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Temptation Island, quando le uniche tentazioni sono le telecamere: l'Irriverente commento di Simone Di Matteo

Dopo quasi due anni di stop alla messa in onda e deliri di astinenza che gli spettatori medi non avrebbero provato neppure se fossero stati privati della più pesante delle droghe... il 26 giugno scorso è finalmente approdata in prima serata su Canale 5 la nuova edizione

Temptation Island, quando le uniche tentazioni sono le telecamere: l'Irriverente commento di Simone Di Matteo
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Una relazione non è un gioco, il tradimento non è amore, un sorriso non è essere felici e perdonare non è dimenticare” disse una volta qualcuno, peccato solo che in questa nostra sconclusionata e malsana società ci siano persone che vivono la propria vita alla stregua di un videogame, nemmeno si trovassero all’interno di una delle più intricate trame di Alice in Borderland dove i sentimenti valgono ben poco (specialmente se paragonati alla più egoistica sete di sopravvivenza, piuttosto comune al giorno d’oggi) e coloro che si curano del prossimo si contano sulla punta delle dita di una singola mano.

E così, tra chi sogna di spiaggiarsi come me credendosi il protagonista di un live-action tutto al maschile de La Sirenetta per poi riscoprirsi più somigliante ad una caricatura di Ursula e chi muore dalla smania di mostrarsi che, oltre al caldo finora non pervenuto, è ciò che più di ogni altra cosa dà alla testa, ci sono quelli che si riscoprono cervi in quella che dovrebbe essere piena estate. E quale luogo migliore per poter sbandierare orgogliosamente le proprie malefatte se non l’immortale giardino delle seduzioni di Temptation Island?

Tra i "belli che non ballano" e le solite "azzerbinate"

Dopo quasi due anni di stop alla messa in onda e deliri di astinenza che gli spettatori medi non avrebbero provato neppure se fossero stati privati della più pesante delle droghe, il 26 giugno scorso è finalmente approdata in prima serata su Canale 5 la nuova edizione di Temptation Island condotta da Filippo Bisciglia.

Nonostante il periodo di pausa, la trama non è di certo cambiata. Da un lato, infatti, ci sono le solite tentatrici “più plastica che acqua e sapone”, dall’altro i tentatori belli da vedere e meno da sentire, e nel mezzo sette coppie alle prese con problematiche al limite del paradosso ma che, in fondo, rappresentano la quotidianità di ognuno di noi. Neanche a dirlo, la maggior parte degli uomini è costituita dal classico “falso bravo ragazzo” che una ne pensa e cento ne fa, e la compagine femminile è formata dalle solite azzerbinate che, pur di non rimanere sole, sarebbero disposte a perdonare la qualunque alla loro tutt’altro che dolce metà.

Parlare d’amore, quello vero, incondizionato, immacolato, puro, sincero, pulito, è divenuto improbabile. Anzi, direi impossibile! Oggi si fa prima a tradirsi piuttosto che ad amarsi, perché l’amore richiede impegno, sacrificio e dedizione, responsabilità di cui nessuno è più disposto a farsi carico. Si preferisce di gran lunga adoperarsi per sugellare promesse al vento che già sappiamo di voler infrangere, anziché darsi realmente da fare per poterle mantenere. Ad ogni modo, l’unica vera tentazione delle dorate sponde della Sardegna sembra essere quella lucina rossa delle telecamere, dinanzi alla quale si è disposti perfino a ricoprirsi di ridicolo pur di apparire.

Temptation Island

I love the way you lie canta Rihanna nell’intro e questo, ormai sin dal suo debutto, è il leitmotiv non solo della trasmissione, ma anche (e soprattutto) di chi la segue. Le prime due puntate, in effetti, hanno raggiunto ascolti che non si erano mai visti, tant’è che in molti si sono addirittura sbilanciati, forse presi dall’euforia del momento, nel definire l’undicesima edizione del format come “convincente”, “interessante” e “in grado di far riflettere” (sebbene io non abbia ancora capito chi!).

Temptation Island si conferma il format di sempre

Secondo il mio non modesto punto di vista, e scommetto di quello di milioni di italiani, la coppia più interessante è quella formata da Gabriela e Giuseppe. Lei pare essere la tipica donna privata della libertà dal compagno e lui il maschio “alfa” fin troppo geloso (talmente geloso perché probabilmente conscio di non poter trovare nessun’altra all’infuori di lei), convinto di potersi persino paragonare ad un piacente Leonardo Di Caprio qualunque dall’italiano un po’ claudicante, così tanto da sentirsi quasi obbligato a cambiare il proprio nome sulle app d’incontri (alle quali sarebbe iscritto) in American Boy. Che dire, tutto ha fuorché il fascino dello straniero!

Dopodiché, c’è il duo Francesca-Manuel, in cui lei ricoprirebbe alla perfezione in un copione mai scritto il ruolo della degna erede di Gemma Galgani, continuamente alle prese con un Gabbiano sfuggente che sembra disfarsi di lei ad ogni rintocco di orologio. D’altronde, terminato Uomini&Donne, era pur giusto che non ci privassero della nostra dose giornaliera di elemosine d’amore! A seguire Manu e Isabella, lui proveniente dai quartieri popolari e lei “pariolina” del centro di Milano, il cui unico punto di disaccordo, che si direbbe risolto visto che hanno già abbandonato il programma, risiederebbe nella scelta della zona in cui andare a vivere.

Chissà, al momento del casting devono aver pensato che Temptation Island fosse una versione televisiva di TecnoCasa! Tra Ale e Federico, Vittoria e Daniele, invece, ci sono le due giovani trentenni completamente assorbite dal sogno di un matrimonio con dei figli, roba che in confronto Giorgia Meloni apparirebbe come il più strenuo difensore delle famiglie arcobaleno! E che dire di Alessia e Davide? In passato lei lo ha tradito e ora spera che la perdoni, fintanto che lui non l’ha ancora abbandonata perché, a detta sua, le “ha fatto una pena” e spera che al falò di chiarimento sia lei a non presentarsi. Della serie, “se mi lasci, ti cancello”! E infine c’è Perla che, al contrario, ha rinunciato alla sua vecchia vita per trasferirsi a Rieti dal suo amato Mirko, impiegato nella catena di famiglia di pizze al taglio, e ora si sente insoddisfatta. Si sa, l’amore non ha età, ma l’arrivismo non ha ritegno!!!

Se vi siete persi il commento della scorsa settimana dell'Irriverente Simone Di Matteo dedicato al caso "Titan", potete recuperarlo QUI!

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