Bagarre politica social senza esclusione di colpi dopo l'addio di Fabio Fazio alla Rai
Il popolare presentatore tv, dopo 40 anni sulla Rete ammiraglia, e Luciana Littizzetto hanno firmato un accordo con Discovery. Esulta Salvini: "Belli ciao"
Come un fulmine a ciel sereno, nel corso del pomeriggio di ieri, domenica 14 maggio 2023, è stata confermata ufficialmente un'indiscrezione che era nell'aria già da diverso tempo: Fabio Fazio e Luciana Littizzetto lasceranno la Rai. Il popolare presentatore tv, celebre per il programma "Che Tempo Che Fa", debutterà il prossimo autunno sul Nove.
Fabio Fazio e la Littizzetto lasciano la Rai: ad autunno sul Nove
Con un comunicato stampa ufficiale, arrivato nel pomeriggio, Warner Bros. Discovery ha annunciato ufficialmente l'accordo col presentatore televisivo Fabio Fazio.
"Fabio Fazio - si legge nella nota stampa - uno dei volti più popolari delle televisione italiana, sarà protagonista sul canale Nove. Grazie a questo accordo, che avrà durata di quattro anni, Fazio debutterà sul Nove già dal prossimo autunno. Nelle prossime settimane saranno annunciati i programmi che lo vedranno coinvolto. Del progetto farà parte Luciana Littizzetto, stella della comicità italiana e protagonista insieme a Fazio di uno dei binomi artistici di maggior successo, tra i più lunghi e proficui nella televisione italiana".
Grande soddisfazione per Alessandro Araimo, GM Italy & Iberia Warner Bros. Discovery:
"Siamo entusiasti di accogliere un fuoriclasse come Fabio Fazio. Siamo orgogliosi che uno dei volti più rilevanti e influenti della televisione italiana abbia scelto Warner Bros Discovery e il canale Nove per proseguire la sua straordinaria carriera. Il nostro impegno è da sempre quello di attrarre i migliori talenti e l’arrivo di Fabio e Luciana nel nostro gruppo è la miglior conferma possibile. Per questo siamo impazienti di iniziare a lavorare insieme, certi che questa sinergia possa far crescere ulteriormente il nostro ricco portfolio di canali TV e ancor più in generale il gruppo Warner Bros Discovery in Italia".
Fazio lascia la Rai dopo 40 anni
Come affermato in precedenza, l'annuncio è arrivato poche ore prima della puntata di "Che Tempo Che Fa", serata che ha visto un parterre di grandi ospiti tra cui la scrittrice Erin Doom, Adrian Galliani, Federica Pellegrini, Blanco, Matteo Paolillo, Claudio Bisio, Maurizio Landini e i giornalisti Claudio Cerasa (direttore de Il Foglio), Annalisa Cuzzocrea (vicedirettrice de La Stampa) e Ferruccio de Bortoli. E' stato proprio quest'ultimo a incalzare Fabio Fazio in diretta sul suo addio dalla Rai. Il conduttore originario di Savona si è espresso con queste parole:
"Sono in Rai da 40 anni, però non si può essere adatti a tutte le stagioni. Io non credo di esserlo. Con grande entusiasmo intraprendo un nuovo cammino, spero, e sono convinto, di inventiva e di creatività. Io qui ho trascorso 40 anni e ringrazio tutte le persone che ho incontrato e da cui ho imparato, visto che ho iniziato a 18 anni. Non posso che avere gratitudine verso la Rai e non potrei dire nulla contro questa azienda, perché è come se la dicessi a me stesso. Dei suoi 70 anni di vita, 40 la Rai li ha passati con me e io con lei. Grazie a tutti, ci ritroveremo, altrove ma ci ritroveremo - poi una precisazione - Io e Luciana non abbiamo nessuna vocazione a sentirci vittime né martiri: siamo persone fortunatissime e avremo occasione di continuare altrove il nostro lavoro".
