DALL'ARISTON

I cinque vincitori della prima serata di Sanremo 2025: classifica provvisoria, pagelle e resoconto

Hanno votato i giornalisti della Sala Stampa. Per noi, i migliori sono stati Fedez, Willie Peyote e Joan Thiele

I cinque vincitori della prima serata di Sanremo 2025: classifica provvisoria, pagelle e resoconto
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Martedì 11 febbraio 2025 la prima serata di Sanremo 2025: per la prima volta sul palco dell'Ariston tutti i 29 brani dei Big in gara. Ad affiancare il direttore artistico Carlo Conti nella co-conduzione, Antonella Clerici e Gerry Scotti. Superospite: Lorenzo Jovanotti. A votare, la Giuria della Sala Stampa, Tv e Web.

LEGGI ANCHE: Sanremo 2025: brani, età e provenienze dei 29 cantanti in gara. I favoriti: chi vincerà

I cinque vincitori della prima serata di Sanremo 2025

  • Simone Cristicchi, Quando sarai piccola
  • Brunori Sas, L'albero delle noci
  • Lucio Corsi, Volevo essere un duro
  • Achille Lauro, Incoscienti giovani
  • Giorgia, La cura per me

Ecco i nomi (in ordine casuale) dei cantanti più votati dalla Sala Stampa, unica giuria della prima serata di Sanremo 2025.

Tre cantautori, una interprete stellare, un artista complesso: i giornalisti non si smentiscono e "sparano alto".

Difficile che si ripeta, però: nelle prossime due serate (si esprimeranno il pubblico da casa col Televoto e la Giuria delle radio), tutto cambierà...

daniele.pirola@netweek.it

Ultimi aggiornamenti

La classifica di News Prima

  1. Joan Thiele, Eco VOTO: 8
  2. Fedez, Battito VOTO: 8
  3. Willie Peyote, Grazie ma no grazie VOTO: 8
  4. Coma Cose, Cuoricini VOTO: 7.5
  5. Rkomi, Il ritmo delle cose VOTO: 7.5
  6. Brunori Sas, L'albero delle noci VOTO: 7.5
  7. Simone Cristicchi, Quando sarai piccola VOTO: 7.5
  8. Giorgia, La cura per me VOTO: 7
  9. Rose Villain, Fuorilegge VOTO: 7
  10. Serena Brancale, Anema e core VOTO: 7
  11. Francesca Michielin, Fango in paradiso VOTO: 7
  12. Clara, Febbre VOTO: 7
  13. Gaia, Chiamo io, chiami tu VOTO: 7
  14. Shablo ft. Gué, Joshua e Tormento, La mia parola VOTO: 7
  15. Modà, Non ti dimentico VOTO: 6.5
  16. Olly, Balorda nostalgia VOTO: 6.5
  17. Lucio Corsi, Volevo essere un duro VOTO: 6.5
  18. Bresh, La tana del granchio VOTO: 6.5
  19. Elodie, Dimenticarsi alle sette VOTO: 6.5
  20. Massimo Ranieri, Tra le mani un cuore VOTO: 6.5
  21. Irama, Lentamente VOTO: 6.5
  22. Rocco Hunt, Mille volte ancora VOTO: 6.5
  23. Sarah Toscano, Amarcord VOTO: 6
  24. Francesco Gabbani, Viva la vita VOTO: 6
  25. Noemi, Se t'innamori muori VOTO: 6
  26. The Kolors, Tu con chi fai l'amore VOTO: 6
  27. Marcella Bella, Pelle diamante VOTO: 5.5
  28. Achille Lauro, Incoscienti giovani VOTO: 5
  29. Tony Effe, Damme ‘na mano VOTO: 5

Joan Thiele e Fedez ci hanno colpito, Willie Peyote s’è confermato. All’altro capo della classifica, il rarefatto Tony Effe. E Lauro, che ci ha deluso. Vedremo nelle prossime serate

The Kolors: Tu con chi fai l'amore

Stash

Un po' intesito Stash. Il tormentone orecchiabile non lo è altrettanto rispetto al precedente. Forse si potevano sparigliare un po' le carte. "Che cosa stupida" nel testo... che per altro non si eleva molto oltre. Applausi però scroscianti dalla platea: tant'è.

