Arriva il tampone con il risultato in tre minuti
Stefania Magni, consigliere delegato della Allum con sede a Merate, descrive le potenzialità del test rapido.
Un tampone usa e getta, a un prezzo accessibile a tutti, che da zero a tre minuti è in grado di rilevare il contagio da Covid-19. Nasce a Merate un prodotto unico, che in Italia ancora non esiste, e che potrebbe stravolgere la gestione dei flussi di massa. Lo produrrà la Allum, con sede in via Campi, azienda associata ad Api Lecco Sondrio e letteralmente travolta da decine di ordini e richieste di informazioni da quando la notizia è stata diffusa nella mattinata di ieri, mercoledì 9 settembre 2020.
Tampone rapido made in Merate
L’idea di produrre il test rapido nasce da lontano ed è stata Stefania Magni, consigliere delegato dell’azienda di famiglia specializzata nella produzione di apparecchi di illuminazione, a spiegarlo in un’intervista alle testate del Gruppo Netweek nella mattinata di oggi, giovedì 10 settembre 2020, nella sede dell’azienda a Merate.
“L’idea è nata dall’intenzione di produrre lampade in grado di sanificare gli ambienti, come quelle che già in Cina vengono utilizzate sugli autobus, che non utilizzassero una semplice tecnologia Uv ma che grazie al sistema Led risultasse particolarmente efficace – ha raccontato l’imprenditrice, originaria di Robbiate – E’ in quella circostanza che è arrivato il contatto con l’ingegner Massimo Biffi, ex dirigente di Osram o ora consulente di alcune aziende di Fincantieri, perché si arrivasse a dotare le navi di sistemi di rilevamento del Covid sulle superfici in grado di azionare in automatico le lampade sanificanti. Oggi non esiste niente di tutto questo, esistono però competenze nell’ambito dei biosensori applicati al corpo umano ed è così che siamo arrivati al professor Pasquale Vito, docente di genetica dell’Università degli Studi del Sannio, che aveva applicato i suoi studi in questo settore specifico nell’ambito oncologico, e alla spin off accademica che collabora con lui”.
“Travolti dalle telefonate”
E’ stato dunque il mix delle competenze scientifiche del professor Vito e dell’intuito imprenditoriale della famiglia Magni a dare vita a questa avventura. “Il progetto delle lampade si è via via sfilacciato, perché parte dei membri del team che avevamo costituito si sono defilati – ha spiegato Stefania Magni – Con il professor Vito, che già aveva nel cassetto studi e test di questo tipo svolti però per pura finalità di ricerca, abbiamo virato sulla produzione di questo tampone rapido. Non avremmo mai immaginato che questo prodotto potesse attirare così tanta attenzione: nel giro di poche ore siamo stati letteralmente travolti dalle telefonate, dalle mail, ci sono aziende dall’estero che hanno già ordinati dei pezzi… La nostra idea iniziale era di produrre 20 milioni di test all’anno in collaborazione con la spin off universitaria che collabora con il professor Vito. Ora però stiamo capendo come organizzarci, perché evidentemente la produzione dovrà essere molto più corposa”.
Come funziona Daily Test
Il test è semplicissimo e funziona con una tecnologia simile a quelli di gravidanza. Basta prendere un campione di saliva con un cotton-fioc, appoggiare quest’ultimo sul tampone e in massimo tre minuti (“se c’è una carica virale elevata bastano anche pochi secondi” ha spiegato l’imprenditrice), grazie all’utilizzo congiunto di tre reagenti, il tampone restituisce il risultato come un test di gravidanza: risultato positivo due strisce, negativo una. “Oggi i test sierologici rapidi costano circa 12 euro, non siamo in grado di dare una stima precisa del prezzo al consumatore del nostro prodotto ma ipotizziamo di scendere almeno alla metà. Ma anche di più…” spiegano in azienda.
Dagli stadi ai concerti, enormi le potenzialità
“Crediamo molto nelle potenzialità di questo test, essendo così rapido e a basso prezzo può essere utilizzato nelle scuole, nelle aziende, ma potrebbe essere utile per far ripartire alcuni settori fermi come gli stadi, i concerti, gli eventi culturali – ha continuato l’imprenditrice – Siamo pronti a produrlo anche domani, volendo, perché i macchinari li abbiamo già acquistati. In queste ore stiamo però ragionando sul da farsi, perché la stima di 20 milioni di pezzi in un anno, per i quali ipotizzavamo la necessità di 140 lavoratori, è evidentemente da rivalutare su volumi nettamente superiori”. L’affidabilità del test è autocertificata. “Non serve un’autorizzazione da parte del Ministero, siamo in grado di partire con la produzione perché la nostra documentazione autocertifica, basandosi ovviamente su fondamenti scientifici forniti dal professore e dall’università, l’attendibilità del test” ha concluso Stefania Magni.
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