Un caso di nepotismo

Chi è l'atleta che ha corso i 100 metri in 21 secondi e perché è stata scelta per gareggiare (e fare una figuraccia mondiale)

Nasra Ali Abukar, "protagonista" alle Universiadi, è la nipote del vicepresidente della Federazione di atletica della Somalia

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Ha stabilito un record del mondo... in negativo. Nasra Ali Abukar, atleta somala che ha partecipato alle Universiadi in Cina, ha corso la batteria di qualificazione dei 100 metri in 21"81, segnando il peggior tempo di sempre. Una prestazione ai limiti dell'imbarazzo, che ha fatto scoppiare il caos in Somalia. Ma perché il Paese africano ha mandato proprio lei a correre? Non c'era in tutta la Somalia una ragazza più veloce. La risposta è clamorosa: la giovane è la nipote del vicepresidente della Federazione di atletica leggera.

Nasra Ali Abukar e il record al contrario sui 100 metri

Le immagini della gara sono diventate virali. L'atleta somala è talmente lenta da sparire ben presto dall'inquadratura che immortala le prime in pista. 

Sin dal principio il dubbio ai più attenti è venuto, dato che Nasra non sembrava proprio all'altezza delle altre concorrenti. E le perplessità hanno trovato riscontro sin dai primi metri, quando l'atleta somala è rimasta visibilmente indietro rispetto a tutte le altre. Giusto per dare una dimensione della prestazione, la vincitrice Silva Mourao (Brasile) ha chiuso la gara in 11"58, mentre il tempo più lento registrato alle Olimpiadi del 2020 nei 100 metri femminili è stato di 15"26, più di 6 secondi in meno...

Il caso politico

La figuraccia è stata mondiale e non è stata presa bene in Somalia. Il ministro dello Sport Mohamed Barre Mohamud ha parlato di "vergogna per l'intero popolo somalo" e aperto un'inchiesta per capire in che modo sia stata  scelta proprio Nasra per partecipare a un contesto di elevato livello come le Universiadi.

Un caso di nepotismo?

Il perché si è capito abbastanza in fretta. Nasra Ali Abukar è infatti la nipote del vicepresidente della federazione somala di atletica, Khadija Aden Daahir, che per questo è stato momentaneamente sollevato dal suo incarico. Prima che le Universiadi cominciassero, lo stesso Aden Daahir aveva postato sui social una foto della ragazza congratulandosi con lei per la convocazione per l’evento in Cina.

Viene però spontanea una domanda: per quanto si possa voler bene a un parente e favorirlo con ogni mezzo a disposizione, perché esporlo a una figuraccia mondiale? Difficile pensare che a casa non sapessero come sarebbe andata a finire questa storia. Eppure...

 

 

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