Con il coronavirus gli animali si riprendono le città. Tranne il coccodrillo a Venezia...
Ma se in ogni leggenda metropolitana esiste un fondo di verità anche in questo caso è innegabile che a causa dello stop forzato la natura inizia a farsi largo in luoghi inconsueti.
"Quarantena" forzata, ricorso massiccio ai social per scacciare la noia e il desiderio di un brivido (anche piccino). Questo cocktail di "effetti collaterali" da coronavirus ha incrementato la produzione di fake news, complice anche il fenomeno (vero) della rivincita della fauna che, approfittando del ritiro forzato dell'uomo, sta riprendendosi i propri spazi. Con questi presupposti poteva non diventare virale il fotomontaggio di un coccodrillo nei canali di Venezia? Ovviamente, manco a dirlo, in molti ci hanno creduto. Anche perché si sono moltiplicate le immagini dei canali della città lagunare con un'acqua sicuramente più pulita del solito... seppur senza arrivare a scenari tropicali.
Un coccodrillo nei canali veneziani
Del resto se da quasi un secolo ormai proliferano leggende metropolitane di ipotetiche colonie di coccodrilli che spadroneggiano nelle fogne di New York - ambiente non esattamente ideale per la sopravvivenza - poteva la bella Venezia non avere il suo coccodrillo nei canali? La bufala si regge sull'assunto che, con la quarantena forzata, l'acqua sarebbe di colpo già tornata così pulita e invitante per un coccodrillo (che passando di lì) avrebbe dunque optato per una deviazione.
Un fotomontaggio ben realizzato et voilà: ecco dilagare l'immagine della bestiola nuotare serafica fra le calli. Inutile dire che in molti ci sono cascati ricondividendo la foto su Facebook e Whatsapp... e alimentando la bufala.
Perciò, per chi avesse ancora dubbi: non c'è nessun coccodrillo che nuota a Venezia.
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Ma la natura spinge
Come tutte le leggende metropolitane però... c'è sempre un fondo di verità. Pare infatti, riconnettendoci alla Grande Mela, che intorno agli Trenta un alligatore fu effettivamente trovato nella rete fognaria newyorchese e da lì la fantasia si è scatenata, creando l'iconico mito, ovviamente ingigantito e sfuggito di mano. Lo stesso fenomeno sta accadendo oggi partendo da un dato di fatto abbastanza logico e ovvio: l'inquinamento dell'aria e quello acustico hanno subito interessanti riduzioni per via della quarantena forzata. Ciò a portato ad avvistamenti di alcuni animali selvatici in luoghi in cui, solitamente, non si vedevano. Ciò non significa, però, che attaccato all'albero sotto casa comparirà un koala perché c'è meno rumore...
Gli avvistamenti
A Cagliari alcuni delfini si sono spinti praticamente fin sotto la prua della barche in ormeggio, rassicurati dall'assenza di imbarcazioni in movimento ormai da giorni, cercando di giocare con alcuni atleti del team di Luna Rossa. Avvistamenti da vicino dei mammiferi acquatici anche a Trieste e a Reggio Calabria. A Milano, ormai deserta da giorni, gruppi saltellanti di lepri sono state avvistate nella zona nord occidentale della Metropoli, a due passi dalla tangenziale. Sui navigli deserti sono comparsi addirittura dei cigni. E Venezia? Non è stato il coccodrillo, ma qualcuno ha iniziato ad affollare i limpidi canali della Serenissima: cigni e anatre vi nuotano indisturbati, mentre le palafitte si popolano di nidi di uccelli.