Cavie umane cercansi: vi lascereste infettare dal Covid per 4700 euro?
L'Inghilterra lancia la "Uk Covid Challenge": la sperimentazione è stata approvata anche dalla commissione etica britannica. Il via entro marzo.
Per 4.500 sterline (4.700 euro) ti faresti spruzzare direttamente nel naso una dose di Sars-CoV-2 facendoti, di fatto, infettare?
A reclutare cavie umane per questo esperimento è il prestigiosissimo Imperial College di Londra allo scopo di studiare i meccanismi del contagio del Covid-19 e come il nostro sistema immunitario risponde ai vaccini, allo scopo di accelerare lo sviluppo dei più efficaci.
Si cercano volontari per farsi infettare dal Covid-19
“Si cercano volontari per partecipare alla prima sfida umana al mondo sul coronavirus”.
Così il college inglese, sulla sua home page, lancia il reclutamento. La proposta fu lanciata per la prima volta dall’università a novembre 2020, scatenando un acceso dibattito. Per rendere concreta la sperimentazione si è atteso l'ok della commissione etica britannica. Lo studio, finanziato con oltre 33 milioni di euro, è stato messo a punto dall’Imperial College di Londra con la Royal Free London NHS Foundation Trust e hVivo, colosso dei test clinici.
Si partirà entro marzo su un campione di 90 giovani sani, di età compresa tra i 18 e i 30 anni che saranno esposti al Covid in un ambiente di laboratorio sicuro e controllato, per consentire agli scienziati di aumentare la comprensione di come il virus colpisce e infetta le persone.
Una ricerca fondamentale anche per i vaccini
La sperimentazione punta anche a migliorare i vaccini già in circolazione, nonché trovare adeguate terapie contro il Covid.
Clive Dix, presidente della Vaccines Taskforce, ha spiegato che nessuno dei vaccini che abbiamo attualmente a disposizione è adatto a chiunque, si pensi solo al fatto che i bambini sono esclusi. Ci aspetta inoltre che i dati raccolti offrano delle conoscenze uniche sul comportamento del virus e su come prevenire l’infezione.
Come funzionerà l'inedita sperimentazione
L’esposizione dei volontari al coronavirus, nel dettaglio, avverrà all’interno degli ambienti per la ricerca clinica specialistica presenti nel Royal Free Hospital di Londra. Per le somministrazioni del coronavirus ai volontari verrà impiegato un esemplare di Covid realizzato appositamente da un team del Great Ormond Street Hospital for Children NHS Foundation Trust di Londra, in collaborazione con hVIVO e con il supporto dei virologi dell'Imperial College londinese, sviluppato sulla base del ceppo virale comparso nel Paese a marzo dello scorso anno.
I medici monitoreranno quindi da vicino le conseguenze prodotte sui volontari dal patogeno e saranno a disposizione per prendersi cura degli stessi 24 ore al giorno, per qualsiasi evenienza. I giovani verranno anche sottoposti all'inoculazione dei vaccini più promettenti. Si tenterà inoltre di identificare i medicinali più efficaci nella cura dell'infezione.
L'appello agli under 30: ma cosa si rischia?
L’importanza di questa ricerca è stata sottolineata anche dal dottor Chris Chiu, capo ricercatore dell'Imperial College di Londra, attraverso un accorato appello ai volontari:
"Chiediamo a volontari di età compresa tra i 18 e i 30 anni di unirsi a questo sforzo di ricerca. Il nostro obiettivo finale è stabilire quali vaccini e trattamenti funzionano meglio per sconfiggere questa malattia, ma abbiamo bisogno di volontari che ci supportino in questo lavoro".
“Il rischio di decesso per Covid-19 in giovani sani di 20-29 anni è pari a 1 su 10mila – due volte più basso della liposuzione – e questo si abbassa ulteriormente nel test clinico dove i volontari contagiati ricevono monitoraggi continui e cure rapide”.