Sanremo 2024, la Mannoia ai trapper misogini: "Siate responsabili di ciò che scrivete e cantate”
Grande protagonista all'Ariston, la sempreverde interprete porta con sé la propria battaglia contro la violenza di genere
Sanremo 2024 è al giro di boa e possiamo affermare che la quota impegno civile, quest’anno, è rappresentata da Fiorella Mannoia con il suo spendersi continuativamente – in musica, parole e attivismo – a favore delle donne e contro la violenza di genere.
Menzione speciale anche per Dargen D’Amico, che ha mascherato con mestiere un tema drammatico come le morti in mare dei migranti con un pezzo che – apparentemente – sembra fatto solo per ballare.
Fiorella Mannoia: con la sua Mariposa conferma l'impegno a favore delle donne
Fiorella Mannoia, da sempre, coniuga la propria attività musicale con l’impegno civile. La sua partecipazione sanremese, con la canzona Mariposa, altro non è che l’ennesima conferma che va in questa direzione.
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“È un brano di orgoglio femminile. Io lo vedo come un manifesto, poi non so se lo diventerà. C’è l’orgoglio di appartenere all’altra metà del cielo. Siamo in un momento in cui le donne stanno finalmente prendendo coscienza della propria emancipazione. Il brano è una carrellata nella storia: nel bene e nel male, noi siamo tutto questo”, ha spiegato l’artista in merito al senso del suo pezzo in gara all’Ariston.
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Insomma, un inno all’emancipazione delle donne cresciuta nel corso dei secoli, nonché alla personalità femminile, soprattutto quelle di rottura, che hanno pagato dazio per avere ambizioni e carattere.
L'impegno civile
Come accennato, da sempre Mannoia si è fatta “cantrice” di personaggi femminili intensi. E ha coniugato questo femminismo artistico, prestando anche il proprio volto e la propria popolarità ad associazioni a tutela del mondo femminile.
Il prossimo 4 e 5 maggio la cantante sarà protagonista, insieme alla Fondazione Una Nessuna Centomila, di cui è Presidente Onoraria, dell’evento Una nessuna centomila-In Arena, il grande concerto contro la violenza sulle donne che si terrà all’Arena di Verona. Il grido di Fiorella contro la violenza di genere, dopo l’Ariston, continuerà a risuonare per tutta Italia.
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Non fa sconti a trapper e testi sessisti
E non fa sconti, l’artista con 69 primavere splendidamente portate, nemmeno ai colleghi più giovani. Soprattutto se si tratta di veicolare messaggi che potrebbero impattare significativamente sulle nuove generazioni. Ospite di Andrea Delogu su Rai Radio Due, nelle scorse ore l’interprete ha lanciato un messaggio significativo ai rapper e trapper in generale:
"Siate responsabili di ciò che scrivete e cantate”. Il riferimento a una deriva sessista di molti testi di questi generi musicali è esplicito. E doveroso, verrebbe da aggiungere.
Una tifoseria "di qualità"
Come sempre Fiorella Mannoia ne esce moderna, perché conferma la sua profonda connessione con le società attuale. Forse ancor più moderna di tante giovani proposte che paiono esser fatte con lo stampino. A dimostrazione che l’età è soltanto un numero, ma soprattutto che non esista eleganza, laddove non ci sia spessore.
In odore di premio della critica? Possibile. Potrebbe giocarsela con un’altra personalità che ha “osato” quest’anno come Dargen D’Amico con la sua “Onda Alta”.
Certo è che, se la tifoseria dice molto della squadra, Mannoia è riuscita a radunare le donne dei centri antiviolenza di tante città italiane per sostenerla in questo Festival di Sanremo. Le immagini che hanno condiviso testimoniano l'affetto e la gratitudine che provano le vittime di violenza per questa straordinaria artista, da sempre al loro fianco nella battaglia.
In moltissime hanno preso parte, rappresentando i centri antiviolenza di ogni angolo d'Italia, unendosi non solo per sostenere Fiorella Mannoia, ma anche per abbracciare il messaggio di "Mariposa".
Chapeau Fiorella, come sempre: "la classe non si sciacqua".