La classe dove tutti gli alunni sono stranieri
Siamo a Monza, quartiere San Rocco. La prima media senza italiani è però "figlia" del caso
Nei giorni scorsi aveva fatto molto discutere il caso - a Bari - di alcuni genitori che volevano cambiare classe ai propri figli perché con loro c'erano troppi stranieri (7 per la precisione). Da Monza, invece, arriva un altra storia: c'è una classe - probabilmente la prima in Italia - dove tutti gli alunni sono stranieri. O meglio, di origine straniera.
(foto copertina archivio)
La classe senza uno studente italiano
Già, perché, spesso - come racconta Prima Monza - quando gli insegnanti chiedono a questi bambini la loro nazionalità loro rispondono di essere italiani, in quanto nati qui.
La classe da record fa parte dell'Istituto comprensivo di San Rocco a Monza, dove alla scuola media Pertini c'è una prima composta solo da alunni stranieri.
Non si tratta di una scelta o di un "ghetto" - come si potrebbe pensare - ma la classe senza italiani è nata casualmente in relazione alla scelta degli alunni del tempo prolungato, come ha spiegato al nostro portale locale la dirigente scolastica Anna Guglielmetti.
"L’unica classe a 36 ore è stata preferita solo dai genitori stranieri, siamo stati costretti a fare una classe in meno perché abbiamo perso iscritti e così è sempre più difficile creare classi equilibrate. Gli italiani che da qui scappano creano un disagio a chi resta".
Parola d'ordine, integrazione
Il quartiere San Rocco è infatti una zona dove ci sono parecchie famiglie straniere e dove l'integrazione è d'obbligo, come ha spiegato la stessa dirigente scolastica.
"E proprio l’integrazione è la parola d’ordine quando si raggiungono questi livelli, perché qui diventa fondamentale insegnare l’italiano ai genitori per evitare che si trovino a parlare tra di loro in arabo".
E non a caso per questo impegno nell’includere il Comprensivo è stato scelto per ospitare la premiazione di Unicef che ha assegnato un riconoscimento alle "Scuole amiche dei bambini" e il primo di questi attestati - nemmeno a dirlo - è andato proprio a Guglielmetti e alla sua scuola. Anche se non tutti apprezzano, come ha spiegato lei stessa.
"Mi fa male che le persone del quartiere non apprezzino il valore di una scuola che dà tantissimo, io potevo andarmene e ho scelto di restare"
«La scuola è di tutti e non deve fare eccezioni, se chi abita nel quartiere scappa dalle scuola della zona alla fine gli italiani si sentiranno esclusi perché l’istituto verrà scelto solo dai bimbi di origine straniera: la sfida invece è la convivenza".
Bambini stranieri a scuola: cosa dicono le regole
Ma quanti bambini stranieri possono esserci in una classe? Il Ministero ha fissato già da tempo le regole, che però in una società sempre più multietnica e ricca di "seconde generazioni" possono essere oggetto di numerose deroghe.
Le indicazioni ministeriali prevedono che il numero di alunni con cittadinanza non italiana non dovrebbe superare il 30% degli iscritti in ciascuna classe e in ciascuna scuola. Un numero troppo basso per la società attuale. E dunque in presenza di alunni "in possesso di adeguate competenze linguistiche" il limite può essere superato senza problemi.
Il portale specializzato Skuola.net ha recentemente fatto un'analisi in tal senso, con gli ultimi dati ufficiali del Ministero dell'Istruzione e del Merito (che si riferiscono all'anno scolastico 2020/21, ma la situazione di certo non è cambiata negli ultimi anni). A livello nazionale, il 6,8% delle classi ha un quota di alunni stranieri superiore al 30%. Con un picco ulteriore dell’11,2% nella scuola primaria. Se però prendiamo le classi con bambini nati fuori dall'Italia e dunque con effettive difficoltà linguistica, le classi in cui sono oltre il 30% del totale sono appena lo 0,5%. Tutte le altre possono tranquillamente sforare.