La rinascita di Ceccherini, candidato all'Oscar (come sceneggiatore): "Sarà dura separarmi dal mio cane"
Dal Ciclone e la grande fama alla caduta: ora è in lizza con "Io capitano" scritto con Garrone, andrà a Hollywood
Il Gian Burrasca degli attori toscani, o forse è meglio definirlo Lucignolo come il titolo di un suo film del passato, è rinato. Massimo Ceccherini ora è anche un grande sceneggiatore e la storia di "Io Capitano", scritta a quattro mani con il regista Matteo Garrone, potrebbe diventare un film da Oscar.
Dal Ciclone alla crisi e ora la rinascita
E' infatti uno dei titoli in corsa per il premio di maggior prestigio di livello mondiale che si consegnerà il 10 marzo a Los Angeles.
In una recente intervista a Radio DeeJay, Leonardo Pieraccioni, oltre al suo nuovo film “Pare Parecchio Parigi”, ha parlato anche di Massimo Ceccherini, amico da sempre e attore di punta delle sue pellicole di maggior successo.
“Ormai Massimo è diventato come un prete laico, abita a Cireglio, un paesino della prima Montagna Pistoiese, famoso per aver ospitato il Kobe Bryant bambino, beve solo acqua e vive in simbiosi con il suo cane”.
In effetti, chi ha ancora nell’immaginario l’indimenticabile Libero de Il Ciclone che si allunga nella bara e urla al fratello “Tappami Levante”, oggi troverà un Ceccherini completamente diverso.
Questa è la vita d’altronde, un girotondo di opportunità. E l’insolita coppia, ormai di fatto, formata con Matteo Garrone è il risultato di un percorso a ostacoli, durante il quale Massimo è caduto diverse volte, ma ha saputo sempre ricominciare e stupire. Come quando ci faceva ridere con una smorfia che non ci aspettavano o quella parola che mancava per chiudere una battuta.
Massimo Ceccherini, candidato all'Oscar (come sceneggiatore)
Così si arriva a oggi, l’attualità. Il film “Io Capitano” e la nomination agli Oscar del cinema 2024. Una notizia che ha inorgoglito l’Italia e il “comico maledetto” fiorentino che ha scritto la sceneggiatura a quattro mani, come era accaduto anche con Pinocchio, insieme a Matteo Garrone.
“Ho conosciuto Matteo Garrone nella fase buia della mia vita, quando non mi chiamava più nessuno - ha raccontato Ceccherini ai quotidiani che lo hanno intervistato appena è uscita la notizia della possibilità di vincere l’Oscar - con l’andare del tempo ci siamo innamorati e visto che è un uomo che potevamo fare? Un film. E’ una persona che non si ferma alle apparenze e non mi ha mai mollato. Lavoriamo inisieme e siamo amici”.
La metamorfosi di Ceccherini era comunque iniziata già negli anni scorsi, quando nella sua vita era arrivata Elena Labate la sua attuale compagna.
“Quando mi ubriacavo era impossibile tenermi - ha raccontato di lei - mi picchiava e fermava la bestia dentro di me. Picchia oggi picchia domani, il colpo di fulmine lo ebbi una notte. Ora ha cambiato lavoro all’ospedale di Prato, ma all’epoca la vedevo al mattino che si preparava indossando la divisa, dietro c’era scritto misericordia. E mi sono detto: Dio è arrivato”.
Riguardo alla candidatura all’Oscar i lo Capitano come miglior film al quotidiano La Nazione, scherzando, ha detto: “Ho visto che ci sono le quote, me lo giocherei”. E poi una preoccupazione:
“Mi ha detto Matteo che dobbiamo andare a Los Angeles, sono molto felice ma mi piange il cuore perché dovrò separami dal mio cane Lucio e non ci riesco”.