Stabilimenti balneari

Coronavirus, le spiagge venete si preparano all'apertura VIDEO

Si punta sul "no touch", sul distanziamento e sulla sanificazione quotidiana. I gestori veneti hanno raccolto la sfida.

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L'estate 2020 è alle porte, le spiagge venete come si sono organizzate per gestire i flussi turistici in piena fase di convivenza con Covid-19? I gestori degli stabilimenti hanno messo in campo una serie di accorgimenti con i quali intendono garantire la sicurezza dei bagnanti e tentare di salvare la stagione.

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Coronavirus: le strategie in campo sulle spiagge di Jesolo

Alcuni stabilimenti di Jesolo hanno deciso di aumentare gli spazi: fino a 18 metri quadri per ombrellone, 8 in più rispetto ai 10 indicati dalle linee guida della Regione Veneto. In molti si sono organizzati con bagni autopulenti e ombrelloni ad apertura automatica (fondamentali per scongiurare possibili contagi "da superfici"). Investimenti importanti nonostante le difficoltà. Così gli imprenditori del turismo cercano di salavre il salvabile nonostante si preparino a guadagnare circa il 60% in meno rispetto al 2019.

"Vorremmo pagare esclusivamente i costi, rimetterci poco, ma non ci sarà guadagno", chiariscono.

Tra sicurezza e divieti

Le spiagge venete saranno sicure, a prova di contagio da coronavirus, garantiscono i gestori degli stabilimenti balneari. Oltre al no touch si punta alla sanificazione quotidiana. Nonostante l'impegno c'è la consapevolezza che questa sarà un'estate differente: tra mascherine, distanze e tante divieti. Al bando anche le classiche partitelle di bocce sulla spiagga e l'animazione.

Si guarda al 2021

"Siamo pronti per recuperare una parte della stagione ma soprattutto per un grande rilancio della prossima estate, in cui Jesolo dimostrerà di essere preparata e all'altezza della situazione", garantiscono alcuni imprenditori con una punta di ottimismo.

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