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Sanremo 2023: Zelensky torna su un basso profilo, su Egonu polemica ancor prima dell'Ariston

Il presidente ucraino ha deciso di non collegarsi in video con il palco dell'Ariston

Sanremo 2023: Zelensky torna su un basso profilo, su Egonu polemica ancor prima dell'Ariston
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Alla fine ha fatto un passo indietro. Malgrado le polemiche siano state tutto sommato limitate e sporadiche (seppur trasversali), e nonostante ci fosse poco da eccepire circa le dichiarazioni di Bruno Vespa (portatore dell'invito) e dello stesso direttore artistico Amadeus, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha comunque deciso di non collegarsi in video con il palco dell'Ariston durante la finale di Sanremo.

Cosa avevano detto Vespa e Amadeus

"Non capisco francamente tutto questo rumore per un breve intervento di Zelensky al Festival di Sanremo. Al Festival hanno partecipato alte personalità della politica internazionale e sono stati trattati tutti i temi sociali, anche scabrosi e controversi. Zelensky è stato ospite ai festival di Cannes e Venezia, oltre che ai Golden Globes, e mi dispiace questo malanimo nei confronti di un uomo che si sta battendo con straordinario coraggio per salvare la libertà del proprio popolo da una pesantissima aggressione".

Così Vespa.

"Gli ho chiesto di essere presente con un messaggio registrato. Deve essere un messaggio di pace e andrà in onda nella serata del sabato dopo le 28 esibizioni dei cantanti in gara. Comprendo e non mi meraviglio che il suo intervento possa dividere, ma tutte le guerre sono orribili e abbiamo il dovere di non dimenticarlo".

Così anche il direttore artistico e conduttore del Festival, Amadeus.

Zelensky ospite virtuale della finale con un messaggio letto da Amadeus

"Abbiamo avuto colloqui quotidiani, l’ambasciatore ucraino il pomeriggio del 2 febbraio ci ha detto che il presidente avrebbe preferito inviare un testo", spiega il direttore dell’Intrattenimento Prime Time Stefano Coletta nella prima conferenza stampa ufficiale del Festival, tenutasi ieri lunedì 6 febbraio 2023.

A leggere il testo sarà Amadeus che ha la battuta pronta:

"Lo leggerò in ucraino, lingua che conosco perfettamente...".

Egonu: polemica ancor prima dell'Ariston

"So già che, se mio figlio sarà di pelle nera, vivrà tutto lo schifo che ho vissuto io. Se dovesse essere di pelle mista, peggio ancora: lo faranno sentire troppo nero per i bianchi e troppo bianco per i neri. Vale la pena, dunque, far nascere un bambino e condannarlo all'infelicità?".

Queste le parole che Paola Egonu, la campionessa di pallavolo che sarà tra le co-conduttrici al Festival ha usato in una lunga intervista a Vanity Fair.

 "A quattro anni ho capito di essere diversa - racconta - Ero all'asilo e, con un mio amichetto, stavamo strappando l'erba del giardino: ci facevano ridere le radici. La maestra ci ha messo in castigo. Per tre volte le ho chiesto di andare in bagno. Per tre volte mi ha risposto di no. Alla fine ci sono andata di corsa, senza permesso. Troppo tardi: mi ero fatta tutto addosso. La maestra mi ha riso in faccia: "Oddio, fai schifo! Ma quanto puzzi!". E, per il resto del giorno, non mi ha cambiata. Ho dovuto attendere, sporca, l'arrivo di mia madre nel pomeriggio. Ancora oggi, 20 anni dopo, fatico a usare una toilette che non sia quella di casa mia".

La Egonu sostiene inoltre che in Italia ci sia ancora razzismo come quando lei era piccola.

"Capita che mia mamma chieda un caffè al bar e che glielo servano freddo, che in banca lascino entrare la sua amica bianca ma non lei".

Chi non apprezza?

"Per esempio quelli che mi insultano chiedendo perché sono italiana. Non sanno niente di me, di noi atlete. Non sanno quanto fatichiamo, quanto siamo stanche, quanto non ci sentiamo all'altezza, quanto a volte vorremmo solo prenderci una pausa da tutto, ma non possiamo. Non ho nemmeno il tempo per godermi una vittoria che arriva la sfida successiva: dopo lo scudetto c'è la Champions, e l'Europeo, la Super Coppa, le Olimpiadi. Allora poi succede che qualcuno mi dice la frase sbagliata e io mi domando: perché mai dovrei rappresentare voi?".

Egonu sottolinea:

"Sono cresciuta in un contesto in cui lo standard di bellezza presupponeva l'essere bianca. E i ragazzini possono essere molto spiacevoli. Io ero sempre la più alta, ero nera, con questi ricci che odiavo. A un certo punto mi sono rasata a zero. Peccato che poi venivo presa in giro perché non avevo i capelli. La vita era uno schifo. Io mi sentivo uno schifo".

Ma il sindaco di Cittadella ha tenuto a replicare alla campionessa

"Il territorio che lei descrive - ribatte Luca Pierobon , sindaco di Cittadella - è lo stesso dove, a 12 anni, ha trovato qualcuno che l'ha seguita aiutandola a diventare la campionessa che è oggi. Un messaggio di questo tipo l'aveva rilasciato anche in passato e adesso si ripete: non va bene, non è la verità. Vorrei parlare con lei per capire perché insiste. "

Il sindaco tuttavia mette le mani avanti e chiarisce che forse la Egonu si riferisce ad episodi di molti anni fa, anche se il problema resta: le sue dichiarazioni, riportate anche dalla stampa internazionale, rischiano di far passare un'immagine diversa dalla realtà.

"Paola Egonu collega le sue dichiarazioni ad un territorio ben specifico che è accogliente da sempre - continua Pierobon - Magari cercava un po' di visibilità, in fondo anche lei è diventata un personaggio. Ci sta che lavori sulla sua immagine, adesso è stata chiamata anche per presentare una serata di Sanremo. Alla fine puoi avere le tue ambizioni ma, non a discapito di altri."

 

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