VOTO: 6

Francesca Michielin: Fango in paradiso

Francesca Michielin

Inizio paradossalmente "boom", nella sua delicatezza. Suoni a parte (sarebbero stati adattati), Michielin interpreta un brano che potremmo benissimo aver sentito in uno qualsiasi dei quattro decenni precedenti. Sanremese, quindi? Assolutamente sì, ma altrettanto visceralmente vissuto (e si vede, come già fece la conterranea del Nord-Est Elisa prima di lei). Brava.

VOTO: 7

Rocco Hunt: Mille volte ancora

Rocco Hunt

La terza volta di Rocco Hunt segue il solco delle precedenti: tradizione, ritmo, idioma. Canta bene, non altrettanto "rappa": perché incraniarsi per forza? Il pubblico comunque se lo conquista.

VOTO: 6.5

Joan Thiele: Eco

Joan Thiele

Che classe, Joan. Ombre "pulp" seducenti che vestono una melodia d'altri tempi. Voce fra l'intimo (nella strofa) e il maestoso (nel ritornello): attualizza il mood delle grandi cantanti degli anni Sessanta in un brano dolcissimo. Stupenda.

VOTO: 8

Sarah Toscano: Amarcord

Sara Toscano

Un'apparentemente impaurita Sara Toscano (è la più giovane in gara) sfodera invece una verve sicura, non altrettanto supportata da padronanza vocale. Manca qualcosa. Ci sarebbe piaciuto sentirla cantare da Elodie, questa "Amarcord".

VOTO: 6

Bresh: La tana del granchio

Bresh

Un evidente omaggio al concittadino "Faber", l'avvio del brano: poi, da "Creuza de mà", la canzone si apre in un distopico ritornello "alla Irama" (ricordate "La ragazza con il cuore di latta"?). Boh.

VOTO: 6.5

Fedez: Battito

Fedez

I complottisti lo riterrebbero immediatamente un "rettiliano", con quegli occhi. Comunque il pezzo è bellissimo. Strano, coinvolgente, su molteplici livelli. Come la voce, che inizialmente è un po' debole, poi s'impone, sia nelle parti melodiche, che in quelle rappate. Faglielo capire che anche senza autotune, sarebbe bello lo stesso...

VOTO: 8

Lucio Corsi: Volevo essere un duro

Lucio Corsi

Sembra di essere piombati indietro nel tempo, fra sfaccettature iconiche del cantautorato nostrano quasi dimenticate, da Vasco a Dalla, da Zero a Graziani. Forse un po' troppi strumenti suonati, in due minuti... caruccio il pezzo, anche se non ci ha convinto del tutto.

VOTO: 6.5

Clara: Febbre

Clara

Clara in versione "Madre Natura" porta un brano moderno, cantato benissimo, che incalza in maniera un po' ansiogena. Il ritornello però gira, eccome se gira. Accidenti.

VOTO: 7

Modà: Non ti dimentico

Kekko Silvestre

Che pulizia il canto di Kekko Silvestre. Finalmente una canzone che è riuscita a far sentire distintamente anche l'orchestra. Un pop-rock passabile, che scimmiotta un po' gli U2, ma la voce fa la differenza: complimenti (soprattutto dopo aver sentito Tony Effe... e ne mancano ancora).

VOTO: 6.5

Brunori Sas: L'albero delle noci

Brunori Sas

Poetiche le armonizzazioni coi controcanti... anche se ricordano Bennato (che sarà all'Ariston giovedì). Il geniale Brunori Sas sembra scendere stavolta sul piano più "terreno" della canzone d'amore: è fra i pochi che ha strappato un applauso spontaneo, questa sera. Davvero bello il ritornello, non c'è che dire (anche se ricorda da morire Colapesce e Dimartino). Qualche imprecisione negli stacchi della voce, ma convincente.

VOTO: 7.5

Serena Brancale: Anema e core

Serena Brancale

Serena Brancale ha capito tutto (e s'era già capito dal "Baccalà"). Buca l'obiettivo e perfora i timpani (in senso buono) con un mix mediterraneo fra percussioni e timbri tecnologici. E mescola al meglio qualità tecnico-vocali e tocco da musicista in un brano-shaker divertente e diretto, solo apparentemente un po' banale. Solo apparentemente.

