Accordo Governo-Regioni: apertura anticipata per bar, ristoranti e parrucchieri (a precise condizioni)
Entro giovedì saranno pubblicati i dati di ciascuna regione: in base a questi si deciderà chi può riaprire e chi no.
Nella videoconferenza di ieri pomeriggio, lunedì 11 maggio 2020, fra il premier Giuseppe Conte, il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia, il ministro della salute Roberto Speranza e i governatori delle venti Regioni italiane è stato raggiunto un accordo: dal 18 maggio sì alla riapertura anticipata (rispetto al primo giugno) di bar, ristoranti e parrucchieri.
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Aperture differenziate per regioni
Questo a condizione che gli esercenti seguendo scrupolosamente i protocolli di sicurezza (messi a punto da Inail e Comitato tecnico-scientifico), ma soprattutto a patto che i dati epidemiologici nella regione in cui si trovano lo consentano.
Insomma, si va verso una riapertura scaglionata, saranno "liberate" prima le regioni che hanno una curva dei contagi bassa o nulla e via via le altre.
Fuori da questo discorso, ancora, cinema, teatri, concerti... Dopo le aziende, ora tocca al tessuto commerciale, per l'entertainment ci vorrà ancora del tempo.
Dati epidemiologici saranno il discrimine
Aperture differenziate quindi per regioni, con possibilità per tutte di riaprire negozi, ristoranti, parrucchieri ed estetiste il 18 maggio, ma con un protocollo nazionale da rispettare scrupolosamente per garantire la massima sicurezza.
Entro giovedì saranno pubblicati i dati di ciascuna regione. Si prenderanno in considerazione tre fattori:
- i nuovi positivi quotidiani
- l'indice di contagiosità
- i posti di terapia intensiva occupati
Il Governo potrà richiudere: "Fase responsabilità per regioni"
In base a questi tre parametri saranno emanate le linee guida per consentire la fine anticipata del lockdown.
Spetterà dunque ai territori far rispettare le linee guida. Quindi più autonomia, anche se il Governo si riserverà la possibilità di intervenire nuovamente con chiusure e restrizioni qualora la curva epidemiologica dovesse precipitare ancora.
Per il ministro Boccia è la "fase della responsabilità per le regioni", di "incontro proficuo" e di "anticipazione della autonomia" ha parlato un esultante presidente veneto Luca Zaia. "Avanti con buon senso! Ripartiamo insieme" invece il commento del ligure Giovanni Toti. Prudenza per ora invece da parte di Alberto Cirio e Attilio Fontana, anche perché i dati epidemiologici di Piemonte e Lombardia ancora sono sufficientemente critici da far rimanere molto in bilico la possibilità concreta di riaprire bar e ristoranti.