Grave episodio di violenza

Turchia, presidente di calcio perde la testa e tira un pugno in faccia all'arbitro

E' successo al termine di una partita di Super Lig (Serie A turca). Il direttore di gara Halil Umut Meler colpito dal presidente dell'Ankaragucu Faruk Koca

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Il mondo del calcio viene travolto da un altro grave episodio di violenza. E' successo nella serata di ieri, lunedì 11 dicembre 2023, in Turchia durante un match di Super Lig (Serie A turca): Faruk Koca, presidente dell'Ankaragucu, al termine della partita contro il Rizespor, finita 1 a 1 dopo un gol avversario al 97esimo minuto, si è diretto in campo per tirare un pugno in pieno volto all'arbitro Halil Umut Meler. Il filmato dell'aggressione ha fatto rapidamente il giro del Web.

Turchia, il pugno in faccia del presidente dell'Ankaragucu all'arbitro Meler

Prima di entrare nel dettaglio della vicenda, vi proponiamo il video del pugno tirato in faccia da Faruk Koca, presidente dell'Ankaragucu, all'arbitro 37enne Halil Umut Meler. Consigliamo cautela nella visione dato che le forti immagini potrebbero urtare la vostra sensibilità.

L'aggressione che avete appena visto è avvenuta nella serata di ieri, lunedì 12 dicembre 2023, al termine della partita di Super Lig, principale campionato di calcio in Truchia, tra dell'Ankaragucu e il Rizespor, giocata all’Eryaman Stadium della capitale Ankara. Il match si è concluso 1 a 1 dopo sette minuti di recupero con il gol del pareggio segnato all'ultimo secondo dalla squadra ospite.

La situazione è precipitata dopo che l'arbitro Halil Umut Meler (che tra l'altro dirige anche gli incontri di Champions League: lo scorso 28 novembre ha arbitrato Lazio-Celtic a Roma) ha fischiato la fine della partita. Con i suoi collaboratori si è messo al centro del campo per i saluti post-gara, ma è stato proprio a quel punto che è stato raggiunto di corsa dal presidente Koca che gli ha tirato un pugno destro dritto sull'occhio sinistro.

L'aggressione, però, è proseguita anche dopo che l'arbitro Meler si è accasciato a terra: rannicchiatosi per proteggersi, è stato preso a calci anche da altri due rappresentanti della squadra locale. Subito, attorno al direttore di gara, i giocatori e i membri dello staff delle due squadre lo hanno circondato per difenderlo, allontanando i suoi aggressori.

Arrestato il presidente dell'Ankaragucu e sospeso il calcio in Turchia

Fin dagli istanti successivi al pugno tirato in faccia all'arbitro Meler, Faruk Koca, presidente dell'Ankaragucu, è stato fermato insieme agli altri due uomini che hanno colpito l'arbitro a calci. Il ministro dell'Interno turco Ali Yerlikaya ha annunciato subito il loro arresto.

Poco dopo, la Tff, organizzazione che gestisce il calcio in Turchia, ha deciso di intervenire duramente:

"Le partite di tutti i campionati - ha annunciato il presidente della Tff Mehmet Buyukeksi in una conferenza stampa - sono state rinviate a tempo indeterminato".

Sull'episodio si è espresso a stretto giro anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan:

"Ci scusiamo con i tifosi e con l'intera comunità  sportiva per questo triste incidente. Condanno l'attacco all'arbitro Halil Umut Meler. Non permetteremo mai che la violenza interferisca nello sport turco".

L'Akp, il partito islamista conservatore di Erdogan, ha avviato una procedura di esclusione contro il presidente Koca, secondo il canale pubblico turco Trt Haber. Il presidente dell'Ankaragucu era stato eletto due volte deputato dell'Akp, nel 2002 e nel 2007.

"Faruk Koca mi ha dato un pugno sotto l'occhio sinistro e sono caduto a terra - ha reso noto l'arbitro Meler dopo l'aggressione - Mentre ero a terra, tutte le persone mi hanno preso a calci più volte in faccia e in altre parti del corpo. Faruk Koca davanti a tutti i miei collaboratori arbitri mi ha detto 'Ti ammazzo'. Presenterò una denuncia contro Faruk Koca e le altre persone che mi hanno picchiato. Non voglio scendere a compromessi. Questo è tutto quello che ho da dire".

