Dopo il boom di visite agli Uffizi, ora tutti tirano per la giacchetta la Ferragni
Il sindaco di Borgosesia, in provincia di Vercelli: "Per spingere il turismo, è' molto più efficace lei del bonus vacanze del Governo".
Polemiche a parte, i dati parlano chiaro: boom di accessi per i canali web e +27% di visite da parte di giovani nell'ultimo weekend. Questo il bilancio per gli Uffizi dopo l'incursione di Chiara Ferragni a Firenze. Che l'influencer di origini cremonesi fosse influente lo si sapeva, ma i numeri hanno comunque sorpreso tutti, a maggior ragione dopo la pioggia di critiche social (più contro gli Uffizi per la scelta dell'ingaggio, a dire il vero, che contro la moglie di Fedez).
Tutti tirano la giacchetta della Ferragni
Un post su Instagram vale più di tante campagne... e ora tutti fanno a gara per accaparrarsi la bionda imprenditrice. La fila è lunga e comprende anche amministratori pubblici: l'ultimo è il sindaco-deputato leghista di Borgosesia, in provincia di Vercelli, che nel tirare per la giacchetta Chiara Ferragni ha ammesso con disincanto:
"Per spingere il turismo, è' molto più efficace lei del bonus vacanze del Governo".
Paolo Tiramani una ne pensa e cento ne fa. Qualche giorno fa s'era conquistato la ribalta nazionale per via dell'ultimatum lanciato contro Poste Italiane per ridurre le code negli uffici: un'ordinanza comunale un po' "donchisciottesca" secondo molti, ma che dà l'idea del personaggio. Per il turismo, non molto tempo fa aveva lanciato un concorso a premi dedicato a chi volesse trascorrere una vacanza sulle valli valsesiane (e dal mondo erano arrivati più partecipanti degli stessi abitanti di Borgosesia).
E che ora ci prova spudoratamente, anche se non è dato sapere se l'influencer morirà o meno dalla voglia di precipitarsi in Valsesia (che pur bella, non è certamente allo stesso livello di Uffici o Musei Vaticani per capacità d'attrazione turistica).
“Altro che bonus vacanze attivato dal governo, difficile da fruire e strutturato come un credito d’imposta: la chiave per il rilancio turistico sono le visite degli influencer. Invito con piacere Ferragli e la sua famiglia a trascorrere le vacanze nella splendida Valsesia. Saremo lieti che venisse a trovarci per scoprire le bellezze della valle più verde d’Italia e che, grazie agli scatti pubblicati nei suoi profili social da milioni di followers, la facesse conoscere a moltissimi altri turisti nazionali e non solo".
La Ferragni e il boom di visite agli Uffizi
Quanto all'esclusivo shooting fotografico per Vogue Hong Kong (per cui la Ferragni sta realizzando un progetto in cui rientrava anche il precedente servizio dentro i Musei Vaticani), gli Uffizi sono stati sin dall'inizio trasparenti:
"Ieri ed oggi ...
I canoni estetici cambiano nel corso dei secoli.
L’ideale femminile della donna con i capelli biondi e la pelle diafana è un tipico ideale in voga nel Rinascimento. Magistralmente espresso alla fine del '400 da #SandroBotticelli nella Nascita di #Venere attraverso il volto probabilmente identificato con quello della bellissima Simonetta Vespucci, sua contemporanea.
Una nobildonna di origine genovese, amata da Giuliano de’Medici, fratello minore di Lorenzo il Magnifico e idolatrata da Sandro Botticelli, tanto da diventarne sua Musa ispiratrice.Ai giorni nostri l’italiana Chiara Ferragni, nata a Cremona, incarna un mito per milioni di followers -una sorta di divinità contemporanea nell’era dei social -
Il mito di Chiara Ferragni, diviso fra feroci detrattori e impavidi sostenitori, è un fenomeno sociologico che raccoglie milioni di seguaci in tutto il mondo, fotografando un’istantanea del nostro tempo".
E il direttore del museo Eike Schmidt ha rincarato la dose:
“Gli Uffizi non hanno bisogno di Chiara Ferragni, né Chiara Ferragni degli Uffizi. L’importante è creare un crossover, innescare un confronto. Siamo stati fra i primi musei a sbarcare su TikTok e oggi in molti, nel mondo, ci stanno seguendo. In generale, quello dei giovani è un problema che ci ponevamo anche prima, per esempio quando abbiamo invitato le star del festival Firenze Rocks a visitare i nostri musei. Il nostro obiettivo, però, non è soltanto economico. Noi abbiamo una visione democratica del museo: le nostre collezioni appartengono a tutti, non solo a un’autoproclamata élite culturale, ma soprattutto alle giovani generazioni. Anche perché, se i giovani non stabiliscono oggi una relazione col patrimonio culturale, è improbabile che in futuro, quando saranno loro i nuovi amministratori, vorranno investire in cultura. Per questo è importante usare il loro linguaggio, intercettare la loro ironia e il loro potenziale creativo”.
Qui sotto le foto pubblicate dalla stessa Ferragni sul suo Instagram:
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