest'ultimo si reca in negozio e può anche scegliere (il che aiuta ad evitare sprechi), sempre nel rispetto delle capacità di spesa proporzionate allo stato di difficoltà.
Il saluto alla conferenza di San Vincenzo
L’iniziativa (non è la prima, sempre nel Milanese, a Cesano Boscone, era nata una realtà analoga grazie a Fondazione Cariplo) arriva proprio a poche settimane dalla chiusura dell’esperienza pluridecennale della San Vincenzo, un gruppo di volontariato che per oltre settant’anni a Cernusco sul Naviglio ha offerto aiuto e sostegno alle famiglie in difficoltà, ma che con l’arrivo dell’emergenza sanitaria è stato costretto allo stop.
L’età delle persone che vi operano infatti, ha indotto la Direzione provinciale a invitare i volontari a sospendere l’attività per evitare di esporsi al rischio del contagio. Così alla fine è stato passato il testimone: con le risorse che erano state messe da parte è partito il progetto della Bottega e sono state aiutate numerose realtà locali (l’ospedale Uboldo e la Croce Bianca), ma anche in altre parti d'Italia e in Terra Santa. Si è trattato di un ultimo atto d’amore prima di lasciare il campo ad altre realtà.
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