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Salvini sull'addio di Fazio: "Belli ciao"
La notizia dell'addio di Fabio Fazio e Luciana Littizzetto dalla Rai ha ovviamente scatenato un'ondata di reazioni, soprattutto politiche. A creare grande polemica è stato in primis il tweet pubblicato dal vicepremier Matteo Salvini.
Belli ciao 👋🏻 pic.twitter.com/ZOHkpJBVV2
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 14, 2023
"Belli ciao" ha scritto il leader della Lega su Twitter, aggiungendo anche l'emoji di una manina che saluta. Poche parole attraverso cui Salvini ha accolto l'annuncio dell'addio di Fazio dalla Rai con grande soddisfazione. D'altronde, il sentimento di "disistima" nei confronti del popolare conduttore televisivo era già conosciuto.
"Fazio è adulto, sceglierà lui. Di sicuro alcuni maxi stipendi multi milionari in momenti di crisi, sulla Tv pubblica, vanno ridimensionati e discussi, a prescindere da nomi e cognomi" aveva dichiarato Salvini poco prima che la notizia diventasse ufficiale.
Nel corso degli anni i due non si sono risparmiati con attacchi reciproci, sia a suon di dichiarazioni, sia a suon di tweet, come ad esempio quello del gennaio 2019 sullo sgombero e la chiusura del Cara di Castelnuovo di Porto, in provincia di Roma.
Anche Maurizio Gasparri, vicepresidente forzista del Senato, ha commentato la vicenda in modo ironico:
"Non riesco a capire perché ci siano queste polemiche intorno a personaggi come Fazio e come Augias, la cui competenza, la cui qualità, il cui equilibrio sono noti a tutti. Mai una polemica, mai un intervento sopra le righe. Ma se poi Fazio dovesse decidere, come si legge, di passare a un’altra emittente, come potrebbe mai la Rai sostituirlo? Se il noto conduttore dovesse, per sua autonoma decisione, passare a un’altra emittente televisiva propongo alla Rai di lasciare vuoto lo spazio televisivo mettendo un’immagine fissa al posto di Fazio
Come si può immaginare una televisione pubblica senza Fazio e senza i suoi dibattiti notoriamente equilibrati e privi di accenti polemici? Se Fazio se ne va Rai 3 lo sostituisca con qualche ora di silenzio senza trasmissioni, nessuno è pari a Fazio, nessuno potrebbe sostituirlo. Tanto nomini nullum par elogium".
Non sono mancate le repliche dell'opposizione alle parole di Salvini e Gasparri:
"Matteo Salvini conferma quello che tutti sappiamo: la Rai è terra di conquista, proprietà dei partiti e delle maggioranze di governo - scrive Daniele Ruffino di Azione - La sua esultanza per l'uscita di Fabio Fazio e Lucia Littizzetto conferma inoltre che ai "padroni" politici non interessano questioni come la qualità dei programmi, o gli introiti pubblicitari. No: alla politica interessa una Tv pubblica che sia come una cameriera a ore. A Salvini non importa se Fazio porterà via spettatori e pubblicità. Tanto ci sono milioni di utenti obbligati a pagare il canone, salvo cambiare e seguire Fazio su un altro canale. Salvini esulta per la sua uscita, Discovery per il suo arrivo".
"Se questo è un Ministro della Repubblica..." gli fa eco il suo capo di partito, Carlo Calenda.
Dal Pd, invece, sono rispettivamente il senatore Antonio Misiani e il deputato Matteo Orfini ad affermare:
"A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca, o scrivere su Twitter, e togliere ogni dubbio".
"Esser st****i è dono di pochi, farlo apposta è roba da idioti" (cit.)
Molto duro anche il parlamentare dell'Alleanza Verdi Sinistra, Nicola Fratoianni:
"I social hanno dato diritto di parola a legioni di imbecilli. Ci sono volte in cui non si può che dar ragione a Umberto Eco. Ma il problema più grave è che capita che facciano persino i vicepremier…".
