TEATRO

Barbara d'Urso, un grande ritorno a teatro con "Taxi a due piazze"

Ritorno sul palcoscenico dopo oltre 15 anni di assenza: sarà una tassista che deve mantenere il segreto sulla sua bigamia

Barbara d'Urso, un grande ritorno a teatro con "Taxi a due piazze"
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Che Barbara d'Urso fosse una donna che "dove la metti, la metti, sta sempre bene" ne eravamo già consapevoli. D'altronde nel corso della sua lunga carriera, tra cinema, teatro, serie televisive, podcast on line e talk show, ce lo ha dimostrato in più di un'occasione. Eppure, la Wonder Woman di Cologno Monzese non smette mai di stupire, riuscendo ogni volta a reinventarsi e ad imbarcarsi in nuove avventure, sfidando innanzitutto se stessa e alzando continuamente l'asticella delle aspettative. Aspettative che, neanche a dirlo, vengono puntualmente superate. Un po' quello che è successo con "Taxi a due piazze", drammaturgia che segna il suo ritorno sul palcoscenico teatrale dopo oltre 15 anni di assenza.

Un "Taxi a due piazze" per Barbara d'Urso

Eseguita in anteprima assoluta a Londra nel lontano 1983, "Taxi a due piazze" è una commedia di successo scritta da Ray Cooney che porta in scena una rappresentazione satirica di costume sulla bigamia. Tralasciando le varie riletture che si sono susseguite nel tempo, fino ad ora una versione completamente al femminile non era ancora stata realizzata. L'originale, in effetti, vedeva al centro della storia un uomo che doveva districarsi tra due mogli nella vana speranza di riuscire a tenere sotto controllo la sua doppia vita. Oggi, sebbene solo per certi versi, le cose sono decisamente cambiate tant'è che a ricoprire il ruolo di protagonista è proprio la d'Urso.

Benché l'intreccio della trama non abbia subito cambiamenti che ne intaccassero l'essenza o ne svilissero la morale, il testo nel suo insieme è stato appositamente riscritto da Cooney stesso e, grazie ad un adattamento italiano a cura di Gianluca Ramazzotti, è divenuto uno spettacolo itinerante per la regia di Chiara Noschese che, in queste settimane, sta riscontrando un ragguardevole consenso in tutta la penisola. Nello specifico Barbara, anche Direttrice Artistica della pièce, veste i panni di Giulia Rossi, una tassista che deve mantenere il segreto sulla sua bigamia. La donna porta avanti una relazione con due mariti, entrambi residenti a Roma (uno a Piazza Risorgimento e un altro a Piazza Irnerio), e ben presto si accorge di non poter sfuggire alla realtà dei fatti. Deve affrontarla, qualunque sia il prezzo che questo comporti. Fortunatamente, al suo fianco c'è la fedele amica interpretata da Rosalia Porcaro, che l'aiuterà a fare i conti con la sua "scomoda" situazione con quel pizzico di ironia che non guasta mai!

Poster promozionale di "Taxi a due piazze"
Nella foto: Barbara d'Urso (Giulia) insieme agli interpreti dei suoi due mariti Franco Oppini e Gianpaolo Gambi
Fonte: Web

In fondo le bugie, si sa, hanno le gambe corte e questo interessante esperimento ce ne fornisce un'ennesima chiara dimostrazione. La verità è il miglior biglietto da visita con cui ci si possa presentare e il rimanere fedele a se stessi, persino a costo di risultare impopolari, è una virtù che oramai è difficile da individuare in moltissime persone. Tra queste, però, non c'è sicuramente la d'Urso, che della sincerità ne ha fatto una sua bandiera personale e che, pertanto, è in grado di calarsi alla perfezione nella parte assegnatale, cosa della quale, sinceramente parlando, c'era poco da dubitare.

A pensarci bene, Giulia non è affatto una donna meschina o manipolatrice, al contrario di ciò che si potrebbe pensare, che ama divertirsi alle spalle dei propri partner per puro egoismo. Forse entrambi sono in grado di conquistarla in modi differenti o magari ha bisogno di una compensazione che uno dei due, da solo, non potrebbe darle. Quel che è certo, o meglio, quel che risulta più evidente, è che lei, semplicemente, si lascia guidare da un sentimento genuino per due uomini differenti e questo non le consente di prendere una decisione definitiva. Della serie, "col cuore" comunque vada, nonostante tutto.

La grande presenza scenica che la contraddistingue e la capacità di calamitare l'attenzione su di sé, accumulata in anni e anni di tv, le permettono di tener vivo l'interesse del pubblico presente in sala e di affrontare sul palco tematiche come l'empatia, l'accoglienza, l'amore libero, la fluidità, la sorellanza, la sensualità e la spontaneità nella maniera più leggera possibile pur evitando di dar vita ad un tripudio di ovvietà. Del resto, la forte compagine femminile del cast permette di creare un'atmosfera attraverso cui traspare un potente messaggio. Da illo tempore un uomo e una donna che intrattengono più relazioni sono oggetto di considerazioni diseguali. Se l'uomo viene addirittura esaltato in alcune circostanze, la donna finisce inesorabilmente per essere vilipendiata.

Qui, invece, non accade. Anzi, ci ritroviamo di fronte ad una donna che non ha soltanto un marito, bensì ne ha due, e lo scioglimento della trama ci porta inevitabilmente ad una conclusione, la medesima di cui la d'Urso si fa portavoce all'interno delle sue trasmissioni: finché non si fa del male a qualcuno e ciascuna parte coinvolta è d'accordo, si è (E SI DEVE ESSERE) liberi di amare chi si vuole indipendentemente dal sesso, dalla religione, dall'orientamento, dall'etnia e dall'eventualità di possibili altre relazioni.

Insomma, sarà anche una commedia degli equivoci, ma Barbara d'Urso non sbaglia mai un colpo!!!

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