SCI ALPINO

33 anni, 23 vittorie, una Coppa del Mondo: Federica Brignone, come lei nessuna mai

La seconda manche di gara 2 di Mont Tremblan, in Canada è stata da Zingarelli della lingua sci

33 anni, 23 vittorie, una Coppa del Mondo: Federica Brignone, come lei nessuna mai
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Quando la zona di confort è fatta per essere abbandonata e smontata. Sasso dopo sasso, come in un muro in pietra a vista della sua Valle d’Aosta. Perché la seconda manche di gara 2 di Mont Tremblan, in Canada, sede del Gigante donne di una Coppa del Mondo di sci alpino che incassa un annullamento dopo l’altro, è stata da Zingarelli della lingua sci. A 33 anni, con 23 vittorie in vetrina e una Coppa del Mondo generale in cassaforte: come lei nessuna mai. Lei, la meno giovane del circus iridato, ha detto al mondo che nella vita (e nello sport), coraggio e fiducia – in sé stessi – decidono e determinano. Perché lei, Federica Brignone, avrebbe avuto tutta la sua confortevole serenità sciando senza rischiare nemmeno una linea e chiudere sicura una gara che la vedeva sesta dopo la prima manche.

Federica Brignone, come lei nessuna mai

E, invece, no. C’è una tigre raffigurata sul casco della Brigna. Di chi, prova, a ruggire sempre. In mezzo alla bufera di neve e vento bisognava fidarsi del proprio corpo, che tende ad irrigidirsi, e della propria mente che dice al fisico che no, non sa’ da fare. Ma Alessandro Manzoni e Federica Brignone mica devono pensarla allo stesso modo.

E, allora, là dove è terra di nessuno, Federica la tigre è, facile a dirsi, semplicemente se stessa. Ovvero quella che si diverte sempre costi anche i rischi che le altre nemmeno sentono di potersi prendere. La leggiadria di chi pensa a godersi quell’adrenalinica discesa tra le porte larghe di un gigante come quand’era bambina e si buttava giù a capofitto al cospetto del Monte Bianco seguendo mamma Maria Rosa Quario, la slalomista della valanga rosa, solo che questa volta in palio c’è il back to back canadese a rivali come Mikaela Shiffrin.

Lara Gut Berhami e Petra Vlhova, sette Coppa del Mondo generali in tre, le regine insieme a Brignone e Sofia Goggia dello sci delle donne. Nello sport si vende il mito dell’eroe facendo un baffo al lato umano. Essere atleti vincenti presuppone l’eccellenza al costo, anche, di dimenticare la persona.

E allora come fare per uscirne sani di testa continuando a vincere? Non smettere di divertirsi: ecco il mantra di Federica. E, forse, il divertimento sta nell’abbandonare la propria zona di confort e avere la faccia tosta, la forza e la voglia di essere, a 33 anni, quello che la spensieratezza e l’incoscienza regalavano da adolescenti. In mezzo c’è la storia dello sci e di una Donna con la D maiuscola. Abbandonate la vostra zona di confort e abbiate coraggio.

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