ChatGPT vs guida turistica, chi vince? L'esperimento della giornalista del New York Times a Milano
Una due giorni tra le bellezze artistiche e architettoniche della nostra città. La reporter ha confrontato l'itinerario di un'intelligenza artificiale con quello di una travel designer
L'intelligenza artificiale è ormai da alcuni mesi uno dei temi caldi del momento. Programmi, software e algoritmi che sono in grado di elaborare dati, input e informazioni in modo tale da restituire in tempi brevissimi un prodotto (testo, immagine, video e audio) utile e molto convincente. Sull'argomento, ovviamente, si sono sollevate fin da subito tantissime voci polemiche che ne hanno sottolineato i forti rischi (anche quelle delle menti più brillanti come Elon Musk o addirittura il padrino stesso dell'AI). Nonostante ciò l'intelligenza artificiale sta cominciando ad avere un largo utilizzo in tantissimi ambienti lavorativi legati al mondo della comunicazione, con ChatGPT che in questo periodo rappresenta il software di maggiore successo.
Ma proprio per mettere alla prove le enormi potenzialità di questi nuovi strumenti tecnologici, recentemente, una giornalista del New York Times, fortemente appassionata di Milano, ha voluto tentare un esperimento nella città meneghina confrontando ChatGPT con un guida turistica in carne e ossa. Ecco, secondo lei, chi è meglio e quali sono le conclusioni che ha tratto.
ChatGPT vs guida turistica, l'esperimento a Milano
In questi ultimi giorni, sul sito del New York Times, uno dei quotidiani d'informazione più conosciuti negli Stati Uniti, è apparso un articolo della reporter Ceylan Yeginsu che ha riguardato proprio la nostra amata città. La giornalista del NYT, infatti, ha voluto realizzare a Milano un esperimento particolarmente: mettere a confronto l'intelligenza artificiale ChatGPT e la travel designer Franziska Basso nella realizzazione di un'itinerario tra le bellezze artistiche e architettoniche del capoluogo lombardo.
"Servizi come Kayak ed Expedia stanno sperimentando l'AI per aiutare le persone a trovare luoghi da visitare e in cui soggiornare - scrive Ceylan Yeginsu sul New York Times - Così ho deciso di mettere alla prova il servizio di Expedia, implementato da ChatGPT, mettendo a confronto il suo itinerario con quello di una consulente umana".
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Il primo giorno con ChatGPT
La prima giornata milanese della reporter statunitense, avvenuta lo scorso 1° maggio, si è aperta con i consigli dell'intelligenza artificiale, la quale però fin da subito le ha riservato un'inaspettata delusione. ChatGPT, sebbene le avesse detto di passare in primo luogo per l'affascinante piazza Duomo, non le ha detto che in quel giorno ci fosse la Festa dei Lavoratori, evento che proprio nel centro di Milano aveva fatto arrivare migliaia e migliaia di persone producendo in città un ritmo piuttosto frenetico che ha lasciato insoddisfatta la giornalista.
Superato questo momento di impasse, ricevendo addirittura le scuse dall'AI ("mi sono sentita male, come se avessi davvero urtato i sentimenti di qualcuno" afferma la reporter), è stata quindi indirizzata in un ristorante in Galleria dove ha ordinato una pizza "deliziosa" e un bicchiere di Chianti.
ChatGPT le ha poi suggerito di vedere "le sbalorditive guglie in stile gotico, i gargoyle e la vista mozzafiato della città sullo sfondo delle Alpi innevate", ma dato che per salire in cima al Duomo ci fosse una lunga coda, Ceylan Yeginsu ha deciso di rinunciarci. A quel punto ha chiesto all'intelligenza artificiale qualche tesoro milanese meno noto al grande pubblico: le opzioni consigliate da ChatGPT sono state Porta Ticinese e San Maurizio al Monastero Maggiore, dove la giornalista è rimasta colpita dai "meravigliosi affreschi" e dalla tranquillità del posto.
Alla sera, infine, su suggerimento dell'AI ha cenato in un ristorante in zona Scala ed è stata indirizzata in un albergo indicato dall'assistente di viaggio virtuale: "Avevo chiesto un boutique hotel di fascia media" e tra le quattro opzioni selezionate da ChatGPT la scelta è caduta su una sistemazione molto centrale, da cui raggiungere in pochi minuti a piedi tutte le principali attrazioni collocate nel cuore di Milano. "Il personale era amichevole e la camera confortevole e pulita", però l'hotel era "invaso dai turisti, soprattutto a colazione".
Il secondo giorno con la guida turistica
Per il secondo giorno a Milano, invece, Ceylan Yeginsu si è affidata alla travel designer Franziska Basso.
L'hotel da lei consigliato era "nell'affascinante zona Brera, ricca di boutique, gallerie d'arte e ristoranti", capace di "farti sentire isolato dal trambusto cittadino" nonostante si trovi a soli dieci minuti dal Duomo.
Riguardo alla cattedrale, la reporter statunitense ha finalmente potuto concentrarsi come voleva, perché "a differenza dell'assistente di viaggio virtuale, Basso mi aveva mandato un link per prenotare in anticipo i biglietti". Così, senza dover sprecare tempo in fila, la giornalista del New York Times ha avuto la possibilità di "trascorrere più di un'ora ammirando le stupende vetrate del Duomo".
L'itinerario della travel designer l'ha poi portata a scoprire Villa Invernizzi, "con un giardino che è popolato da un tripudio di fenicotteri rosa". Uscita così dai "sentieri più battuti", ha poi fatto capolino alla Vigna di Leonardo: mentre la maggior parte dei visitatori si mettono in fila per ammirare il Cenacolo, "solo pochi si avventurano fino alla Casa degli Atellani, immersa in un lussureggiante giardino".al termine del tour della dimora quattrocentesca, arrivata l'ora dell'aperitivo, "tradizione tipicamente italiana", non si è fatta mancare una puntata sui Navigli.
Le conclusioni finali: chi vince?
Ma alla fine, chi ha vinto tra ChatGPT e la guida turistica?
Tirando le somme della sua due giorni milanese, Ceylan Yeginsu ha concluso che la travel designer ha offerto un servizio su misura, "mettendo in luce l'importanza dell'interazione umana" e proponendo un itinerario "più semplice da seguire: ogni tappa era a breve distanza dall'altra e c'era così più tempo da dedicare alle visite".
Dall'altro lato, però, l'intelligenza artificiale - pur potendo contare su un vasto database di informazioni, aggiornato però solo fino al 2021, ed essendo disponibile 24 ore su 24 - le ha fornito suggerimenti che non sempre ha giudicato completamente affidabili e che quindi l'hanno spinta in più di un'occasione a svolgere autonomamente ulteriori ricerche.
In ogni caso, secondo la reporter non c'è guida o intelligenza artificiale che tenga:
"Nessuna esperienza di viaggio è completa senza i consigli di un amico locale".