sempre in emergenza

Scuola, solito caos: mancano ancora all'appello 53mila docenti

"Le scuole non riescono a garantire né l’orario scolastico curricolare né tantomeno le attività di insegnamento". E si corre ai ripari con la messa a disposizione.

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Cattedre senza docenti, nomine mancate, emergenza sanitaria. In quest'anno scolastico appena iniziato, su 112mila assunzioni in ruolo, sono stati assunti - a tempo indeterminato - 46.585 docenti, meno della metà. Perché nella scuola mancano docenti per occupare le cattedre vuote?

Scuola: l'anno è iniziato, ma  mancano ancora 53mila docenti

Con il Decreto Sostegni-bis, sono 12.840 gli insegnanti con supplenze annuali con contratti fino al 31 agosto. Si tratta di docenti inseriti nelle graduatorie provinciali di scuola, con abilitazione o specializzazione sul sostegno. Così, al netto dei 65mila posti disponibili, coperti con 12mila supplenze annuali, restano quasi 53mila posti da coprire, a cui si aggiungono i circa 90mila vacanti degli insegnanti di sostegno. Di fronte a questa evidenza, il Ministero dell'Istruzione corre ai ripari, autorizzando - in via eccezionale, ma come del resto accade da qualche anno - le scuole ad assumere attraverso "messe a disposizione", ovvero candidature spontanee informali previste della normativa scolastica italiana, le cosiddette Mad.

Rischio precariato

Una situazione che preoccupa i sindacati: una difficoltà non risolta per il Segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, secondo cui si crea solo altro precariato. Denunciano la situazione insostenibile i presidi romani dove, nella sola Capitale, mancano all'appello 1.500 docenti. I presidenti dell'Associazione Nazionale Presidi Lazio e Roma, hanno già scritto al provveditore Rocco Pinneri per chiedere una rapida soluzione.

Servizi non garantiti

In attesa dell’espletamento delle operazioni di assegnazione dei docenti dalle graduatorie provinciali per le supplenze a Roma, le convocazioni da graduatorie di Istituto vanno pressoché deserte, Cristina Costarelli e Mario Rusconi, presidenti di Anp Lazio e Roma, denunciano:

"Le scuole non riescono a garantire né l’orario scolastico curricolare né tantomeno le attività di insegnamento, con conseguente e legittimo dissenso da parte delle famiglie e degli studenti per i diritti lesi; il tutto è ulteriormente aggravato da notizie mediatiche che raccontano di un quadro rasserenante con tutti i docenti in classe, non corrispondente alla realtà e che ha come conseguenza l’individuazione, da parte dell’opinione pubblica, dei Dirigenti Scolastici quali responsabili delle disfunzionalità del sistema scolastico”.

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