Ai negazionisti piemontesi i social non bastano più: adesso fanno i reportage negli ospedali
Solo una cosa si riproduce rapidamente quanto il virus: il negazionista allo sbaraglio. Dal commerciante al camionista, tutti si improvvisano reporter.
Esiste solo una categoria capace di proliferare rapidamente quanto il Covid-19: quella dei complottisti e negazionisti. E' un fiorire senza posa, soprattutto sui social - veicolo ottimale per questo genere di contenuti - di video, immagini e racconti tesi a dimostrare - senza alcun fact-checking - che il virus non esista, oppure che esista ma non sia così pericoloso e, soprattutto, che non è affatto vero che il sistema sanitario sarebbe al collasso. Alla faccia della grido d'allarme, ultimo soltanto in ordine di tempo, lanciato nelle ultime ore dall'Ordine Nazionale dei Medici, che chiede al più presto un lockdown nazionale.
Anche il Piemonte non si è fatto mancare la sua razione di negazionisti. Alcuni diventati quasi veri e propri influencer della bufala sul tema (ahinoi) invece molto serio.
Il commerciante di Ciriè
"Domani sono costretto a chiudere la mia attività, quindi vado al Pronto Soccorso a fare un video e a vedere se davvero c'è questa emergenza di cui parlano".
Questo in estrema sintesi il concetto espresso da un commerciante che ha deciso di improvvisarsi reporter ed entrare bellamente nel Pronto Soccorso di Ciriè senza alcuna esigenza, con tanto di giretto nei reparti - rigorosamente senza autorizzazioni - per documentare (senza dati in mano, senza conoscere l'organizzazione logistica della struttura e senza alcuna nozione sanitaria) il fatto che lui "da domani non può lavorare" a causa di un'emergenza che, a suo dire, non esisterebbe.
La clip è stata girata il 5 novembre 2020 intorno alle 18 davanti all’ospedale di Ciriè. Non pago, il commerciante, ha condiviso su Facebook il video con messaggio provocatorio:
“OSPEDALE DI CIRIÈ (TO) LA SITUAZIONE SI PRESENTA DAVVERO DRAMMATICA”.
L'Azienda sanitaria ha comunicato d'aver trasferito il filmato alle Autorità competenti.
Tutto questo, ricordiamo, mentre le immagini dell'ospedale di Rivoli al collasso hanno fatto il giro del mondo, con tanto di materassi messi a terra nei corridoi per i pazienti. Proprio in quell'ospedale lavora il primario che aveva sfidato i negazionisti ad andare a fare un tour in rianimazione perché toccassero con mano la drammatica situazione.
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Negazionista biellese: "Siete covidioti"
Nei giorni scorsi il biellese Mattia Chester (nome d'arte per i social, all’anagrafe Mattia Zuppicchiatti, 34enne ex commerciante e ora camionista) ha postato sui social un video che ha suscitato una valanga di commenti, condivisioni ma anche attacchi e critiche, fra cui quella (dati alla mano, perché solo quelli contano se si ha la pretesa di raccontare il reale stato delle cose) della responsabile dell’Ufficio relazioni con il pubblico dell’Asl di Biella Margherita Borello.
L'uomo ha girato un video in cui filmava un suo giro in auto di tre minuti all’esterno dell’ospedale di Biella per dimostrare che – sulla base del fatto che agli ingressi non c’erano ambulanze in coda o a sirene spiegate e ressa di pazienti, medici e infermieri – a suo dire non c’è nessun allarme. Il Covid non esiste. E chi lo sostiene è un “covidiota”. Con sottofondo di insulti a politici, ai medici che vengono definiti eroi, e per non farsi mancare nulla ha infilato anche diverse stilettate nei riguardi dei cittadini che rispettano le regole imposte per il contenimento della pandemia e indossano la mascherina. Dei covidioti che "sottostanno al regime", secondo Zuppicchiatti.
Ecco la puntuale risposta dell'ospedale:
“Caro Mattia Chester, se crede davvero di fare informazione girando un minuto attorno alla struttura, le diamo i dati della situazione all’interno dell’ospedale, così grazie a lei chiariamo le idee a tutti. Solo un paio di giorni fa i pazienti ricoverati Covid erano 139, di cui 9 su 10 disponibili in Rianimazione. Attualmente la semintensiva è stata portata a 30 posti letto. 82 risultavano in media intensità. E un’altra ventina di ammalati Covid sono in bassa intensità. Il Pronto Soccorso questa settimana aveva una media di nuovi 15 pazienti Covid da ricoverare e quasi altrettanti in attesa di ricovero. Nel frattempo non mancano quotidianamente 4-5 pazienti da ricoverare per altre patologie e che hanno il diritto di essere curate, più tutte le urgenze ambulatoriali. Tutto questo fa sì che l’ospedale sia sotto pressione e pieno, tanto che per i prossimi giorni si prevedono soluzioni per ampliare la disponibilità. Se all’esterno non ha visto lunghe code di ambulanze non è perché la situazione non sia grave ma perché il sistema sta nonostante tutto reggendo con grandi sforzi da parte di tutti (Croci comprese). Quanto ai titoli giornalistici, cercano forse di trasmettere il senso di urgenza che chi è in prima linea come i nostri colleghi vive ogni giorno (con un riposo a settimana e ferie sospese) e non si possono permettere il lusso di andare in giro in macchina in nome della libertà. Per rispetto della fatica e delle rinunce di tanti cittadini (operatori, sanitari, ristoratori, negozianti, familiari di pazienti) la invitiamo a limitarsi a raccontare le realtà che conosce da vicino non quelle a cui può solo girare attorno in macchina”.
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Quando ci si mette pure il medico di famiglia...
Chiudiamo la carrellata di perle di negazionismo in salsa sabauda con quello che settimane fa è diventato un caso mediatico (con tanto di indagine successivamente aperta dalla Procura e segnalazione all'ordine dei medici). Parliamo del medico di base di Borgaro Torinese che ha pubblicato un video su Youtube nel quale afferma che il vaccino antinfluenzale attiverebbe il Covid.
“Faccio questo video per sensibilizzarvi tutti dato che questo vaccino viene sollecitato con largo anticipo. Si sa con certezza da un sito del Pentagono che il Coronavirus subisce un’attivazione per azione del vaccino antinfluenzale”.
Oltre cinque minuti di video in cui il medico, che in apertura afferma di essere un ex ufficiale medico dell’aeronautica militare, parla del virus affermando anche che secondo sue fonti le persone decedute a Bergamo avrebbero effettuato il vaccino antinfluenzale.
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Insomma, una Regione messa in ginocchio dal dilagare della pandemia, si ritrova a dover parare anche i colpi dei negazionisti...Perché, ricordiamolo, il comportamento delle persone e il rispetto che avranno (o non avranno) delle norme volte al contenimento del Covid è uno dei fattori cruciali per il quadro generale.
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