Il commento

Grande Fratello, Perla Vattelappesca vince contro la “Regina di Cuori” Beatrice Luzzi: l’Irriverente commento di Simone Di Matteo

Uno spettacolo che sa di già visto

Grande Fratello, Perla Vattelappesca vince contro la “Regina di Cuori” Beatrice Luzzi: l’Irriverente commento di Simone Di Matteo
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Tutto ciò che ha un inizio, ha una fine” recita la celeberrima (quanto scontata) frase estrapolata dall’altrettanto famosa trilogia cinematografica di Matrix, un passaggio che di certo tutti ricorderanno e che ci riporta alla mente la caducità di ogni cosa, compresa quella della nostra stessa esistenza. Ciò che in molti al contempo ignorano, però, è che la sua matrice filosofica ha origine nella teoria dell’impermanenza buddista, secondo cui non bisogna essere eccessivamente attaccati a cose, persone o situazioni perché queste, presto o tardi, finiscono o vanno via. Un concetto che trova ampio riscontro nella quotidianità di ciascuno di noi e di cui farebbero bene a far tesoro i concorrenti dell’ultima edizione del Grande Fratello, per i quali la sola cosa a contare realmente (nella vita e oltre) pare sia la luce del palcoscenico, quel medesimo palcoscenico dove, prima o poi, cala inevitabilmente il sipario.

La finale del Grande Fratello: uno spettacolo che sa di già visto

Iniziata alle 21.39 e terminata alle 1.56, neanche si trattasse di quella sesta serata del Festival di Sanremo di cui sapevamo già di non aver bisogno, la finale del Grande Fratello è andata ufficialmente in onda lo scorso lunedì. Dopo quasi 200 lunghi giorni e repentini cambi settimanali di programmazione nel tentativo evidentemente non riuscito di beccare quel successo in termini di pubblico e share che, più che una garanzia, ormai è un terno al Lotto, le porte della Casa più spiata d’Italia si sono definitivamente chiuse – ahimè, ahinoi ahitutti soltanto fino a settembre -, decretando la fine della nuova edizione del padre. Benché Mediaset gridi al trionfo, forse nella vana speranza di gettare un po’ di fumo negli occhi ai suoi telespettatori quasi fosse una Giorgia Meloni qualunque alle prese con i suoi elettori e detrattori, si è trattato di una delle chiusure meno seguite del format e a mio non modesto avviso di una delle edizioni più noiose e immotivatamente più lunghe di sempre.

Grande Fratello

Complice la rivoluzione innescata da Pier Silvio Berlusconi, in effetti, in più di un’occasione ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte ad un remake piuttosto maldestro di 4 donne e un funerale misto ad elementi tipici delle soap opere statunitensi alla Beautiful. Non che suddetti elementi non fossero approdati da tempo tra le mura di Cinecittà, solamente che questa volta mi sono sembrati a dir poco accentuati. Alfonso Signorini non è cambiato di una virgola e non lo ha fatto nemmeno la sua conduzione, in merito alla quale non so ancora dire se per fortuna o per sfortuna, risultata piuttosto soporifera e intrisa di quel moralismo di facciata che lascia alquanto a desiderare. A tal proposito, non ha aiutato la presenza di Cesara Buonamici, un pesce fuor d’acqua a cui, magari, avrebbero fatto prima e meglio ad affidare la conduzione del Pomeriggio 5 di Myrta Merlino: ha le sembianze di un telegiornale, tanto vale renderlo tale a tutti gli effetti. E perfino il cast misto, fatto di volti più o meno conosciuti e divi, divine o presunti tali, non è servito a tener su una barca che ha cominciato ad affondare ancor prima di salpare. Ma d’altronde, si sa, quei siparietti e quelle dinamiche che sanno di già visto, dopo un po’, stufano!

Per quel che riguarda gli inquilini che hanno varcato la porta rossa, in particolare, ciascuno degli uomini si potrebbe tranquillamente paragonare agli “ominicchi, pigliainculo e quaquaraqua” di cui parlava Sciascia mentre le donne si sono rivelate essere le indiscusse protagoniste. Avrei molte cose da dire sul “come”, ma non vorrei dilungarmi oltre. Anzi, preferisco di gran lunga concentrarmi sulle due concorrenti che hanno fatto più discutere, così, giusto per vedere cosa si prova a seguire, almeno una volta nella vita, la tendenza del momento. La prima è Beatrice Luzzi, la “Regina di Cuori” di una delle migliori pellicole di Tim Burton, la favorita sin dall’inizio, l’unica a creare scompiglio laddove era necessario, colei che avrebbe dovuto aggiudicarsi il podio, ma che, in conclusione, si è ritrovata con un pugno di mosche in mano e l’amarezza per tutto ciò che avrebbe potuto valer la pena, ma ha finito solamente per farla. E la seconda è Perla Vatiero, Valtiero, Vattelappesca o in qualsiasi modo si chiami, entrata in gioco con lo scopo di riprendersi quello che Temptation Island le aveva tolto, in primis l’anonimato e un briciolo di dignità (questa sconosciuta!). Infine, ha dovuto accontentarsi della vittoria, del montepremi e del non più ex fidanzato Mirko Brunetti, senza il quale la sua permanenza non avrebbe avuto alcun senso. Insomma, è (ri)nato un amore, per le telecamere sicuramente. Speriamo solo, però, che non duri troppo a lungo!

Se vi siete persi il commento della scorsa settimana dell'Irriverente Simone Di Matteo dedicato a "La Casa dei Figli di Mouse", potete recuperarlo QUI!

 

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