Bar del Milanese appende cartello contro i "covidioti": "Se hai paura, non entrare"
Tutto è partito da una contestazione su Tripadvisor: secondo un commentatore il locale non farebbe rispettare le norme anti-Covid.
Ribalta nazionale per un bar del Milanese, ma per una vicenda che ha ben poco di virtuoso. E' diventata virale sul Web l'immagine di un cartello affisso all'ingresso da un pub di Magenta: "Se sei spaventato, stai a casa!", ovviamente si sottintende spaventato "dal Covid".
Cartello contro i "covidioti" all'ingresso del pub
Il titolare del locale rincara la dose per sgombrare ulteriormente il campo da equivoci:
"Se hai paura di trovarti all'interno con altre persone, non entrare in questo locale".
Ma il cartello non regala solo indicazioni "operative", diciamo, ma dispensa anche una massima:
"La nostra libertà non termina dove iniziano le tue paure".
Il riferimento in calce alla Costituzione è la ciliegina finale.
Bar del Milanese: "Se hai paura, non entrare"
Tutto è partito da una contestazione su Tripadvisor: secondo un commentatore il locale non farebbe rispettare le norme anti-Covid.
Una recensione negativa alla quale i titolari del bar avrebbero prima replicato dando del "covidiota" all'autore, poi s'è aggiunta anche la mossa del cartello all'ingresso.
Nelle risposte alle obiezioni dei clienti, sul noto sito di recensioni, chiare posizioni negazioniste e parole decisamente poco gentili verso chi critica la scarsità di precauzioni. Tripadvisor alla fine ha bloccato il post, ma la diatriba s'è spostata su altri social network tanto da diventare un caso nazionale.
E' diventato un caso nazionale
Tanto che anche Massimo Gramellini ha dedicato alla vicenda questa mattina, martedì 1 settembre 2020, il suo "Caffè" sul Corriere della Sera.
"Qui non si prendono precauzioni, le mascherine sono un optional e il disinfettante viene usato solo per le cimici. Se te la fai sotto perché hai paura del contagio, gira al largo, tu e la tua amuchina, invece di costringere anche noi a comportarci da vigliacchi".
Così il noto opinionista "traduce" il cartello della discordia, centrando poi perfettamente il punto:
"Il ricatto psicologico consiste nel far passare i rispettosi per fessi («covidioti», li chiama il proprietario). Questa idea supereroica di libertà stravolge il concetto su cui si fonda la convivenza comune, il rispetto delle regole".
IL CONTESTATO CARTELLO:
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