UN'INTERA CURVA

Ben 171 tifosi della Juve rischiano 4 anni di carcere per i cori razzisti contro Lukaku

Era successo durante la semifinale di Coppa Italia, a Torino, giocata tra i bianconeri e l’Inter lo scorso 4 aprile

Ben 171 tifosi della Juve rischiano 4 anni di carcere per i cori razzisti contro Lukaku
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Nella semifinale di Coppa Italia allo Juventus Stadium di Torino, giocata tra i bianconeri e l’Inter lo scorso 4 aprile 2023, non erano mancati cori razzisti. Un fatto grave che ha scatenato indignazione.

Cori razzisti contro il calciatore belga Romelu Lukaku

I cori sono arrivati dal primo anello della Tribuna Sud nei confronti del calciatore belga Romelu Lukaku:

"buu", "scimmia" e via dicendo...

Il tutto è poi finito sui social dove si sono riversati tifosi e utenti che hanno scritto commenti di ogni genere.

Ben 171 tifosi: praticamente l'intera curva

Per quanto accaduto, sono 171 le persone identificate dalla Digos ed era stato già notificato anche un provvedimento di Daspo, più una contravvenzione.

Ora sono stati inseriti nel registro degli indagati anche per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale e rischiano fino a 4 anni di carcere.

Gli inquirenti stanno analizzando i video che si sono stati pubblicati sui social e quelli registrati della telecamere presenti all'interno dello stadio che hanno ripreso la scena.

Non è escluso che possano esserci colpi di scena e che quindi l'inchiesta possa allargarsi fino a oltre 250 tifosi.

Le polemiche

Quanto accaduto non è un caso isolato. Nel corso del tempo sono stati tanti gli episodi di razzismo che si sono verificati negli stati di tutta Italia e la cronaca su questo lo ha dimostrato più volte. Anche in questo caso, avvenuto all'ombra della Mole, non sono mancate le polemiche da parte dei tifosi e del grande pubblico che segue il mondo del calcio per passione.

Il calciatore Lukaku dopo il gol aveva esultato portando l’indice alla bocca e l’altra mano sulla fronte che gli è costata un cartellino giallo da parte dell'arbitro quindi l'espulsione, dato che era reduce di un fallo.

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