Questa mattina, lunedì 15 maggio 2023, anche Fiorello ha ironizzato sull'addio di Fazio alla Rai durante la sua trasmissione VivaRai2.
“Io già immagino la riunione: ‘C’è uno bravo, che facciamo? Via’. Quindi siate meno bravo”. Fiorello è geniale sul caso Fabio Fazio.
#vivarai2 pic.twitter.com/6nubDzzTIS— isabella insolia (@isainsolia) May 15, 2023
La carriera di Fabio Fazio in televisione
Il passaggio a Discovery sul Nove aggiungerà un nuovo tassello alla lunga e lungimirante carriera di Fabio Fazio nella televisione italiana.
Il punto di inizio del suo percorso è avvenuto nel 1983 a Pronto Raffaella quando la Carrà chiede a Fazio cosa voglia fare da grande. Lui, in modo sicuro, risponde: "Voglio fare Mike Bongiorno". L'anno prima, ai provini a Genova, ha convinto Bruno Voglino e Guido Sacerdote con le imitazioni. Sono gli anni di Loretta Goggi in quiz, dell'Orecchiocchio, di Diritto di replica. Finisce su Odeon Tv a condurre un programma di sport, Forza Italia, ed è lì che lo nota Marino Bartoletti.
Nel 1993 nasce così Quelli che il calcio: prima su Rai3, poi su Rai2, Fazio e il suo team rivoluzionano il rito della domenica degli italiani, raccontando le partite invisibili con la complicità di una galleria di formidabili comprimari, da Teo Teocoli a Paolo Brosio, da Idris a suor Paola.
La consacrazione definitiva arriva con Anima mia - con un sorprendente Claudio Baglioni, la celebrazione di mode, personaggi e costumi degli anni '70 e '80, tra tenerezza e memoria televisiva - e con due edizioni memorabili di Sanremo, 1999 e 2000. Anche all'Ariston è svolta: il Nobel Renato Dulbecco e poi Luciano Pavarotti nel cast, Michail Gorbaciov sul palco entrano negli annali del festival e dell'Auditel, stabilendo il record di ascolti. Nel 2001, dopo otto stagioni e uno share schizzato dal 9 al 30%, Fazio lascia Quelli che, per condividere i sogni da terzo polo di La7, forte di un contratto pare multimilionario, con un talk show in seconda serata. Ma il progetto viene travolto dal cambio di proprietà della rete.
Nel 2003 Fazio torna in Rai con un contratto multirete e con un vecchio pallino, un programma sul meteo che è in realtà lo spunto per parlare del tempo e dei tempi, per dare il suo originale contributo a una tv "libera, che fa crescere il dibattito". Nella Rai3 di Paolo Ruffini comincia l'era di Che tempo che fa: da allora, sono oltre 1.200 le puntate realizzate, più di 4.000 gli ospiti, da Papa Francesco a Obama, da Gorbaciov al presidente francese Emmanuel Macron, passando per Bill Gates, Margherita Hack, Rita Levi Montalcini, Greta Thunberg, Malala Yousafzai, Anthony Fauci. In studio sfilano centinaia di personalità dello sport, della politica, dell'imprenditoria, dello spettacolo, come Pelè, Lady Gaga, Paolo Sorrentino, Quentin Tarantino, Ken Follett, Ennio Morricone, Madonna, Meryl Streep, Umberto Eco, Francis Ford Coppola, Claudio Abbado, Tom Hanks, John Travolta, Whoopi Goldberg, Sophia Loren, Roberto Benigni, Woody Allen.
Prima del nuovo bis all'Ariston, nel 2013 e 2014, Fazio conduce su Rai3 nel 2010 Vieniviaconme sdoganando Roberto Saviano in prima serata e dà voce a storie e testimonianze attraverso gli elenchi. Nel 2016 il ragazzo che voleva fare Mike Bongiorno corona un sogno: il remake di Rischiatutto, giocando con la memoria e il Dna della televisione.