Dopo nove mesi di trattative serrate, fatte di alti e bassi e culminate in due giorni di confronto no stop a Palazzo Bellevue, è arrivata la fumata bianca: il Festival di Sanremo resterà nella sua sede storica almeno fino al 2028. Rai e Comune hanno trovato un’intesa che, salvo proroghe, coprirà il triennio 2026-2028.
Un accordo non semplice
Il nodo centrale della trattativa era la titolarità del Festival. Da un lato, la Rai ha sempre rivendicato il possesso del format televisivo, come confermato anche da una sentenza del Tar; dall’altro, il Comune di Sanremo è titolare del marchio “Festival della Canzone Italiana”, anch’esso riconosciuto dalla stessa sentenza.
La coesistenza di questi due diritti ha reso difficile la mediazione, ma alla fine è stato trovato un compromesso che ha evitato lo spostamento della manifestazione in un’altra città (fra le candidate, si erano fatte avanti Torino e Napoli).
I protagonisti del confronto
Alla trattativa hanno preso parte per la Rai, i dirigenti Francesco Spadafora (Affari legali), Williams Di Liberatore (Intrattenimento Prime Time), Davide Di Gregorio (Staff AD), Paola Marchesini (Iniziative strategiche e Staff Direzione Generale) e Alberto Longatti (Risorse Televisive e Artistiche);
Per il Comune di Sanremo, il sindaco Alessandro Mager, gli assessori Alessandro Sindoni ed Enza Dedali, insieme al capo di Gabinetto Giulio Camillino e alla commissione tecnica di valutazione composta da Rita Cuffini, Monica Di Marco e Cinzia Barillà, con il supporto del legale Harald Bonura.
Le prossime tappe burocratiche
L’accordo, annunciato da Viale Mazzini con un comunicato ufficiale, deve ora completare l’iter amministrativo: 18 settembre 2025: passaggio in Consiglio di Amministrazione Rai; successivamente servirà l’approvazione definitiva della Giunta comunale di Sanremo.
Solo allora l’intesa potrà dirsi conclusa in via ufficiale.
Le condizioni economiche e le clausole
Il bando predisposto dal Comune di Sanremo – e al quale la Rai è stata l’unico broadcaster a rispondere – prevedeva alcuni punti fondamentali:
- Corrispettivo minimo di 6,5 milioni di euro da riconoscere all’amministrazione;
- Percentuale minima dell’1% sugli introiti pubblicitari generati dall’evento;
Clausola sugli ascolti: il Comune potrà sciogliere l’accordo senza penali se una o più edizioni registrassero un calo di almeno 15 punti percentuali rispetto alla media delle precedenti cinque edizioni.
Queste condizioni sono state pensate per tutelare la città, che vuole mantenere alto il prestigio e l’attrattiva economica della kermesse.
Una questione ancora aperta
L’accordo non chiude del tutto il fronte legale. La vicenda è infatti nata dal ricorso presentato dalla società Just Entertainment, che aveva contestato l’affidamento diretto alla Rai. Il Tar della Liguria, nel dicembre 2024, aveva imposto la pubblicazione di un bando, decisione poi confermata dal Consiglio di Stato a maggio 2025.
Ad oggi, il nuovo ricorso cautelare di Just Entertainment è stato respinto, ma la causa proseguirà: la decisione di merito è attesa per il 17 ottobre 2025.
Le date del prossimo Festival
Mentre la parte burocratica procede, il calendario è già fissato: il prossimo Festival di Sanremo si terrà dal 24 al 28 febbraio 2026. Un appuntamento che, nonostante i rischi di trasferimento e i contenziosi legali, continuerà a illuminare il Teatro Ariston e la città ligure, rafforzando un legame che dura da oltre settant’anni.