Dura anche la presa di posizione degli arbitri turchi che, come riporta la stampa locale, hanno fatto sapere:

"Non prenderemo più parte al gioco a meno che non vengano prese decisioni radicali. Se necessario lasciamo che siano gli stranieri ad arbitrare. Tutti hanno visto cosa è successo ieri sera. Non abbiamo niente da aggiungere - ha dichiarato l'arbitro Arda Kardesler - La nostra Federazione MHK ci ha informato che ci sosterrà in ogni decisione che prenderemo a seguito di quanto accaduti. Non siamo nella posizione di parlare di arbitraggio e calcio. La nostra unica priorità in questo momento è la salute di Halil Umut Meler e il suo ricongiungimento con la famiglia".

Arbitri presi di mira

Anche in Italia, nella giornata di domenica, 10 dicembre 2023, un arbitro minorenne di calcio giovanile è stato vittima di una vergognosa e ignobile aggressione.

E' successo a Cormons, provincia di Gorizia (Friuli Venezia Giulia) nel corso della gara under 17 provinciali Cormonese-Deportivo Junior. Un direttore di gara della sezione Aia di Udine è stato colpito da un dirigente tesserato per la società Deportivo Junior di Tavagnacco (Udine). A denunciare l'accaduto sono, in una nota congiunta, la Lnd-Figc del Friuli Venezia Giulia, il Comitato regionale arbitri e la sezione arbitri di Udine:

"La misura è colma - scrivono Ermes Canciani (Lnd Fvg), Riccardo Ros (Comitato regionale arbitri) e Cristian De Franco (Aia Udine) - la violenza, sia fisica che verbale è inaccettabile e non ha nulla a che vedere con il calcio. Il fatto ancor più grave è che un calcio dove i violenti non vengono immediatamente emarginati ed espulsi impedisce di fatto alle sezioni di arbitri di provvedere al reclutamento di nuovi ragazzi e ragazze.

Un calcio che accetta come normale offendere un quindicenne che fa sport e che può addirittura portare ad atti di violenza come quello di ieri è un calcio destinato a non avere più arbitri, regole, cultura sportiva, accettazione della sconfitta come parte della propria vita. Ci auguriamo che il gravissimo episodio sia un monito immediato per il futuro e che le società della Lnd del Fvg si facciano parte diligente nell'allontanare chi non si riconosce nei valori decoubertiniani dello sport".

Ma la situazione problematica degli arbitri, fin troppo spesso principali vittime della rabbia di giocatori, dirigenti o tifosi, recentemente ha riguardato anche il basket. Nel pomeriggio di domenica 3 dicembre 2023, a Padova (Veneto), si stava disputando una partita tra la squadra locale, il Camin, in campo contro i Cittadella Brenta Gunners. I ragazzi schierati sono tutti minorenni e anche ad arbitrare c'è una giovane di soli 17 anni.

La giudice di gara è stata presa di mira dal papà di uno dei giocatori che l'ha offesa arrivando anche ad augurarle di fare "la fine di quella di Vigonovo" facendo riferimento, come si capisce fin troppo bene, alla tragica morte di Giulia Cecchettin, assassinata l'11 novembre scorso.

Turetta: "Ho cercato di farla finita, non ho avuto il coraggio". L'audio di Giulia alle amiche: "Non lo sopporto più"
Giulia Cecchettin

“Quanto accaduto durante la partita è intollerabile e vergognoso – le parole del presidente del Comitato regionale, Roberto Nardi – Come regione stiamo ancora vivendo il dolore di quanto accaduto alla povera Giulia Cecchettin ed è inammissibile che in un palazzetto per una partita di Settore Giovanile un adulto si permetta di insultate e minacciare una ragazza minorenne che era l’arbitro della partita.

Alla condanna per un gesto increscioso, come movimento valuteremo tutte le possibili azioni da intraprendere perché l’autore di questo terribile episodio possa ricevere un’adeguata sanzione per il suo comportamento. A nome del Comitato Regionale Veneto, vogliamo inoltre esprimere la più totale solidarietà alla ragazza: società, dirigenti, atleti, atlete, arbitri e ufficiali di campo ti sono vicine in questo momento come un’unica grande squadra che ti avvolge nel suo abbraccio”.

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