VOTO: 7

Tony Effe: Damme ‘na mano

Tony Effe

Certo, passare da un maestro del canto come Massimo Ranieri a Tony Effe è un bel salto... Bello, elegante, guascone, ma avrebbe bisogno ancora di qualche lezione. Anche se a modo suo sorprende: per atmosfera, testo, corde di budello pizzicate... Ma anche impegnandoci, no: non ci siamo proprio.

VOTO: 5

Sanremo 2025, i pronostici: ecco chi vincerà (forse)

Siamo a metà strada, nel percorso della prima serata di Sanremo 2025. Chi vincerà? Date un'occhiata qui...

LEGGI: Sanremo 2025: brani, età e provenienze dei 29 cantanti in gara. I favoriti: chi vincerà

Massimo Ranieri: Tra le mani un cuore

Massimo Ranieri

Per l'ottava volta in gara a Sanremo, Ranieri ha la costanza di un "Highlander". E accidenti, che sferzata... che colore... una voce diversi pioli più in alto nella scala dei molto più inesperti performer di questa edizione. E si vede, o meglio, si sente. Dimenticando il ritornello, una strofa elegante e sfumata anche con poche gocce di jazz.

VOTO: 6.5

Shablo ft. Gué, Joshua e Tormento: La mia parola

Shablo e Gué

Finalmente un brano coraggioso, nel senso, fuori dagli schemi, anche del rap. Il problema semmai è che la crew canta, mentre Shablo "scratcha" soltanto il disco.

VOTO: 7

Elodie: Dimenticarsi alle sette

Elodie

L'apertura ricorda la migliore Oxa, il controllo vocale è impressionante anche nel prosieguo. La canzone d'amore aggiornata anno 2025, però tutto sommato non inventa nulla rispetto alle 75 edizioni del Festival precedenti. Bello il titolo, comunque.

VOTO: 6.5

Olly: Balorda nostalgia

Olly

L'emozione in attacco si fa sentire, ma quasi subito Olly si lascia andare. Che nel suo stile significa anche sporcare d'istinto il suo canto, non c'è problema. Al primo ascolto, vien difficile immaginarla come canzone vincitrice del Festival (come dicono i bookmakers), anche se a modo suo è un brano sanremese che più sanremese non si può. Non ci ha convinto.

VOTO: 6.5

Cambio d'abito per la Clerici

Tamberi: "Ci vediamo a Losa Angeles 2028"

Gianmarco "Gimbo" Tamberi regala all'Ariston una notizia inaspettata: non si arrenderà, non si ritirerà, e sarà alle prossime Olimpiadi per cercare un'altra medaglia d'oro nel salto in alto.

"Gimbo" Tamberi

Jovanotti-show

Bagno di folla (con un po' troppi abbracci) per Lorenzo Jovanotti che, dall'esterno del teatro, percorre tutti gli anfratti dell'Ariston e platea annessa, prima di arrivare sul palco: energia a mille, al solito, chapeau per un medley perfetto per architettura.

"Non ti chiedo se stai bene, perché mi sembra tu stia... molto bene", suggella Carlo Conti.

Lorenzo Jovanotti

Rose Villain, Fuorilegge

Rose Villain

E' ufficiale, Rose Villain ha deciso di dichiarare guerra a Elodie. Non solo per l'avvenenza, la sfida si gioca anche sul campo della dance martellante, con anche spizzichi di rap, in questo caso alternata a una intro sinfonica e a un ritornello che rispetto ad altre canzoni ascoltate questa sera, riescono a rimanere impressi. Non male anche la "mossa", il falsetto forse non così convincente, lo sprazzo di gospel pre-finale del tutto buttato lì. Un po' troppe cose, che tutto sommato si lasciano seguire tutte.

VOTO: 7

Willie Peyote: Grazie ma no grazie

Willie Peyote

Meravigliosa la chitarra classica dal sapore latino che introduce e accompagna questa carrellata di parole senza soluzione di continuità, ma affatto senza senso, E non ci facciamo mancare nemmeno sprazzi di dance anni Settanta e colori soul. Un piccolo scrigno di finezze, in una serata per nulla prodiga di lampi di sorpresa. Complimenti.

