Contagi Covid in crescita in 16 Regioni, ma secondo l'Iss il sistema regge
Il Veneto è tornato ai numeri di due mesi fa, la Lombardia non riesce a isolare i focolai, ma per ora l'aumento dei contagi non si riversa sull'occupazione di posti in ospedale.
Sale il numero dei nuovi casi e delle regioni che passano da rischio basso a moderato. Questo il risultato del 11° monitoraggio Covid a cura dell'Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute (dal 20 al 26 luglio 2020).
Focolai in aumento inevitabili
Secondo Giovanni di Perri (virologo ospedale Amedeo di Savoia Torino), che considera l'Italia al momento il Paese più sicuro in Europa, i cosiddetti focolai autoctoni o di importazione sono una variabile imponderabile, il lato sociale interessante è invece l'abbassamento dell'età media a 40 anni dei contagiati.
“Con questi numeri il sistema può funzionare bene - ha rilevato Perri - e se il sistema funziona bene, i numeri tendono ulteriormente a ridursi. E se si riducono i numeri, il sistema continua a funzionare ancora meglio. Quindi è un circolo virtuoso, insomma”.
Contagi in crescita in 16 Regioni
La premessa è che non si rilevano segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali ospedalieri monitorati in nessuna delle cinque regioni seguite dal nostro gruppo editoriale. Ma in questa settimana la curva epidemiologica ha vissuto comunque un'impennata, tra i nuovi focolai scoperti in Veneto, i contagi accertati sui migranti trasportati in Piemonte dalla Sicilia, la Lombardia che ancora non è in alcun modo in grado di fare quel che stanno facendo (bene) gli altri: individuare, tracciare e isolare i nuovi focolai (tant'è che la maggior parte dei nuovi contagi non arriva da catene note).
In Veneto, per esempio, il quadro complessivo è tornato indietro di 2 mesi e mezzo: siamo tornati ai livelli di metà maggio, oltre 40 i focolai aperti in tutta la regione, anche se l'aumento dei contagi per ora non si riversa sull'occupazione dei posti in ospedale.
Classificazione di rischio per aumento contagi
In tutto questo il Piemonte è passato da un'allerta bassa a un'allerta moderata. Rt minore di 1, focolai in aumento, 18 nuovi casi non associati a catene di contagio note.
Anche in Toscana allerta che passa da bassa a moderata. Rt minore di 1, focolai in aumento, 25 nuovi casi non associati a catene di contagio note.
Lombardia, allerta bassa. Rt minore di 1, nuovi casi e focolai attivi in aumento. La maggior parte dei nuovi casi diagnosticati non sono associati a catene di contagio note.
Liguria, allerta bassa. Rt maggiore di 1, focolai stabili.
Veneto, allerta bassa. Rt maggiore di 1, focolai in aumento, non sono segnalati casi non associati a catene di contagio note.
Rezza (Iss): "Il sistema sembra reggere bene"
A rassicurare ci pensa il volto ormai televisivamente noto di Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Iss.
"l numero di casi di covid-19 nel nostro paese è in lieve aumento, anche se resta comunque contenuto con un R con zero di poco al di sotto dell'Unità. In molte regioni abbiamo diversi focolai soprattutto in partenza da casa importati: ciò era abbastanza prevedibile, dal momento che l'epidemia sta cavalcando in vari Paesi del mondo e siamo circondati da Paesi in cui il numero di casi in questo momento sta aumentando. Per fortuna al momento il nostro sistema sembra reggere: i focolai vengono immediatamente identificati e contenuti. Tutto ciò comporta comunque la necessità di continuare a tenere dei comportamenti prudenti, in modo da mantenere il distanziamento fisico, occorre continuare ad utilizzare le mascherine nei luoghi pubblici, soprattutto al chiuso e lavarsi frequentemente le mani".