Tornano i giudizi alle elementari (e col 5 in condotta si verrà bocciati): cosa cambia con la riforma della scuola
Approvata la riforma del ministro Valditara. Addio ai livelli alla primaria, comportamento più "pesante" in medie e superiori
La scuola è già iniziata da qualche settimana, e arriva già il primo cambio in corsa (anche se era ampiamente annunciato). La riforma del ministro Valditara passa alla Camera e le novità più importanti sono il ritorno dei giudizi alle scuole elementari e l'importanza del voto in condotta alle medie e alle superiori.
Pagella scuola primaria: quando tornano i giudizi
Dopo il passaggio in Senato, mercoledì 25 settembre 2024 è arrivata anche l'approvazione della Camera con 154 voti a favore, 97 contrari e 7 astenuti.
Partiamo dalla scuole elementare. Si torna alla situazione precedente all'ultima riforma, che aveva imposto i livelli:
- avanzato
- intermedio
- base
- in via di apprendimento.
Dunque se avete figli che frequentano la scuola primaria, da quest'anno tornerete a leggere i giudizi:
- ottimo
- buono
- discreto
- sufficiente
- insufficiente.
Non ci sarà, invece, su consiglio dei pedagogisti, il gravemente insufficiente.
Perché il Governo ha voluto cambiare le pagelle delle scuole elementari
Ma perché il Governo ha voluto cambiare il sistema di valutazione delle scuole elementari? A suo tempo era stato il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara a motivare la scelta con la necessità di maggiore chiarezza per le famiglie e gli stessi alunni.
"Abbiamo deciso di tornare, dal prossimo anno scolastico, a formule comprensibili al posto di quelle astruse introdotte di recente. Come fa un genitore o un bambino a capire che “in via di prima acquisizione” vuol dire insufficiente? È una questione di chiarezza".
Tra i più critici anche il vicepremier Matteo Salvini, che lo scorso anno aveva ironizzato con un video social sulla pagella della figlia:
"Ho visto la pagella di mia figlia, quinta elementare. Per interpretarla e capirla ci vuole la laurea".
Come funzionava il sistema dei livelli in pagella
Il sistema dei livelli era stato introdotto nel 2020 dal Governo Conte bis. Attualmente i livelli sono quattro, così spiegati:
- Avanzato: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità.
- Intermedio: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo.
- Base: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità.
- In via di prima acquisizione: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente.
Il voto in condotta: cosa cambia
Grosse novità anche sul voto in condotta che alle scuole elementari sarà espresso con giudizi sintetici della valutazione periodica, mentre per medie e superiori sarà numerico.
Sia alle medie che alle superiori, se non si raggiunge almeno il 6 in condotta si verrà automaticamente bocciati. Per quanto riguarda le scuole superiori, nel caso di voto pari a 6 si avrà un debito formativo e si dovrà sostenere un elaborato di educazione civica.
Importanti novità anche per i maturandi. Il punteggio più alto nell'ambito della fascia di attribuzione del credito scolastico potrà essere attribuito solo se il voto di comportamento assegnato è pari o superiore a nove decimi.
Gli studenti sospesi per comportamenti violenti dovranno svolgere attività di recupero e, in caso di sospensioni superiori ai due giorni, saranno coinvolti in attività di “cittadinanza solidale” presso enti convenzionati, come ospedali o case di riposo.
Le aggressioni fisiche a docenti e personale scolastico saranno sanzionate con multe da 500 a 10.000 euro, a carico dei responsabili. Il risarcimento andrà alla scuola per riparare al danno d’immagine e sarà utilizzato per l’acquisto di materiale didattico.
"Con la riforma del voto in condotta si ripristina l’importanza della responsabilità individuale, si dà centralità al rispetto verso le persone e verso i beni pubblici e si ridà autorevolezza ai docenti”, ha commentato Valditara.