calcio e guerra

Roman Abramovich venderà il Chelsea: "Donerò gli utili alle vittime della guerra in Ucraina"

Una mossa per evitare le sanzioni o una presa di distanza da Vladimir Putin?

Roman Abramovich venderà il Chelsea: "Donerò gli utili alle vittime della guerra in Ucraina"
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Dopo quasi vent'anni in cui a colpi di milioni ha trasformato il Chelsea in uno dei club più importanti e vincenti del mondo Roman Abramovich è pronto a lasciare. L'oligarca russo ha infatti annunciato l'intenzione di vendere i blues e di donare gli utili alle vittime della guerra in Ucraina.

Roman Abramovich mette in vendita il Chelsea

Direttamente coinvolto nel conflitto - sia per la sua posizione economica sia perché "convocato" dall'Ucraina al primo incontro dei negoziati - il magnate russo ha deciso di tirarsi fuori dal mondo del calcio. In realtà al momento Abramovich non è ancora stato coinvolto nelle sanzioni annunciate dal Governo britannico per i milionari ritenuti vicini a Vladimir Putin, ma il sospetto che possa essere presto coinvolto è forte.

 "Vorrei affrontare le speculazioni degli ultimi giorni sui media, in relazione alla mia proprietà del Chelsea. Come ho affermato in passato  ho sempre preso le decisioni tenendo a cuore l'interesse del club. Nella situazione attuale, quindi, ho preso la decisione di vendere il Chelsea poiché ritengo che ciò sia nel migliore interesse della società, dei tifosi, dei dipendenti, nonché degli sponsor e dei partner del Club. La cessione non sarà  velocissima, ma seguirà il giusto processo. Non chiederò alcun prestito da rimborsare. Per me non si tratta mai di affari né di soldi, ma di pura passione per il calcio e per il club".

"Inoltre ho incaricato il mio team di creare una fondazione di beneficenza in cui verranno donati tutti i proventi netti della vendita. La fondazione sarà a beneficio di tutte le vittime della guerra in Ucraina. Ciò include la fornitura di fondi essenziali per i bisogni urgenti e immediati delle vittime, nonché il sostegno al lavoro di recupero a lungo termine. E' stata una decisione incredibilmente difficile da prendere e che mi addolora. Spero di poter visitare per l'ultima volta Stamford Bridge per salutare tutti di persona, il Chelsea e i suoi tifosi saranno sempre nel mio cuore".


Una mossa per evitare le sanzioni o una presa di distanza da Putin?

Che si tratti di una presa di distanza da Putin o di una mossa per evitare le sanzioni è tutto da dimostrare. Il deputato laburista  Chris Bryant ha infatti sostenuto che l'annuncio di Abramovich sarebbe soltanto un tentativo di vendere in fretta le sue proprietà per schivare i provvedimenti nei confronti degli oligarchi russi sul suolo britannico.

"Penso che Abramovich abbia il terrore di essere sanzionato, motivo per cui domani venderà la sua casa e venderà anche un altro appartamento. La mia ansia è che ci stiamo mettendo troppo tempo su queste cose".

La decisione di devolvere gli utili alle vittime di guerra però potrebbe rappresentare una presa di posizione importante, dopo che anche altri miliardari russi hanno annunciato posizioni lontane da quelle dello "Zar". I più maliziosi però potrebbero pensare anche a una "furbata" da parte del numero uno di Stamford Bridge.

L'offerta a un miliardario svizzero

A confermare la "fretta" di Abramovich ci sono le dichiarazioni del miliardario svizzero Wyss al quotidiano Blick:

“Io e altre tre persone martedì abbiamo ricevuto un’offerta per l’acquisto del Chelsea da Abramovich. Devo aspettare dai quattro ai cinque giorni ora. Abramovich al momento sta chiedendo troppo. Ad oggi, non conosciamo il prezzo di vendita esatto. Se dovessi acquisire il Chelsea, allora lo farei con un consorzio composto da 6-7 investitori”.

Il prezzo richiesto potrebbe aggirarsi attorno ai due miliardi di sterline.

Una storia vincente

Abramovich acquistò il Chelsea nel 2003 per circa 60 milioni di sterline. Sino ad allora il club londinese non aveva una storia ricca di trionfi (uno scudetto, tre Coppe d'Inghilterra, due Coppe di Lega, due Charity Shield, due Coppe delle Coppe e una Supercoppa Europea). Nulla a che vedere con quello che successe dopo il suo arrivo. Con investimenti milionari ha acquistato in questi anni calciatori straordinari (Drogba, Robben, Hazard, Jorghino, fino al ritorno di Lukaku nell'ultima estate, solo per citarne qualcuno) capaci di regalare ai blues la bellezza di 22 trofei (tra cui cinque campionati inglesi, due Champions League e un Mondiale per Club).

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