"It's my name!"

L'assurdo caso Lookman: esulta citando il suo cognome e l'arbitro lo ammonisce

Il direttore di gara Doveri ha pensato fosse una presa in giro ai tifosi avversari e ha estratto il cartellino giallo.

L'assurdo caso Lookman: esulta citando il suo cognome e l'arbitro lo ammonisce
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Un clamoroso malinteso che è costato un cartellino giallo al povero Ademola Lookman, attaccante dell'Atalanta. Dopo aver segnato all'Udinese nell'ultima partita di campionato, ha esultato facendo il gesto degli occhiali per imitare il suo cognome, ma l'arbitro ha frainteso e lo ha ammonito.

Lookman esulta imitando il suo cognome e viene ammonito

Quando si dice "capire Roma per Toma". E' successo ieri, domenica 9 ottobre 2022, durante la partita di Serie A tra Udinese e Atalanta delle 15, terminata alla fine sul risultato di 2-2. Al 36esimo del primo tempo, la squadra bergamasca passa in vantaggio con la rete del 24enne nigeriano Ademola Lookman, ma è sull'esultanza del calciatore atalantino che scatta un giallo, o meglio, un cartellino giallo.

 

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Lancio lungo di Koopmeiners, controllo di Muriel, passaggio filtrante per Lookman e tap-in sotto porta: 1-0 Atalanta con l'11 neroazzurro che esulta portando le mani agli occhi e imitando gli occhiali. Un'esultanza, quest'ultima, che non è andata proprio giù all'arbitro del match Daniele Doveri di Roma 1 che si è subito avvicinato all'attaccante atalantino per ammonirlo.

Di fronte al cartellino giallo, Lookman, così come il suo allenatore Gian Piero Gasperini, sono rimasti particolarmente scioccati, non spiegandosi il motivo della sanzione disciplinare. Il 24enne atalantino, quindi, è corso verso il direttore di gara per spiegare il motivo di quel gesto:

"It's my name! (E' il mio nome!)".

"To look", infatti, tradotto dall'inglese significa "guardare, vedere" e per tale ragione Lookman ha fatto il gesto degli occhiali imitando un po' il suo cognome. L'arbitro Doveri, tuttavia, ha visto il quel segno una sorta di offesa alla squadra avversaria e quindi non ha esitato ad estrarre il cartellino giallo. Interpretazione errata poiché quella non è nient'altro che la classica esultanza del giovane attaccante nigeriano. Le motivazioni di Lookman, tuttavia, non sono bastate ad toglierli l'ammonizione che, alla fine, è stata veramente senza senso.

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