Fresi e Battiston "gemelli" in giallo: dopo Kostas, ora arriva l'ispettore Stucky
Il nuovo detective, in forza alla questura di Treviso, di origine persiana, empatico, solitario e pieno di manie, è il protagonista della nuova serie in onda su Rai2
"Non ha il telefono, non ama perdersi in chiacchiere inutili, parla poco come me e come me odia i social".
Il ritratto che Giuseppe Battiston fa del suo personaggio, Giuseppe Stucky, in forza alla questura di Treviso, sembra ricalcare per molti aspetti quello che, pochi mesi fa, il collega Stefano Fresi, aveva tracciato per il suo ispettore Kostas Charistos:
"Burbero, senza troppi fronzoli, è uno che dice quello che ha in testa senza filtri".
La fiction nazionalpopolare targata Rai, negli ultimi mesi sembra voler puntare insomma su "antieroi" da scoprire, capaci di affascinare con personalità spigolose e scomode, ma (anche per questo) rivelatrici di maggior spessore morale.
La somiglianza fra Fresi e Battiston
La somiglianza fra Fresi e Battiston è una delle costanti del nostro cinema. E sono gli stessi protagonisti spesso a giocarci: in occasione di premi o galà spesso non perdono occasione per sedersi intenzionalmente l'uno accanto all'altro in platea e confondere colleghi e spettatori.
Due "gemelli" di fatto, insomma, col solo accento romano e veneto a distinguerli. Due antieroi poi non solo per sceneggiatura, ma anche per caratteristiche: robusti e barbuti, distano anni luce dai classici "belloni" in stile Big Jim, alla Raoul Bova per intenderci (che infatti per allontanarsi dal clichè adesso ha indossato la tonaca del prete).
Nel 2019 al Torino Film Festival, la Giuria presieduta da Cristina Comencini ha assegnato anche il premio come miglior attore alla coppia di “fratelli cinematografici” Battiston/Fresi per la straordinaria interpretazione nel film “Il grande passo”, in cui per la prima volta hanno recitato insieme.
Al via "Giuseppe Stucky": la serie Rai con Battiston girata a Treviso
"Odia la vista dei cadaveri, non ha il telefono, "non ama perdersi in chiacchiere inutili, parla poco come me e come me odia i social", dice l'attore friulano, Giuseppe Battiston che gli presta il volto di questo nuovo ispettore di polizia che sbarca in tv.
Stucky, in forza alla questura di Treviso, di origine persiana, empatico, solitario e pieno di manie, è il protagonista della nuova serie - liberamente ispirata ai romanzi di Fulvio Ervas - in onda su Rai2 da mercoledì 30 ottobre 2024 per un totale di sei prime serate. La regia è di Valerio Attanasio. Ad affiancare Stucky un affascinante medico legale, interpretato dall’attrice Barbara Bobulova.
Per Battiston:
"Treviso è perfetta perché esprime molto benessere, ma fuori dal centro c'è malessere, insomma non fa eccezione rispetto ad altre città: ho trovato bello il contrasto tra l'eleganza della città e gli omicidi efferati". A chi chiede se Stucky ricordi il tenente Colombo, Battiston spiega, "perché fumiamo entrambi il sigaro, il suo era uno scadente cubano, il mio toscano. Detto questo, io sono cintura nera del Tenente Colombo, ho avuto anche la fortuna di conoscere Peter Falk, ma se penso a lui penso ai film di Cassavetes. Non amo l'imitazione, poi cosa vuoi imitare Falck... non c'è intento di biopic in Stucky, piuttosto omaggiamo una struttura narrativa dei libri di Ervas che non si vedeva da tempo".
Il regista Attanasio chiarisce:
"Il personaggio andava ritagliato attorno a Battiston e alla sua personalità e anche la struttura della serie è diversa dai romanzi di Ervas. Ci siamo presi delle piccole libertà dallo Stucky romanzesco nella costruzione delle vicende e nelle sue relazioni personali, poche e misteriose".
Battiston ha ha già interpretato il protagonista del libro di Ervas del 2017: : "Ho sfinito i produttori perché acquisissero i diritti dei romanzi".
La serie è prodotta da Rai Fiction, Rosamont e Rai Com.
Un ispettore scomodo con il volto di Fresi
Stucky arriva dopo che, giovedì 12 settembre 2024, in prima serata su Rai 1, aveva debuttato la nuova serie tv in quattro serate Kostas, per la regia di Milena Cocozza, interpretata da Stefano Fresi, nei panni del capo della Sezione Omicidi della Polizia di Atene.
Anche in questo caso è andato in scena un protagonista scomodo, ruvido, ma mosso da un profondo senso di giustizia, ideato dalla penna di Petros Markaris. Poco sensibile agli ordini imposti dall'alto. Kostas adora mangiare, soprattutto souvlaki, e nutre una profonda passione per i dizionari: cercare il significato delle parole lo aiuta a capire le cose del mondo.
Del suo personaggio, l'interpreta romano aveva detto:
"Scostante, burbero, senza troppi fronzoli. è uno che dice quello che ha in testa senza filtri, indipendentemente da chi ha davanti, che sia il delinquente di strada o il Ministro degli Interni".
In periodo storico in cui ci si fa largo a colpi di social e pacche sulle spalle, si fanno largo due antieroi che hanno merito di tenere la schiena dritta. Se la scelta sarà sufficientemente popolare, lo stabiliranno, come sempre, i dati auditel.