il verdetto

Ricorso respinto: Djokovic espulso dall'Australia, non giocherà gli Open

Il numero uno al mondo non potrà difendere il titolo nel primo torneo dello Slam del 2022.

Ricorso respinto: Djokovic espulso dall'Australia, non giocherà gli Open
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Verrebbe da dire che finalmente è finita. Ma sicuramente la vicenda avrà ancora degli strascichi polemici mica da ridere. Ad ogni modo, almeno dal punto di vista regolamentare, è arrivato il punto sulla telenovela Djokovic. Il ricorso sul ritiro (il secondo) del visto è stato respinto e Novak sarà espulso dall'Australia.

Djokovic espulso dall'Australia: niente Open

Con una decisione unanime i giudici James Allsop, Anthony Besanko e David O’Callaghan hanno respinto il ricorso di Djokovic contro la seconda cancellazione del visto. Le motivazioni saranno pubblicate più tardi.

“Ora mi prenderò del tempo per riposarmi e riprendermi, prima di fare ulteriori commenti oltre a questo. Sono estremamente deluso dalla sentenza” ha commentato il numero uno al mondo, che non potrà dunque difendere il titolo nel primo torneo dello Slam dell'anno.

E’ stata quindi confermata la motivazione con cui il ministro dell’Immigrazione Alex Hawke  aveva annullato il visto di Djokovic e gli avvocati del serbo non sono riusciti a dimostrare che fosse illegittima.

Si conferma dunque che "la presenza di un non vaccinato contro il Covid-19 sul territorio australiano potrebbe essere un rischio per la salute e l’ordine pubblico e  potrebbe essere controproducente per gli sforzi di vaccinazione da parte di altri in Australia”

Cosa succede ora

Nole rimarrà in stato di fermo a Melbourne fino al rientro in patria. Solitamente un ordine di espulsione include anche un divieto di ritorno in Australia per tre anni, ma ci sono eccezioni.

Per quanto riguarda il torneo, ovviamente la casellina di Djokovic dovrà essere riempita. Il numero uno del mondo avrebbe dovuto esordire lunedì 17 gennaio 2022 contro il connazionale Kecmanovic. Al suo posto in tabellone entra un "lucky loser": è l’italiano Salvatore Caruso, numero 150 del mondo

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