VOTO: 8

Giorgia: La cura per me

Giorgia

Alla sua sesta partecipazione, "The Queen" gioca con la voce favolosamente, su e giù per una strofa che se se chiudi gli occhi ti porta alla mente il suo co-autore, Blanco. Meno (molto meno) interessante il ritornello. Ritmo e suoni a tratti un po' anni Novanta, per un'opera al primo ascolto in qualche modo incompiuta.

VOTO: 7

Israele e Palestina "benedette" da Papa Francesco

Noa, artista israeliana, torna al Festival di Sanremo a 30 anni esatti dalla sua prima partecipazione per duettare con la cantante palestinese Mira Awad sulle note di “Imagine” di John Lennon (in arabo, ebraico e inglese).

Israele, Ebraismo, Palestina, Islam, e nel mezzo il video messaggio di Papa Francesco per chiudere il cerchio, perché le guerre "distruggono i bambini".

In un Sanremo poco, pochissimo "politico" e "sociale", stavolta virato sui sentimenti rispetto alle ultime edizioni (ricorderete i migranti di Dargen D'Amico o l'alieno di Ghali, per citare i testi più d'impatto), un momento "ecumenico", comunque bello, oltre che "doveroso".

Achille Lauro: Incoscienti giovani

Achille Lauro

Tante le attese per Lauro, alla vigilia. Stavolta il suo cangiante trasformismo non eccede e vira sul classico, ma il Clark Gable per una sera sul palco dell'Ariston francamente... che noia. E sì che di brani che ancora si ricordano in questi anni ne ha portati a Sanremo. Perché questa melassa esistenziale? Fuori dal tempo, non solo per il look: sarà, anche voluto, ma...

VOTO: 5

Marcella Bella: Pelle diamante

Marcella Bella

Marcella Bella gioca a fare la Bertè, ma dell'ennesimo brano battente con inflessioni prima del nuovo millennio non se ne sentiva francamente il bisogno. Il ritornello comunque è ben studiato.

VOTO: 5.5

Simone Cristicchi: Quando sarai piccola

Simone Cristicchi

Invece "Quando sarai piccola" non la sentiremo molto nelle radio generaliste... Ma quando la poesia in musica tocca le corde dell'emozione, è difficile resistere. Un brano sinfonico che più sanremese non si può, ma che lascia la sua impronta nero su bianco sul foglio, più che sul pentagramma. Pezzo generazionale, che i giovani non possono capire (ma va bene così).

VOTO: 7.5

Coma Cose: Cuoricini

Coma_cose

Quest'anno mancano i "La rappresentante di lista", ma per fortuna ci sono loro. Sonorità alla Battiato qua e là, sorvoliamo sul trucco di California "alla Tim Burton". Ma il brano è divertente , ben costruito in maniera per nulla monotona: solo il ritornello è volutamente "convenzionale", ma trash al punto giusto (e ci tormenterà a lungo sulle radio generaliste).

VOTO: 7.5

Irama: Lentamente

Irama

Bello è bello, niente da dire. Sexy, anche (a giudicare dalle urla della fan dalla platea dell'Ariston. Ma stavolta si scrolla di dosso la "pomposità" delle ultime performance in Rivera e firma con Blanco e Michelangelo una ballata-racconto che scorre, ma affiora senza volare oltre il pelo dell'acqua.

VOTO: 6.5

Arriva Antonella Clerici

Commozione anche per Fabrizio Frizzi, all'arrivo di Antonella Clerici, la donna che ha condotto il maggior numero di edizioni di Sanremo in assoluto.

Conti, Clerici, Scotti

Noemi: Se t'innamori muori

Noemi

Il brano scritto da Mahmood e Blanco porta inconfondibilmente la loro cifra, ma suona un po' "stanco". Sanremese di sicuro, radiofonico meno. Il graffio di Noemi affievolisce le consuetudini del genere e dà un tocco in più. Ma non basta.

VOTO: 6

Rkomi: Il ritmo delle cose

Rkomi

La sua cadenza caratteristica rotola lungo un brano che scende implacabile lungo il pendio... Un saliscendi, quello di Rkomi, che funziona, eccome. Praticamente inutile la coreografia sullo sfondo, plaonastico il nudo sotto la giacca, dopo "Insuperabile", Mirko in qualche modo si supera, sicuramente per profondità.

