La firma in settimana

Identità e valori dell’Occidente: come il ministro Valditara cambierà i programmi scolastici

"Accade che si studi approfonditamente un felino preistorico del Messico e si trascurino Atene, Roma e Gerusalemme"

Identità e valori dell’Occidente: come il ministro Valditara cambierà i programmi scolastici

Il recente documento proveniente dalla Casa Bianca ha acceso un acceso dibattito sul futuro dell’Europa, arrivando a ipotizzare che il continente possa “scomparire nei prossimi vent’anni” se non recupererà i propri valori fondanti. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, dopo aver analizzato il testo, offre una lettura meno allarmistica ma allo stesso tempo profondamente critica verso l’attuale traiettoria europea e rilancia il ruolo della scuola.

Secondo Valditara, intervistato sul tema da Il Giornale, il messaggio americano non è quello di un disimpegno, ma di un monito.

“Per gli Stati Uniti l’Europa rimane strategicamente e culturalmente vitale”, spiega. Il Continente europeo continua infatti a rappresentare un partner essenziale per l’economia e la sicurezza americana. Piuttosto, Washington chiede un’Europa “forte, competitiva, consapevole della propria identità”.

Europa “woke” e crisi dell’identità: la critica del ministro

Ma perché il documento è stato letto da alcuni come anti-europeo? Valditara individua la causa in una deriva culturale:

“l bersaglio non è l’Europa in quanto tale, ma un’Europa wokista, che ha smarrito i propri riferimenti storici e culturali”.

Per il ministro, l’Europa rischia di perdere coesione perché non investe più nei propri valori fondativi: storia, identità, consapevolezza culturale. Nel suo ragionamento, la fragilità demografica, la scarsa tutela degli interessi strategici e la crisi di fiducia collettiva rappresentano nodi da sciogliere quanto prima.

Valditara richiama soprattutto il tema dell’educazione:

“Abbiamo bisogno di programmi scolastici che rimettano al centro la storia europea e i valori dell’Occidente. Piaccia o meno a certi intellettuali di sinistra, libertà e democrazia sono nate dal pensiero occidentale”.

Scuola, identità e valori occidentali: cosa cambia nei nuovi programmi

Per affrontare quella che definisce una vera emergenza culturale, Valditara annuncia un intervento diretto sui programmi scolastici di base. Il ministro ha annunciato che la prossima settimana firmerà i nuovi programmi per materne, elementari e medie.

L’obiettivo è chiarire una gerarchia di contenuti:

“Accade che si studi approfonditamente un felino preistorico del Messico e si trascurino Atene, Roma e Gerusalemme”.

Il nuovo impianto formativo mira quindi a riportare al centro i pilastri dell’identità europea: le radici greche, romane e cristiane; l’Umanesimo; la formazione del pensiero politico occidentale.

Perché studiare l’Occidente è strategico per il futuro europeo

Una parte centrale dell’analisi riguarda la storia dell’Occidente. Per Valditara, conoscerla significa preservare la continuità del progetto europeo.

“Se un continente smette di conoscere la propria storia, smette di credere nei propri valori”, afferma.

Secondo il ministro, difendere l’identità non equivale a chiudersi o a negare il valore di altre culture; significa piuttosto riconoscere l’origine di principi universali come libertà, democrazia e diritti umani.

I confini – non solo geografici ma anche culturali e simbolici – diventano così elementi essenziali per definire un’appartenenza condivisa.

“Se tutto è equivalente, allora non esiste più un progetto europeo”.

Le nuove priorità didattiche: radici, storia e consapevolezza

Come cambieranno concretamente i programmi? Valditara sintetizza così la filosofia della riforma:

“Riportiamo ordine nelle priorità: i ragazzi devono uscire dalle medie avendo compreso che la nostra civiltà nasce da Atene, da Roma, dal Cristianesimo, dall’Umanesimo”.

Un percorso che punta a rafforzare, dunque, consapevolezza storica, identità culturale europea, comprensione dei valori occidentali e responsabilità civica e democratica.