Fa giurisprudenza

Schiscetta a scuola: una sentenza del Tar fa finalmente esultare i genitori

Succede in Brianza, dove una dozzina di famiglie ha vinto una lunga battaglia per permettere ai figli di portare il pasto da casa

Schiscetta a scuola: una sentenza del Tar fa finalmente esultare i genitori
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A scuola si può portare il pasto da casa? Il tema è molto dibattuto, e ora arriva anche una sentenza del Tar della Lombardia che dà ragione alle famiglie che vogliono dotare i propri figli della cosiddetta schiscetta.

Schiscetta a scuola: il Tar dice sì

Una sentenza che - come si dice in questi casi - fa giurisprudenza arriva da Villasanta, in provincia di Monza e Brianza, dove da oltre un anna è in corso una "battaglia" tra genitori e scuola sulla possibilità di portare il pasto da casa.

La questione prende le mosse nel 2022, quando una dozzina di famiglie, sulla scorta di alcune pronunce del Tar Lombardia e del Consiglio di Stato, avevano chiesto alla dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo locale la possibilità per i loro figli di poter portare il pasto da casa e consumarlo in mensa.

All'inizio dell'anno, dopo una discussione in Consiglio d'Istituto, era stato adottato un regolamento che prevedeva questa possibilità. Una decisione che nei fatti, però, è stata disattesa. A settembre, con l'inizio del nuovo anno scolastico la dirigente Nora Terzoli aveva inviato una lettera alle famiglie ripercorrendo la vicenda e di fatto negando la possibilità di portarsi la schiscetta da casa.

L'intervento del Ministero

Le famiglie avevano però protestato e si erano rivolte al Tar, che aveva dato una sospensiva al provvedimento della dirigente scolastica.

La questione aveva superato i confini della Brianza, tanto che  era stato il Ministero della Pubblica Istruzione a chiedere il rigetto del ricorso, eccependone anche l’inammissibilità per difetto di interesse e mancanza di legittimazione passiva dell’amministrazione scolastica, oltre che difetto di giurisdizione del Giudice adito, con riferimento alla domanda di accertamento del diritto all’auto-refezione.

Secondo il Ministero dell’Istruzione, la nota impugnata consisterebbe “in una mera comunicazione” – e non in un provvedimento amministrativo - della dirigente scolastica ai genitori degli alunni, non sarebbe interpretabile come divieto di auto-refezione, e, anche qualora fosse annullata, “ciò non apporterebbe alcun risultato utile ai soggetti ricorrenti”.

La sentenza

La questione dunque è poi proseguita sino ai giorni nostri, quando il Tar si è finalmente espresso, dando ragione a mamme e papà:

"L'istituto scolastico, avendo approvato uno specifico regolamento, ha mostrato di avere capacità organizzativa per consentire l'autorefezione - si legge nella sentenza - La dirigente ha l'0bbligo di garantire, nei limiti dei mezzi a disposizione, l'esecuzione del regolamento in materia di autorefezione".

Esultano i genitori

Felici del pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale i genitori:

"Dopo oltre due anni di battaglie siamo felici di annunciare la nostra schiacciante vittoria. Il pieno di diritto di tutti gli alunni del Comprensivo Villasanta di consumare a scuola il loro pasto domestico è stato definitivamente sancito dalla sentenza di oggi. I tentativi di ostacolarci da parte del Comune di Villasanta e di Pellegrini Spa sono caduti nel vuoto".

"Cari genitori, a maggio riapriranno le iscrizioni per la conferma, o meno, dei vostri figli, al servizio di refezione comunale. Perché subire passivamente altri rincari? Da oggi avrete la possibilità di una scelta piena e legittima".

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