VOTO: 7.5

Arriva il co-conduttore Gerry Scotti

Condividere il palcoscenico con amici diversi: questa la filosofia di Carlo Conti.

"Il regalo che vuole tutta Italia: benvenuto su Rai Uno a Gerry Scotti"

Carlo Conti e Gerry Scotti

Francesco Gabbani: Viva la vita

Francesco Gabbani

Una ballata elegante, un po' "telefonata"... Con fare un po' da crooner, il già vincitore di Sanremo si rende protagonista di un'esibizione impeccabile, quanto prevedibile. "Viva la vita, così com'è"... amen.

VOTO: 6

Gaia: Chiamo io, chiami tu

Gaia

Brano radiofonico e "circolare": le ridondanze del ritornello restano subito impresse. Leggero, ma intenso. Bella anche la coreografia con quattro "desertici" ballerini.

VOTO: 7

La scaletta della prima serata

L’ordine d’esibizione:

  1. Gaia, Chiamo io, chiami tu
  2. Francesco Gabbani, Viva la vita
  3. Rkomi, Il ritmo delle cose
  4. Noemi, Se t'innamori muori
  5. Irama, Lentamente
  6. Coma Cose, Cuoricini
  7. Simone Cristicchi, Quando sarai piccola
  8. Marcella Bella, Pelle diamante
  9. Achille Lauro, Incoscienti giovani
  10. Giorgia, La cura per me
  11. Willie Peyote, Grazie ma no grazie
  12. Rose Villain, Fuorilegge
  13. Olly, Balorda nostalgia
  14. Elodie, Dimenticarsi alle sette
  15. Shablo ft. Gué, Joshua e Tormento, La mia parola
  16. Massimo Ranieri, Tra le mani un cuore
  17. Tony Effe, Damme ‘na mano
  18. Serena Brancale, Anema e core
  19. Brunori Sas, L'albero delle noci
  20. Modà, Non ti dimentico
  21. Clara, Febbre
  22. Lucio Corsi, Volevo essere un duro
  23. Fedez, Battito
  24. Bresh, La tana del granchio
  25. Sarah Toscano, Amarcord
  26. Joan Thiele, Eco
  27. Rocco Hunt, Mille volte ancora
  28. Francesca Michielin, Fango in paradiso
  29. The Kolors, Tu con chi fai l'amore

Elodie al Mercato dei Fiori di Sanremo

Blitz di una sempre bellissima Elodie nel mercato simbolo della città:

Alcune foto dal red carpet di ieri

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Gaia

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The Kolors

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Rose Villain

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Elodie

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Achille Lauro

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Tony Effe

Tutte le altre su Prima la Riviera

Il sistema di voto

Il conduttore e direttore artistico di Sanremo 2025, Carlo Conti, ha cambiato il sistema di voto rispetto alle precedenti edizioni targate Amadeus:

  • Prima serata (martedì) - Gli artisti in gara presentano tutte le canzoni, votano i giornalisti della Sala Stampa
  • Seconda serata (mercoledì) - Vengono ripresentate metà delle canzoni in gara, votano la Giuria delle Radio + il televoto
  • Terza serata (giovedì) - Viene ripresentata l’altra metà delle canzoni, votano di nuovo la Giuria delle Radio + il televoto
  • Quarta serata (venerdì) - E’ la serata delle cover, la novità è che non concorre al verdetto finale, ma è una gara a sè (votano comunque tutte e tre le giurie)
  • Quinta serata (sabato) - Nella finale votano tutte e tre le giurie (ognuna pesa per il 33%) con questo meccanismo:
    • nella prima parte si votano di nuovo tutti brani, poi si fa una media dei risultati con i voti espressi nelle prime tre serate, e così vengono scelti i 5 finalisti.
    • Nella seconda parte la gara si riapre, ma il voto non si azzera: Sala Stampa, Radio e Televoto rivotano i cinque brani (sempre con un peso del 33%) ma il risultato fa media con la classifica finale emersa precedentemente: così viene decretato il vincitore
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