Ammazza un cane gettandolo nel lago con il guinzaglio legato a una zavorra
Ha messo in atto un piano aberrante, portando con sé in mezzo alla boscaglia anche un pesante vaso di coccio.
E' difficile anche solo da immaginare, tanta crudeltà. Se avete un animo molto sensibile, ve lo diciamo subito: non proseguite nella lettura di questo articolo, perché un'azione malvagia di questo tipo va davvero al di là, anche perché è stata prima quasi "scientificamente" pianificata e poi messa in atto con una determinazione e un distacco disumani e inconcepibili.
Nel lago con il guinzaglio legato a una zavorra
Non si conosce il perché, ma non può che trattarsi di una motivazione malata, aberrante: qualcuno per uccidere un cane (forse addirittura il proprio cane) ha deciso di gettarlo nelle acque profonde di un laghetto con il guinzaglio legato a una pesante zavorra.
L'animale dopo atroci sofferenze è morto soffocato, ma quel che più lascia esterrefatti e fa rabbrividire è pensare che chiunque sia riuscito a ideare questo spietato piano, l'ha fatto per tempo, meticolosamente: scegliendo il luogo e l'ora più propizi per restare lontano da occhi indiscreti, portando poi con sé anche la pesante quanto fatale zavorra.
Senza contare anche il fatto che ha avuto anche il coraggio di prendere fra le braccia l'animale, non per coccolarlo, figuriamoci, ma per riuscire a scagliarlo abbastanza lontano rispetto alla sponda del laghetto, in modo da raggiungere un punto in cui la profondità dell'acqua arrivasse ad alcuni metri.
Ammazza un cane in maniera aberrante
Qualche giorno fa facendo una passeggiata sulle rive del lago di Bellosguardo, nei pressi della Villa Caruso, nel comune di Lastra a Signa, un qualcuno ha notato qualcosa di strano di colore marrone galleggiare nell’acqua nei pressi della riva.
Una volta capito di cosa si trattava, ha immediatamente chiamato il Nucleo Guardie Zoofile dell’Enpa di Firenze: le guardie zoofile e i Vigili del Fuoco hanno rimosso la carcassa, rendendosi subito conto che l’animale era stato intenzionalmente affogato.
E' emerso che il cane, circa 7/8 chili di peso, era stato legato al collare celeste a pallini bianchi e rosa con il guinzaglio, a sua volta affrancato a un pesante sottovaso in coccio utilizzato come zavorra.
Il magistrato valuterà i fatti
L'esecuzione è avvenuta in un'area difficile da raggiungere attraverso uno stretto sentiero immerso nella vegetazione. Si suppone che l'autore dell’atto aberrante sia stato molto determinato, essendosi portato con sé il pesante contenitore in coccio prima di agganciarlo al guinzaglio con nodi doppi per poi gettare l’animale nell’acqua profonda, a circa quattro metri dalla sponda.