Situazione allarmante

Le scuole venete si svuotano: più di 10mila studenti in meno rispetto allo scorso anno

Le maggiori criticità si riscontrano nelle isole della Laguna di Venezia, in montagna e nel Basso Polesine...

Le scuole venete si svuotano: più di 10mila studenti in meno rispetto allo scorso anno
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Sempre meno iscrizioni nelle scuole venete. E' questo il preoccupante bilancio che riguarda il mondo dell'istruzione in Veneto, pesantemente colpito da due anni di pandemia...

Le scuole venete si svuotano: 10900 studenti in meno rispetto allo scorso anno

Un numero enorme, spaventoso per certi versi, quello degli studenti che mancano all'appello nelle scuole venete e che segnano una situazione decisamente allarmante. Sono 10mila 900 le iscrizioni in meno nelle scuole del Veneto. E a risentire maggiormente sono le scuole primarie, le "vecchie" elementari, mentre grosso modo le medie e le superiori tengono.

Per meglio comprendere il calo di iscrizioni nelle scuole venete conviene fare un passo indietro e valutare i dati forniti (il 7 febbraio) dall'Ufficio scolastico regionale del Veneto. Numeri che lasciano ben poco spazio all'immaginazione...

Sono, infatti, 35mila e 442 gli iscritti al primo anno della scuola elementare, con un saldo negativo pari a 3295 alunni.

Quelli che inizieranno le scuole medie, invece, sono 41mila e 973, con un meno 3202 rispetto all'anno precedente.

41mila e 546 i giovani iscritti alla scuola superiore, meno 644 su base annua. E questo senza contare gli asili...

Iscrizioni anno scolastico 2021-2022
Iscrizioni anno scolastico 2022-2023

Osservando il fenomeno a livello provinciale, poi, si riesce anche a immaginare lo scenario locale. Il record negativo di iscrizioni tocca alla provincia di Verona (-819), seguita da Treviso (-725) e Padova (-567). A livello percentuale però è Rovigo quella messa peggio con un meno 12,6 per cento, seguita da Verona (-10,3%) e Treviso (-9,8).

Di certo le scuole primarie risentono del fenomeno di denatalità che rappresenta un trend ormai consolidato nel nostro Paese e che obbliga, in un certo senso, a una riorganizzazione generale delle scuole di tutto il territorio. Quindi meno ragazzi, ma docenti e personale Ata, invece, restano invariati, 67mila e questo permette di tenere attivi i servizi anche in quelle realtà maggiormente colpite dal calo di iscrizioni, come le isole della Laguna veneziana, il Basso Polesine e la montagna.

Il saldo (negativo) con i dati dello scorso anno

Ovviamente non si può, in questa analisi, non tenere conto dei due anni passati. La pandemia, infatti, ha giocato un ruolo fondamentale nel mondo della scuola che oggi deve necessariamente guardare al futuro per riconquistare il compito di incubatore di relazioni, gioco, manualità, socialità attraverso nuove strategie e innovative metodologie.

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